Orti Folconi, acquisto più vicino
c'è una banca pronta a finanziare, a giorni la decisione
Il Comune ha affidato a Ips lo studio dell'operazione: nell'area 85 alloggi per i giovani
IL SECOLOXIX
PALAZZO SISTO marcia verso l'acquisto dell'area agli Orti Folconi che appartiene alle Opere Sociali. Il Comune ha affidato ad Ips lo studio di fattibilità economico-finanziaria per decidere le sorti dell'operazione e il sondaggio è entrato nella fase decisiva: «Entro la fine di gennaio, come da impegno con le Opere Sociali, prenderemo una decisione - ha detto il sindaco Federico Berruti - Possiamo dire che gli accertamenti compiuti sinora sono molto incoraggianti». Insomma: la prudenza è d'obbligo, ma il nodo sembra vicinissimo ad essere sciolto in modo positivo. A partire dal fatto che c'è una banca - top secret per ora il nome - pronta a finanziare l'intervento.
«Noi vogliamo aumentare l'offerta di edilizia residenziale socialmente accessibile - spiega il sindaco - C'è un problema che riguarda le case popolari e le cosiddette fasce deboli. Ma c'è anche un problema che riguarda le giovani coppie e le famiglie appena formate, la cosiddetta fascia media. L'operazione degli Orti Folconi è pensata per loro». L'area interessata è di 11 mila 710 metri quadrati, con una potenzialità edificativa di 6 mila 224 metri quadrati. Il numero degli alloggi che potranno essere realizzati è stato stimato da Ips tra gli 80 e i 100. Secondo il calcolo più realistico, 85.
Serviranno a movimentare il mercato in favore dei trentenni - i "bamboccioni" del ministro Padoa Schioppa - ovvero di quel vasto mondo fatto di giovani precari, autonomi, "flessibili": quella fascia d'età che da anni è costretta a lasciare Savona in cerca di miglior fortuna e contribuisce a farne una città al fondo di tutte le classifiche demografiche mondiali. Ma è invece essenziale alla costruzione di una città più moderna. Secondo l'amministrazione Berruti, realizzare l'operazione agli Orti Folconi otterrebbe il risultato di immettere sul mercato un consistente numero di alloggi a condizioni favorevoli, ma anche quello più generale di "calmierare" il mercato.
Per realizzare l'operazione, il Comune pensa di costituire una Società interamente pubblica, con la maggioranza nelle mani di Palazzo Sisto, sul modello di Ips: insomma, una sorta di "Insediamenti abitativi savonesi". I terreni hanno un costo - già fissato dalle Opere Sociali per l'eventuale base d'asta - di oltre 4 milioni di euro. Denari che, in modo diretto, il Comune non ha da investire. Uno dei mandati affidati a Ips - appunto- era quello di reperire eventuali banche disposte a finanziare l'operazione. La missione ha ottenuto esito positivo. L'altro aspetto era effettuare le valutazioni del caso per stabilire a quali prezzi gli alloggi saranno poi immessi sul mercato. Anche in questo caso il risultato non è disprezzabile: la cifra a metro quadro, ottenuta sommando tutti i costi che la Società dovrà sostenere, sarebbe sostanzialmente equivalente a quella corrente per l'edilizia convenzionata (cooperative edilizie). Il Comune sta ora lavorando sul fronte dei mutui per l'acquisto: il tentativo è di ottenere dalle banche trattamenti di favore per i futuri acquirenti, per abbattere di almeno un punto i tassi applicati di prassi. La partita è ancora aperta, ma le prime risposte non sarebbero negative.
Oggi la cittàè attiva nella gamma che contempla case di lusso e case popolari, ma poco nelle fasce intermedie. La nascita degli Insediamenti abitativi savonesi avrebbe dunque, in modo implicito ma evidente, anche un valore simbolico, dopo le tante discussioni sul cemento a Savona. L'operazione che il Comune ha avviato, infatti, andrà ad agire - se realizzata - nel cuore della più importante operazione immobiliare in arrivo in città: quella del compendio "S11" che - tra Binario Blu e Orti Folconi - cambierà lo skyline della città tra le due rive del Letimbro. Resta il tema del recupero abitativo della semiabbandonata città ottocentesca, ma il cambio di marcia appare netto.
Antonella Granero