Rivolta contro la città chiusa LA STAMPA
I commercianti del centro hanno raccolto oltre 120 firme in tre giorni
 
[FIRMA]PARIDE PASQUINO
SAVONA
I commercianti dicono basta: «Non ne possiamo più. Non subiremo più passivamente altre iniziative scellerate». Oltre 120 firme raccolte in tre giorni contro l’ipotesi di chiusura totale del centro. Questa sera nella sede della Confcommercio alle Ammiraglie avranno un incontro con l’assessore comunale Franco Aglietto e promettono battaglia.
L’incontro è infatti preceduto da una lettera aperta che il commercianti hanno indirizzato al Comune. Una lettera durissima, che ha accompagnato la raccolta di firme iniziata venerdì e che ha coinvolto non solo le boutiques del centro, ma anche edicole, tabaccherie, l’Oviesse e persino il supermercato «Dì per dì». Una mobilitazione assoluta. «Dobbiamo già subire i banchi del mercato in centro durante tutte le domeniche di dicembre - si legge nella lettera -, dobbiamo provvedere noi stessi alle illuminazioni natalizie, non veniamo supportati da alcuna iniziativa del Comune per movimentare la città e ora arriva anche la chiusura del centro?». Spiega Maria Pia Minuto, di Sanvenero Casa in via Manzoni, una delle promotrici dell’iniziativa: «Non è possibile che ogni tanto il Comune decida di mettere i commercianti sotto una spada di Damocle. Questa volta tocca alla chiusura del centro senza che nessuno ci abbia chiesto un parere. Perché il Comune non lascia le cose come stanno e non ci lascia lavorare? Ci sono altre cose cui pensare, come la viabilità difficoltosa, la strozzatura di piazza Mameli che blocca via Paleocapa, il mercato settimanale inservizio 12 ore invece che mezza giornata».
Il Comune vorrebbe chiudere alle auto tutto il centro ottocentesco. Un esperimento da provare di domenica, in concomitanza con alcune manifeststazioni, ed eventualmente estendere in futuro a tutto l’anno. «Se il Comune vuole proprio far qualcosa pensi a pulire la città - dice ancora Maria Pia Minuto - ci sono i topi per strada».