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I PROBLEMI SOCIALI
DEL FUTURO

DODICESIMA PUNTATA

IL DRAMMA ABORTO  

 

Vi è da rimanere  stupiti della Superficialità, della leggerezza e della Inconsapevolezza con le quali, in queste settimane, è stato  affrontato, da più parti, il Tema dell' Aborto.

Leggendo i giornali ed ascoltando i servizi radio-televisivi, si ha l' impressione che l'Aborto sia visto dalle Donne come una sorta di hobby, una specie di passatempo da vivere, in assenza di altre piacevoli iniziative di svago.

 In realtà, chi ha vissuto l' esperienza dell' origine e dell' impegno quotidiano dei Consultori Familiari sa benissimo che, alla base della scelta dell' Aborto, da parte delle Donne, vi è un numero impressionante (e, quasi, infinito) di MOTIVAZIONI, sempre serie e di difficile approccio e soluzione.

E' impossibile procedere ad un elenco dettagliato di tali motivazioni; ne citerò qualcuna, senza avere, ovviamente, la presunzione di essere, in proposito esaustivo:

  • L' ASSOLUTA SOLITUDINE DELLA DONNA: è frequente il caso di Donne che sono state abbandonate dal partner (familiare o occasionale); la situazione diventa, addirittura, drammatica, quando si tratta di Donne Extra -Comunitarie, prive di un minimo sostegno familiare e assistenziale;
  • L' INSUFFICIENTE SUPPORTO AFFETTIVO ED ECONOMICO DEL PARTNER MASCHILE;
  • IL RIFIUTO INCONSCIO DELLA DONNA ALLA NASCITA DI UN FIGLIO, concepito attraverso la violenza sessuale o l' occasionalità del rapporto;
  • LA PLURALITA' FIGLIARE: in questi casi, alla base della scelta dell' interruzione della nuova gravidanza vi è, quasi sempre, l'impossibilità di sostenere il peso fisico e psicologico di un' ulteriore nascita;
  • L'INDIGENZA o, addirittura, LA POVERTA' ECONOMICA, che conducono alla giustificata preoccupazione di non poter allevare ed educare convenientemente il nascituro;
  • LA PAURA (oltremodo giustificata) DI POTER PERDERE IL POSTO DI LAVORO, ovviamente nel caso di donne impegnate in attività occupazionali;
  • L' INSUFFICIENTE o, addirittura, LA TOTALE IGNORANZA DELLE TECNICHE E DELLE MODALITA' CONTRACCETTIVE.

L'elenco, sopra citato, evidenzia. quindi, che, alla base della scelta abortiva vi sono, sempre, gravi e preoccupanti motivazioni e non già futili motivi;possiamo, addirittura, parlare di INTIMO DRAMMA,  se non, di TRAGEDIA NELLA DONNA, che deve sopportare il peso psicologico e fisico di un tale intervento; il TEMA ABORTO viene, quindi, ad investire direttamente la SITUAZIONE DELLA CONDIZIONE FEMMINILE NELLA NOSTRA SOCIETA', CONDIZIONE CHE CONTINUA AD ESSERE SUBALTERNA A QUELLA MASCHILE e, per di più, maggiormente condizionata, rispetto a quella maschile, dalle situazioni ambientali (religiose, politiche ed economiche) esistenti nei diversi Stati del Mondo.

La discussione sul TEMA ABORTO non può, quindi, essere limitata alla Situazione Italiana, ma deve essere estesa, anche, alle altre Nazioni (almeno a quelle dotate di dati statistici attendibili); per una maggiore comprensione del problema, riporto, in proposito, la seguente TABELLA:

TASSI DI ABORTIVITA' PER 1.000 DONNE COMPRESE IN ETA' TRA 15 E 44 ANNI (PERIODO 2003-2006)

FEDERAZIONE RUSSA (2003): 55,3

  ROMANIA (2003): 46.8

                     BULGARIA (2003): 29,9

                     UNGHERIA (2003): 25,8

STATI UNITI (2003): 20,8

  SVEZIA (2005): 20,2

   INGHILTERRA E GALLES (2005): 17,8

     FRANCIA (2004): 17,3

      CANADA (2003): 15,2

   NORVEGIA (2005): 15,0

     LITUANIA (2003): 15,0

      DANIMARCA (2005): 14,2

    ITALIA (2005): 11,2

  FINLANDIA (2003): 10,7

        SPAGNA (2005):   9,6

       OLANDA (2005):   8,6

         BELGIO (2003):   7,9

   GERMANIA (2006):  7,2

      SVIZZERA (2005):  6,6

FONTE: PARTNERS - LA STAMPA

Come è possibile notare, il TEMA ABORTO ha dimensioni universali e non soltanto nazionali, anche se, per quasi tutti i Paesi dell' Africa, dell' Asia, del Sud-America e dell' Australia, è estremamente   difficile ottenere dati certi o, comunque, attendibili.

Non a caso, dunque, molte Nazioni (soprattutto, in Europa) si sono correttamente attivate  per LIMITARE IL RICORSO ALL' ABORTO, incominciando a CONTRASTARE L' ABORTO CLANDESTINO, in quanto palesemente dannoso per la vita e LA SALUTE FISICA E PSICOLOGICA DELLA DONNA, a causa delle metodologie improprie utilizzate.

Possiamo riprodurre il QUADRO LEGISLATIVO ESISTENTE IN EUROPA, attraverso questo SCHEMA:

GRAN BRETAGNA:

La Legge è stata approvata nel 1967. L'Aborto è legale sino alla 24° Settimana; oltre, solo per gravi rischi nei confronti della salute della Madre o del Feto.

SVEZIA:

La Legge risale al 1974.
L' Aborto è consentito entro le 18 settimane e sino alla 22°, dietro approvazione del Servizio Sanitario Nazionale.

ITALIA:

La legge porta la data del 1978.
L' aborto è consentito entro tre mesi; oltre, solo se la madre è in pericolo di vita o in caso di accertata malformazione del Feto.

FRANCIA:

La legge è stata approvata nel 1979. L' Aborto è lecito nelle prime dodici settimane per motivi psicologici; dopo, solo se ci sono rischi per la vita della Madre o la salute del Feto.

SPAGNA:

La Legge risale al 1985.
L' Aborto è consentito se la Madre è in pericolo; per gravi malformazioni del Feto ed, infine, in caso di Stupro.

GERMANIA:

La legge è stata approvata nel 1992. L' Aborto è legale entro le prime dodici settimane,  in caso di rischio per il Feto, per la Gestante  e in caso di Stupro.

L'esame del Quadro Legislativo, sopra riportato, conduce, fatalmente, al seguente Quesito:

COME HA FUNZIONATO L' ATTUALE  LEGGE ITALIANA (LEGGE 194/1978)?

Lasciamo la Risposta ai numeri:

INTERRUZIONI DI GRAVIDANZA PER AREA GEOGRAFICA

I dati ufficiosi, riferiti all' anno 2006, riportano la seguente cifra: 130.033.

In termini percentuali, a livello nazionale, nell' anno 2006, abbiamo potuto riscontrare questi dati:

- Calo del 44,6 per cento di Aborti rispetto al 1982

-  Calo del 2,1 per cento di Aborti rispetto al 2005

Dunque: emerge, da questi dati, un giudizio positivo sulla Legge 194; a trent' anni  di distanza dalla sua promulgazione, vogliamo ricordare, inoltre, che:

 

  • Essa concede il tempo necessario a capire se si vuole  o non si vuole una gravidanza;

  • Garantisce il diritto alla scelta (che è un diritto fondamentale della democrazia);

  • E' accessibile anche a donne molto giovani;

  • Ha definitivamente risolto la mattanza degli aborti clandestini.

La cosiddetta MORATORIA SULL' ABORTO non deve, quindi, a mio modo di vedere, toccare  i principi ed i valori della legge 194/1978, perchè la sua revisione o, peggio, la sua abrogazione porterebbero, fatalmente, alla Rinascita dell' Aborto Clandestino.

E' necessario, invece, intervenire sulle CAUSE (precedentemente citate) che incidono, tuttora, negativamente sulla CONDIZIONE DELLA DONNA A LIVELLO PLANETARIO; in omaggio a questo principio, concludo questo mio articolo con l' APPELLO (da me, interamente condiviso) lanciato recentemente (Gennaio 2008) dalle COMUNITA' CRISTIANE DI BASE ITALIANE:

"LA VITA E' UN VALORE TROPPO GRANDE  PER ESSERE, ANCÓRA, RINCHIUSA NELLA GABBIA DELLA CULTURA PATRIARCALE, CHE CONTINUA A IMPORRE IL PROPRIO AUTORITARIO PATERNALISMO, AMMINISTRANDO E STRUMENTALIZZANDO LE PAURE CHE L' UOMO E LA DONNA HANNO DI FRONTE ALLE PULSIONI DELLA VITA E ALLA FINITEZZA DELLA ESISTENZA.

RITENIAMO DISTRUTTIVO E OPPOSTO ALLA CULTURA DELLA VITA COLPEVOLIZZARE LE DONNE CHE VIVONO IL DRAMMA DELL' ABORTO, DEFINIRLE "ASSASSINE", ACCOSTARE L' ABORTO STESSO ALLA PENA DI MORTE, ACCUSARE LA LEGGE  194 DI "GENOCIDIO DEI FETI".

NON E' DEPRIMENDO LA SOGGETTIVITA' FEMMINILE E IL SENSO DI RESPONSABILITA' DELLA DONNA CHE SI DIFENDE LA VITA.

QUANDO IL POTERE ECCLESIASTICO AVRA' COMPIUTO UNA RIPARAZIONE STORICA, FACENDO FINALMENTE SPAZIO ALLA MATERNITA', CHE NON E' SOLO DARE VITA IN SENSO BIOLOGICO, MA E' CULTURA, E' VISIONE FEMMINILE DI DIO, DELLA BIBBIA, DI CRISTO, DELLA FEDE E DELL' ETICA, ALLORA POTRA' INTERVENIRE CREDIBILMENTE SULL' ETICA DELLA VITA.

MA, IN QUEL MOMENTO, SI SARA' DISSOLTO COME POTERE."

 16 Gennaio 2008                                                                         ALDO PASTORE