FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

CRISI, TRISTEZZA, RABBIA, VERGOGNA

Mi siedo al picì. Esito. Scrivo un sms. Chiedo a un amico di suggerirmi un argomento. Lui risponde così: “con qs crisi di governo..la destra che antepone sempre il suo interesse di parte a quello generale..le solite cose lo so, si rischia la ripetitività..tristezza”.

Eh già, tristezza: forse nella chiusa sta rannicchiato il senso generale di quest’ Italietta che sprofonda sempre più nella mediocrità.

Per questo non mi andava di parlarne. Per questo, col popò di crisi che sta andando in scena, esitavo al picì.

Ma c’è di peggio della tristezza. Giusto ieri, giusto un’altra persona, giusto la crisi di governo, ma stavolta vis à vis :

“Ieri sera mi sono girati davvero i coglioni. Guardavo la televisione russa! Russa, ti rendi conto? Ha fatto vedere il Parlamento, sì il nostro…si sputavano, si lanciavano insulti, sghignazzavano, si prendevano a botte. Che vergogna!”.

Questa invece era rabbia e non sono poi convinta che, come invece ho scritto un tot di righe fa, sia peggio della tristezza. Finché c’è rabbia c’è speranza –potremmo dire riformando la saggezza dei popoli.

Ma per sapere dove può condurre quella rabbia lì, è sufficiente riferire quello che ha seguito la vergogna all’esclamativo: “Giuro che se potessi, se soltanto potessi me ne andrei dall’Italia”.

Una rabbia senza sbocchi utili, se non la fuga.

Ma quanti la diciamo questa cosa qui? Quanti di noi, potendo, emigrerebbero dal Vaticano, da Ruini, da Bertone, da Rutelli, da Berlusconi, da Casini, da Calderoli, da Mastella, dall’ipocrisia, dalla furbetteria, dall’oppio dei popoli diventato melassa, dalla mediocrità diventata sistema?

Sì, perché forse ha ragione anche l’altro proverbio, quello che dice: “ogni popolo ha i governanti che merita”, quelli che infatti continuiamo tutti a votare, scegliendo come scelgono i miserevoli: tra il peggio e il meno peggio. Tristezza. Rabbia. Fuga.

Il mio amico triste parla della destra ma l’agire della destra non mi dà lo stesso senso di impotenza del non agire della sinistra, perché io  la destra non l’ho votata né la voterò. Io ho votato la “sinistra” e non la voterò più, credo, salvo argomenti che siano in grado di convincermi a fare il contrario.

Ma che non sia il solito: “altrimenti arriva Silvio”. Eh, no: così ho già dato, ora esigo uno straccio di motivo in più.

Chiedo troppo?

Quello che conta qui è arraffare il voto e trasformarlo in potere, tatticismo, narcisismo, licenza, familismo, trasformismo,  lontanissimi dal considerarlo RESPONSABILITA’.

Non so se abbiamo meritato chi ci governa ma certo chi ci governa ha un’idea bassissima di noi! Quantitativa direi.

La sinistra si è resa conto che per mandare la congrega a palazzo ci siamo tappati non solo il naso ma entrambe le orecchie e forse addirittura gli occhi???

Che se lo abbiamo fatto è stato in nome della legalità, della risoluzione del conflitto di interesse, dell’ insostenibilità morale e giuridica di una legge sadica, disumana, incivile e vergognosa come la legge 40 sulla fecondazione assistita?

Che se lo abbiamo fatto, lo abbiamo fatto “a condizione”?

Cazzo ha fatto per rispondere a tutto questo??????? Con quali soddisfazioni, con quali eredità ci ha lasciati orfani?

E questo caspita di Mastella, diciamocelo!, non ha bisogno di nessuna concussione, NESSUNA, per rappresentare la pornografia del potere: la concussione se c’è è un DISVALORE aggiunto. Eppure ce lo siamo ritrovato guardasigilli! E la moglie vicepresidente di Regione e il figlio…Ma ve lo siete scoppiato il nobile argomento del virgulto ai microfoni? Cercava di ribaltare la sua sporcizia sul giornalista che lo intervistava! E tu allora? E tu? E tu? E tuo padre? E tua madre? E tua nonna? E’ disperante. Tristezza. Tristezza. Ancora tristezza.

Ma chi ha votato centro-sinistra, almeno la famiglia Mastella non la meritava!!! Coi radicali fuori dalla porta del Senato perché in odore di zolfo (purché non s’arrabbi Bertone!).

E i cattolici spalmati ovunque nei gangli del potere, perché cattolici si badi: qui sta l’anomalia! Una fede non deve essere discriminante né in positivo né in negativo: il merito  dovrebbe esserlo e anche la fede, sì, ma nella laicità.

E cosa dice il Vaticano della caduta?:

“Inevitabile. Da una coalizione così frammentata non ci si poteva aspettare altro. E’ il frutto di una mancanza di dialogo che ha penalizzato in particolar modo i cattolici”.

In un paese normale stravolgimenti della realtà come questo non potrebbero passare senza bruciori di stomaco. In un paese normale  chi parla pubblicamente sa che esiste un limite alla decenza! Un paese normale, che non sia fondamentalista, cosa sia la laicità lo ha capito, mentre da noi Casini ne fa un fatto di maggioranza confessionale!

Qui tutto ci scorre addosso in un circolo vizioso di impotenza mortale:  tristezza rabbia rabbia tristezza…

Buon viaggio, amico mio, dal momento che stai per trasferirti all’estero; spero che là tu non debba vergognarti troppo di essere italiano.

GLORIA BARDI

L' ESORDIENTE IL PROF E L' EDITORE MANNARO

LUIGI MAIO legge il mio libro

www.gloriabardi.blogspot.com