IL SECOLOXIX |
IL NEOASSESSORE all'urbanistica di Vado, Pietro Bovero, non
si tira indietro.
D'altra parte, da politico navigato qual è dopo 43 anni in
consiglio comunale, riesce a tirar dritto anche sotto al
fuoco incrociato: «Abbiamo un Piano urbanistico da portare
avanti e far arrivare all'approvazione. Mica c'è solo la
piattaforma», commenta dal suo nuovo ufficio al primo piano
del municipio.
Il consiglio comunale che ha visto il suo rientro tra i
banchi della maggioranza, a fianco del suo ex nemico ed oggi
sindaco, Carlo Giacobbe, non è stato baciato dalla buona
sorte: il pubblico ha aspramente contestato la giunta e la
scelta di non tornare indietro sul progetto di ampliamento
portuale. E lo stesso Bovero si è ritrovato l'auto
danneggiata, anche se l'autore potrebbe aver agito spinto da
motivazioni personali, approfittando del momento di
tensione.
«Purtroppo chi semina vento raccoglie tempesta - commenta
Bovero -. Lo dico perché gli oppositori si fanno seguire da
persone che poi si agitano e che non riescono più a
controllare».
Anche al consiglio comunale sono volate parole pesanti, da
una parte e dall'altra. «Sono entrato in giunta per lavorare
per Vado - commenta Bovero -. Ci sono moltissime questioni
da portare avanti. Dobbiamo completare il Piano urbanistico,
che è rimasto fermo da troppo tempo. Non dobbiamo permettere
che vengano lasciati da parte interventi necessari per
migliorare la città. Siamo a un anno e tre mesi dalle
elezioni, stiamo attraversando una situazione politica
allucinante a livello nazionale. Ma almeno noi, che a Vado
abbiamo sempre cercato di lavorare come si deve, non
dobbiamo perdere il contatto con la realtà. Il piano per la
piattaforma Maersk dovrà essere rivisto, mettendo per
iscritto garanzie precise e dati concreti dei progetti di
riqualificazione. Bisogna raggiungere un punto di equilibrio
per conciliare lo sviluppo con le esigenze degli abitanti,
che devono continuare a vivere a Vado sempre meglio».
All'ultimo consiglio era presente in sala Dina, la figlia di
Bovero, quattordici anni e mezzo, promessa del nuoto pronta
a balzare sui podi nazionali, a difendere il papà-assessore
e, chissà, a studiare da futuro esponente politico.
«È un peperino - conferma Pietro Bovero -, ha carattere e
segue con attenzione la politica, non solo locale. Mia
figlia viene con me anche ai congressi».
Tempo fa, ad un congresso di Rifondazione comunista a cui
era presente, Bovero venne avvicinato da Marco Ferrando,
fondatore del Progetto Comunista, oggi uscito dal Prc, che
gli fece un appunto sul nome del suo gruppo "Continuità e
crescita con Bovero per Vado", riferendosi all'età non più
giovanissima del capolista. Allora intervenne Dina, che si
rivolse a Ferrando dicendogli: «Scusi, la prossima volta ci
sarò io a fare un intervento».
Giovanni Vaccaro
10/02/2008
|
|