Vecchio San Paolo messo in vendita per sei milioni
palazzo sisto
Finanzierà un pacchetto di 22 milioni di investimenti L'assessore Martino: servono risorse pubbliche e private
IL SECOLOXIX
 
IL COMUNE varerà con il bilancio 2008 - ormai quasi pronto- una fase nuova della sua attività, connotata da una mole ingente di investimenti in opere pubbliche. Si tratta, spiegano a Palazzo Sisto, di una scelta strategica, che più che con le alchimie della finanze ha a che fare con la volontà di "accompagnare" la crescita della città perché sia più armonica. In questo contesto assume un'importanza centrale - secondo gli uffici finanziari del Comune - un rigoroso, ma proficuo rapporto con l'impresa privata.
Il piano prevede spese per 22 milioni e 300 mila euro (le macro-voci più significative sono individuabili nella tabella a lato) e saranno finanziate, tra il resto, con le alienazioni di immobili di proprietà comunale. Palazzo Sisto ha deciso, in questo contesto, di rompere gli indugi - l'argomento era stato oggetto di una durissima polemica scatenata, lo scorso settembre, dall'ex sindaco Carlo Ruggeri - e di inserire nell'elenco dei beni in vendita la propria quota nell'ex ospedale San Paolo. Verrà ceduta per una cifra fissata in sei milioni di euro.
La filosofia della delicata operazione di bilancio è spiegata dall'assessore alle finanze Luca Martino: «C'è un ragionamento politico di fondo che ha poco a che fare con puri calcoli finanziari: la nostra città si è rinnovata, ora serve un forte sostegno pubblico alla crescita e alla riqualificazione della città. Non solo per le zone più appetibili per le novità urbanistiche, ma anche in periferia». Secondo Palazzo Sisto, per assicurare le risorse necessarie a tutti questi investimenti servono almeno due elementi: «Il primo - dice Martino - è di carattere politico. Si tratta di ribadire che, per questa amministrazione, la crescita va sostenuta dalla parte pubblica in modo forte. Il secondo invece è legato alle valutazioni su come reperire le risorse necessarie». Per quanto riguarda le risorse cosiddette «interne», il Comune ha deciso di aumentare il suo indebitamento: dai 7 milioni per mutui del 2007, si passerà a 8 milioni. «Ma per fare questo - sottolinea l'assessore - occorre una forte capacità di gestire il debito in modo attivo, di qui l'operazione di swap che ha scandalizzato qualcuno». Poi la voce alienazioni: porterà entrate per 9 milioni. La voce principale è l'ex San Paolo, ma ci sono anche l'edificio di via De Amicis (1 milione 500 mila) e le ex scuole di Marmorassi (330 mila).
Poi c'è il capitolo delle cosiddette risorse "esterne". «Concordo in pieno con quanto detto ai giornali dall'assessore Livio Di Tullio a proposito dell'importanza delle risorse private. Ciò sgombra il campo dall'equivoco che negli ultimi dieci anni ci sia qualcuno che ha svenduto e qualcun altro che si è mangiato "pezzi" di città. Non è così: anzi, perché gli investimenti privati continuino ad arrivare occorre un quadro che li incentivi, non che li disincentivi». Per questo Martino dice "no" ad oneri di urbanizzazione supplementari: «È una posizione massimalista che ha come unico effetto di allontare gli investimenti: così la città non ottiene né poco né tanto, ma nulla». L'assessore conclude poi con una riflessione sulla credibilità dell'amministrazione, anche rispetto alla recente vicenda Metalmetron e alla spaccatura della maggioranza in consiglio comunale: «Gli interlocutori privati devono trovare nell'Amministrazione un interlocutore fermo e deciso nel fare gli interessi del pubblico, ma anche serio nel dare loro certezze. La vicenda Metalmetron è stata da questo punto di vista preoccupante. Oggi, quell'operazione è a rischio. Cosa negativa per due motivi: perché, nello specifico, rischiamo di lasciare là un buco nero e perché rischia di essere un colpo alla credibilità complessiva dell'Amministrazione nel condurre le pratiche. Ora dobbiamo chiudere l'incidente in fretta».
An. Gran.