La giunta di Vado non si dimette
 
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VADO LIGURE
Il sindaco Giacobbe e la giunta di Vado non si dimettono. Malgrado l’esito negativo della consultazione sulla piattaforma Maersk l’amministrazione vuole portare a termine il mandato fino alla scadenza naturale del 2009. Giacobbe i suoi assessori, passando anzi al contrattacco cercando il sostegno delle altre istituzioni per modificare il progetto della piattaforma. Sarà però necessario l’allargamento della giunta al consigliere sdi Pietro Bovero.
«Ho riflettuto e non intendo dimettermi - spiega il sindaco Giacobbe -. L’amministrazione proseguirà il proprio lavoro fino alla scadenza naturale. Nel frattempo vedremo se le altre istituzioni ci metteranno nelle condizioni di fornire quei miglioramenti al progetto del terminal che sono stati chiesti dai cittadini». In pratica Giacobbe spera che Port Authority, Regione e Maersk integrino il progetto della piattaforma con migliorie che consentano al sindaco di ripresentarsi nuovamente in Consiglio. Poi l’amministrazione uscente nel 2009 si presenterà alle elezioni assumendosi la responsabilità della scelta che del resto faceva già parte del programma elettorale.
Il vicesindaco Monica Giuliano è ancora più decisa: «L’accordo di programma è un’occasione di rilancio economico e sviluppo di tutto il territorio ma anche un mezzo per risolvere i tanti problemi che ci sono nel nostro territorio. Una parte dei cittadini ha ritenuto però che non siano state fornite adeguate garanzie sotto vari punti di vista. Noi crediamo che sia importante crescere e per questo dobbiamo compiere trasformazioni. A questo punto se ci credono anche le altre istituzioni è il momento di scendere in campo e di aiutarci a recuperare il rapporto con i cittadini effettuando le necessarie modifiche al progetto o fornendo le garanzie chieste dai cittadini».
L’assessore all’Ambiente Sergio Verdino, passa addirittura al contrattacco: «A Vado non ha vinto tanto il no o il sì all’accordo di programma, ha vinto la democrazia che è stata garantita dal sindaco e dall’amministrazione. I Verdi, principali oppositori di questo progetto, siedono in maggioranza con noi in Provincia, in Regione e in molti Comuni, salvo però dire sempre di no a qualsiasi piano di sviluppo sia per Vado, sia per la Valbormida e altrove. Ma anche molti Comuni vicini come Quiliano, non ci hanno dato certo una mano con le loro dichiarazioni. I nostri vicini avrebbero voluto persino fare un referendum sul casello autostradale. A loro rispondo dicendo che non si può vivere solo di Granaccia, di Buzzetto o di albicocche, e che l’unica zona attualmente industrializzata e che produce reddito anche per loro, in tutto il Savonese, è Vado, e senza la piattaforma tra vent’anni, anche molti di loro dovranno fare la valigia per trovare un posto di lavoro. Vado ha dato molto a molti. Se pensiamo che ben 22 Comuni del Savonese sacricano i loro rifiuti nella discarica di Eco-Savona. Ora anche la Regione deve fare la sua parte. Il presidente Burlando quando è venuto a Vado non è mai stato sufficientemente chiaro su cifre, garanzie, prospettive per il futuro legate al piano Maersk. E’ ora che Regione ma anche Provincia e Comuni, ci diano concretamente una mano. In questo senso ringrazio il sindaco di Savona Federico Berruti che ci ha sostenuti. Non si può venire solo a Vado per fare delle passerella, bisogna anche assumersi responsabilità. Per questo il progetto del Terminal non va abbandonato ma rivisto perchè indietro non possiamo tornare».