CHE SIA L'EDILIZIA il settore più a rischio per lavoro nero
e sicurezza non è certo una novità.
E' nell'edilizia che si nascondono il maggior numero di
irregolarità e impiegati "fantasma", sconosciuti agli
istituti previdenziali, oltre che un grandissimo numero di
gravi rischi quotidiani per chi ci opera.
L'ultima tornata di controlli di Ispettorato del lavoro e
carabinieri lo ha confermato in modo drammatico.
Un dato su tutti chiarisce l'entità del fenomeno: su dieci
ditte controllate negli ultimi giorni da ispettori e
militari solo tre sono risultate completamente in regola,
mentre a carico delle altre sette sono state trovate
irregolarità di vario tipo.
«E' la triste conferma che siamo ancora di fronte ad un
settore ad altissimo rischio sotto tutti i punti di vista -
dice il tenente della compagnia carabinieri di Savona,
Giuseppe De Angelis - Questi dati hanno riguardato dieci
ditte prese in esame nel savonese, nell'albisolese e
nell'entroterra di Stella, ma sono in linea con i riscontri
nei mesi scorsi nelle altre zone della provincia di Savona
dove i controlli sinergici di Ispettorato del lavoro e Arma
dei carabinieri si sono svolti».
In concreto il blitz ha evidenziato un 70% di ditte
irregolari che comunque lo si legga, anche posto che in
alcuni casi si tratti di irregolarità non gravi, è un dato
inquietante. Complessivamente sono scattate 18 sanzioni per
complessivi 22 mila euro di multa. Si va dai caschi non
indossati, alla mancanza delle dotazioni di sicurezza,
all'irregolare compilazione del libro matricole, all'omessa
presenza della documentazione del cantiere (cartellonistica,
per esempio), persino all'omessa partecipazione alle visite
mediche necessarie per attestare la buona salute dei
lavoratori.
Capitolo a parte quello sui lavoratori in nero: ne sono
stati trovati cinque "totali" e altri solo parzialmente
regolari (con matricole non del tutto compilate e corrette).
Per questi i datori di lavoro sono stati segnalati e
denunciati.
Ma la novità vera di questa battuta di controlli è che ad
essere denunciati non sono stati solo i titolari delle
imprese ma anche gli operai stessi.
Il caso più clamoroso è quello di uno romeno, regolarmente
residente a Savona, che su segnalazione del datore di lavoro
è stato denunciato per tentata truffa e simulazione di
infortunio sul cantiere. In sostanza ha cercato di far
passare una lesione procuratasi fuori dal lavoro, e valsa
una prognosi di ben 40 giorni, come infortunio sul lavoro.
Una simulazione con il chiaro scopo di riscattare il
rimborso dell'Inail e pure la malattia per stare a casa
pagato. Ma da un controllo incrociato, grazie ad alcune
testimonianze, i militari hanno scoperto il raggiro e l'uomo
è stato denunciato. «In realtà la lesione se l'era procurata
cadendo la sera prima davanti ad un locale».
In un altro caso il titolare albanese di un'impresa edile di
Stella è stato denunciato per omissione delle visiste
mediche per i propri dipendenti e omissione nella
frequentazione dei lavoratori dei corsi di aggiornamento per
la sicurezza (la cosiddetta 626). Queste mancanze, che
magari possono sembrare più formali che di sostanza, in
realtà sono pesantemente sanzionate e valgono come gravi
precedenti in caso di denuncia.
«Ma i nostri controlli continuano - spiegano i carabinieri -
e soprattutto è importante che gli stessi datori di lavoro
collaborino con le istituzioni al fine di evitare rischi per
gli operai perché nel campo edile la prevenzione è tutto e
non farla può significare pentirsi amaramente dopo».
Dario Freccero
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