Piattaforma, la parola ai cittadini di Vado IL SECOLOXIX
domani la consultazione popolare
Le ragioni del sì e quelle del no: il sindaco Giacobbe e l'ex assessore Illarcio lanciano l'ultimo appello
IL SINDACO, Carlo Giacobbe, sta cercando di portare a compimento un'operazione che, con la piattaforma portuale, modificherà radicalmente il tessuto urbano. Domani è in programma la consultazione popolare.
Un clima pesante?
«Il fronte del no, sempre più a corto di argomenti, non vuole riconoscere la realtà e le spara sempre più grosse. C'è chi è sempre stato contro, chi è stato prima per il no, poi per il sì, poi per il ni. C'è chi è stato per qualcosa, ma non se lo ricorda. Siccome ogni loro argomento non trova riscontri nella realtà delle cose, ricorrono a due sistemi: negano l'evidenza sui risultati che si possono raggiungere e drammatizzano le paure, esagerando le conseguenze ambientali. Non si può nascondere un aspetto cardine: se si arresta il progetto, si perdono le possibilità dei miglioramenti attesi da molti anni e si arretra nella difesa dell'ambiente».
Uno dei punti caldi è l'occupazione...
«I dati presentati derivano sia da impegni contrattuali che Maersk ha assunto presentando il progetto all'Autorità portuale, sia dalle situazioni reali analoghe. C'è un impegno concreto perché i cittadini di Vado abbiano un'effettiva priorità. E ci sono grandi possibilità per l'indotto e le imprese locali».
Sollevano dubbi sulle garanzie...
«L'accordo di programma parla chiaro: tutti gli interventi previsti, e non solo la piattaforma, sono impegnativi per gli enti firmatari e tutti devono essere realizzati contestualmente alla piattaforma».
Ma Vado migliorerà?
«Il terminal contenitori sarà più sicuro e pulito degli attuali pontili, tutta la spiaggia sarà salvaguardata e in parte recuperata, la qualità del mare non subirà peggioramenti, i contenitori non costituiranno un muro, per le altezze limitate e per la distanza dall'abitato, l'aumento di traffico non sarà esorbitante e con il nuovo casello inciderà sull'abitato meno di quanto oggi pesa il traffico pesante».
Giovanni Vaccaro
Canavese: «Tirerò un sospiro di sollievo solo dopo domenica»
l'autorità portuale
Favorevole anche l'assessore provinciale Peluffo. Contrari Verdi e Legambiente: «Impatto negativo sulla città»
19/01/2008
«TIRERÒ UN SOSPIRO di sollievo solo dopo il 20 gennaio». All'indomani dell'approvazione in consiglio comunale della bozza dell'accordo di programma, il presidente dell'Autorità portuale, Rino Canavese, aveva detto che c'è ancora un passo da affrontare: la consultazione popolare di domani.
«Dietro questo Piano regolatore portuale - commenta Canavese -, che è l'unico strumento di programmazione in vigore e quindi unico riferimento per progettazioni e sviluppo in aree portuali, si è lavorato per cinque anni d'intesa con le istituzioni locali. Sono state accolte le richieste di modifica fatte dal Comune di Vado, su questo progetto ha creduto anche il Governo che l'ha finanziato. Ritengo che non farlo, sarebbe un danno gravissimo e una battuta d'arresto allo sviluppo economico dell'intera provincia». Sulla stessa linea l'assessore provinciale all'industria, Roberto Peluffo: «Lo sviluppo dei traffici è un'enorme opportunità anche per il rilancio industriale della Val Bormida. I progetti per Ferrania Technologies presuppongono il trasporto via mare: stiamo lavorando per attivare un efficace raccordo ferroviario fra porto e stabilimento. Si è operato inoltre per favorire l'incontro fra Maersk-Fincosit e le imprese di Vado per avviare collaborazioni per la costruzione e la gestione del terminal».
Nettamente contrari Verdi e Legambiente, che hanno sottolineato: «L'impatto negativo della piattaforma sulla città di Vado e sulla vita dei cittadini - spiega Carlo Vasconi, consigliere regionale dei Verdi -. Il 60% dei container andrà su gomma, intasando le autostrade liguri già al collasso, e rischiando di paralizzare il Savonese in caso di chiusura del porto per il vento come accaduto a Genova. Sul fronte occupazionale, non esiste solo il porto: che riflessi ci saranno sul turismo e sul commercio della zona? Ma soprattutto sulla salute delle persone?».