I PROBLEMI SOCIALI DEL FUTURO
(OTTAVA PUNTATA)
IL LAVORO E LE MALATTIE
1 In data 12 Maggio 2007, è stato
presentato, a Roma, IL RAPPORTO EURISPES relativo agli INFORTUNI SUL
LAVORO, AVVENUTI IN ITALIA, NEL PERIODO INTERCORRENTE TRA L' ANNO 2003 E
L' ANNO 2006. dati sono estremamente significativi:
I MORTI SUL LAVORO SONO STATI 5.252, così suddivisi:
ANNO 2003: 1.449
ANNO 2004: 1.328
ANNO 2005: 1.206
ANNO 2006: 1269
I numeri, sopra citati, giustificano ampiamente il Titolo del
Rapporto Eurispes "PEGGIO DI UNA GUERRA"; infatti, a fronte dei
5.252 Morti sul Lavoro in Italia, riscontriamo i 3.520 Soldati della
Coalizione Internazionale, uccisi in Iraq tra l' Aprile 2003 e lo
stesso mese del 2007.
- Nel caso dell' Anno 2007, la situazione è ulteriormente
peggiorata; infatti:
- DAL 1° GENNAIO 2007 sino alle ore 22.00 dell' 8 Dicembre
2007 SONO AVVENUTI 984.550 INFORTUNI LAVORATIVI (938.613 NEL
2004)
- I MORTI SUL LAVORO (DAL 1° GENNAIO 2007 AL 12 DICEMBRE
2007) SONO 993
- TRA QUESTI ULTIMI, CIRCA 300 HANNO UN' ETA' COMPRESA TRA
I 18 ED I 35 ANNI
- I NUOVI INVALIDI DEL LAVORO (DAL 1° GENNAIO 2007 AL 12
DICEMBRE ) SONO 24.613
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- Nel luglio 2007, la Procura di Torino ha
chiuso l' INCHIESTA SULLE MALATTIE CHE HANNO COLPITO I LAVORATORI
DI QUATTRO STABILIMENTI ITALIANI DELLA ETERNIT.
Gli stabilimenti in questione sono localizzati a
Casale Monferrato (Alessandria), Cavagnolo (Torino), Bagnoli
(Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia).
I casi conteggiati di malattie (in grande
prevalenza: MESOTELIOMI PLEURICI), causate da esposizione all'
AMIANTO, sono stati 2.969 (quasi tutti mortali); infatti, tra
questi, soltanto 830 sono ancora in vita.
La grande pericolosità dell' esposizione all'
Amianto era nota da molti anni.
Desidero ricordare, in proposito, quanto affermava,
già negli anni '80, Cesare Maltoni, Direttore dell' Istituto di
Oncologia della Fondazione Ramazzini di Bologna:
" Dalla fine del 1986 abbiamo raccolto la
più grande casistica del Mondo di mesoteliomi pleurici e
peritoneali in persone esposte professionalmente: i lavoratori
di officine delle ferrovie o che lavorino per le FFSS, addetti
alla costruzione, riparazione, controllo, pulizia e demolizione
dei rotabili ferroviari contenenti amianto; insomma la categoria
maggiormente esposta al rischio di sviluppare malattie
neoplastiche, correlata con l' esposizione a questo minerale.
Ma, anche i lavoratori dei cantieri navali
sono una categoria fortemente esposta ai rischi da amianto,
perchè questo minerale è stato massivamente impiegato come
materiale di coibentazione per navi della marina militare e
mercantile e per natanti da pesca e da turismo."
Non a caso, dunque, la Liguria è la regione in
cui ci si ammala di più e si muore di più per per mesotelioma
pleurico; in tal senso, parlano ancora una volta, con la loro
grande evidenza, I NUMERI:
- 1760 CASI ACCERTATI DAL 1994 AD OGGI
- 150 NUOVI CASI ALL' ANNO
- 71 ANNI, L' ETA' MEDIA DELLA DIAGNOSI
- 80 PER CENTO: I MASCHI SUL TOTALE DEI
PAZIENTI
Scendendo nei Dettagli Provinciali, riscontriamo
questi dati:
- PROVINCIA DI LA SPEZIA: 11, 61
CASI OGNI 100.000 ABITANTI PER I MASCHI.
1,66 CASI OGNI 100.000 ABITANTI PER LE FEMMINE
- PROVINCIA DI GENOVA: 8,45 CASI OGNI
100.000 ABITANTI PER I MASCHI.
2, 12 CASI OGNI 100.000 ABITANTI PER LE FEMMINE
- PROVINCIA DI SAVONA: 4,49 CASI OGNI
100.000 ABITANTI PER I MASCHI.
1,69 CASI OGNI 100.000 ABITANTI PER LE FEMMINE
- PROVINCIA DI IMPERIA: 1,18 CASI OGNI
100.000 ABITANTI PER I MASCHI.
0,68 CASI OGNI 100.000 ABITANTI PER LE FEMMINE
Desidero sottolineare, infine, che il problema
dell' esposizione all' Amianto va la di là delle categorie
professionali impiegate nelle diverse lavorazioni, ma viene altresì,
ad interessare i cosiddetti "residenti", vale a dire persone che non
lavorano nelle Sedi produttive, ma che abitano nei dintorni delle
sedi stesse.
3
Le vicende, che hanno contraddistinto la nascita e la
successiva evoluzione dello stabilimento Acna di Cengio,
sono diventate parte integrante della storia, non soltanto
della Valle Bormida, ma dell' intero nostro Paese; non mi
soffermo su di esse, perchè questo argomento è stato
ampiamente trattato da molti Studiosi, oltre che dal
sottoscritto. |
Mi limito soltanto a ripetere le
considerazioni svolte, in data 31 marzo 2007, nella Sala
Consiliare del Comune di Cengio, durante il Convegno "
Patologie e Prevenzione", organizzato dalla ALA
(Associazione Lavoratori Acna):
" L'incidenza di Malattie Professionali e,
soprattutto, di Neoplasie, indotte dalle lavorazioni
dell' ACNA, è ancora alta; infatti, sono tuttora
numerosi i casi di lavoratori colpiti da patologie
tumorali, le quali vanno sicuramente ascritte al tipo ed
alle modalità di lavoro, eseguite presso questo
Stabilimento ed alle sostanze, ivi trattate.
Non va dimenticato, in proposito, che i tempi di
incubazione di alcune neoplasie possono raggiungere
anche i 25 anni; è prematuro, quindi dichiarare
chiusa l' ERA ACNA.
Inoltre, il risanamento ambientale dell' AREA ACNA
e, più in generale, di tutto l' ecosistema del Bormida
presuppone l' utilizzo di metodologie
tecnico-scientifiche altamente sofisticate ed, in ogni
caso, prolungate nel tempo; anche per questa ragione,
dunque, il Problema ACNA rimane aperto ed è ben lungi
dall' essere risolto"
4
- Durante i lavori del Congresso
Mondiale di Medicina del Lavoro (svoltosi a Milano, nel
Giugno 2006) è emersa, con grande evidenza, una nuova ed
anomala situazione, che ci deve fare profondamente
riflettere e cioè:
"Le attuali modalità di lavoro
influiscono, in modo generale, su tutto lo stato di
salute del lavoratore, incidendo sulla
percentuale di rischio delle comuni patologie
riguardanti gli apparati cardio-vascolare,
digerente, motorio, psicologico ed immunitario.
Infatti, in Italia, il 70% della
forza occupazionale lavora ormai nei Servizi, il che
sposta l' attenzione dalle intossicazioni nelle
fabbriche alla qualità dell' aria negli uffici, ai
disturbi muscolo-scheletrici, dovuti a posizioni
scorrette, allo stress psicologico, derivante dalle
violenze esterne o interne all' ufficio.
In altri termini, stanno nascendo
e vieppiù aumentano i cosiddetti LAVORI USURANTI,
collegati ad una oggettiva e negativa situazione
ambientale; stiamo evidenziando, con grande
frequenza, tutta una serie di patologie o di
disturbi, che condizionano la vita fisica e mentale
dell' individuo, alterano i suoi rapporti sociali e
familiari, incidono sul modo di intendere i valori
culturali ed etici della società."
- L' esposizione dei quattro Punti
Sovrapposti vuole dimostrare, in forma articolata, la
violazione, da parte dell' intera società nazionale, dell'
ARTICOLO 32 della nostra COSTITUZIONE, che testualmente
recita:
" LA REPUBBLICA TUTELA LA
SALUTE COME FONDAMENTALE DIRITTO DELL' INDIVIDUO
E INTERESSE DELLA COLLETTIVITA'. "
- E' possibile fare marcia indietro e
giungere al più rigoroso rispetto della saggia volontà dei
nostri Costituzionalisti?
La mia risposta è affermativa, nel senso che
è, oggi, possibile attenuare notevolmente le patologie
legate al lavoro, anche se ho l' impressione che la loro
totale (anche se auspicata) eliminazione possa rappresentare
un sogno vagamente utopico.
QUALI SONO, ALLORA, LE STRADE
PERCORRIBILI?
-
LA PRIMA, IPOTIZZATA, E' QUELLA
LEGISLATIVA, ma io non concordo con tutti coloro che
sostengono che, alla base dell' attuale violazione
costituzionale, vi sia una carenza legislativa, perchè
il Parlamento Italiano, nel corso degli anni, ha varato
molte buone Leggi sulla materia della sicurezza negli
ambienti di lavoro; a mio modo di vedere vi è stato,
addirittura, un eccesso di norme, per cui,
verosimilmente, vi è, oggi, la necessità di RIVEDERE
L' ATTUALE ASSETTO LEGISLATIVO, abrogando norme
contraddittorie o, addirittura, superate, che arrecano,
all' attuale contesto, CONFUSIONE ED INCERTEZZA
APPLICATIVA DI NOTEVOLE RILEVANZA.
-
Propendo, invece, per una SECONDA
STRADA, che è quella di un SERIO RISPETTO
ATTUATIVO DELLE LEGGI VIGENTI e che, in termini
concreti, SI CHIAMA PREVENZIONE, assegnando, a
questa parola, il suo vero ed autentico significato, che
corrisponde, in Sociologia e Giurisprudenza, alla frase:
"METTERE IN AZIONE TUTTO CIO' CHE SERVE AD IMPEDIRE
MALI SOCIALI" .
Ma, per fare SERIA PREVENZIONE è
necessario:
a) Aumentare quantitativamente i
CONTROLLI;
b) Migliorare la qualità dei
CONTROLLI, avvalendosi di ispettori, con diverse e
particolari specializzazioni professionali, per la
semplice ragione che, nell' espletamento dei controlli
stessi, le materie ed i problemi da esaminare sono
complessi e presuppongono competenze pluridisciplinari;
c) Approfondire le modalità attuative
dei CONTROLLI; riporto, in tal senso, un' esemplare
riflessione del Procuratore Aggiunto di Torino, Raffaele
Guariniello:
"Preferisco cento ispezioni
minuziose che mille superficiali.
In questo modo, certi piani per la sicurezza e il
coordinamento potrebbero essere esaminati a fondo e,
allora, emergerebbero tutti i casi in cui si tratta
semplicemente di fotocopie, cioè dello stesso piano
utilizzato per cantieri o stabilimenti diversi tra
loro."
d) Ripristinare l'incompatibilità
degli ispettori rispetto ad altri impegni professionali
di parte; infatti, sono ancora troppo numerosi gli
ispettori che continuano a svolgere Servizi di
Consulenza per Aziende, che, al contrario,
dovrebbero soltanto controllare.
Penso sia chiaro a tutti che si tratta
di un elemento gravemente contradditorio, perchè i
controllori debbono essere SOGGETTI "TERZI" e
non rappresentanti di una parte.
-
Occorre, infine, percorrere una
TERZA STRADA e cioè quella della CERTEZZA
DELLA PENA PER COLORO CHE COMMETTONO REATI,
OFFENSIVI PER LA SICUREZZA LAVORATIVA; L' IMPUNITA',
infatti, è diventata, nella nostra società, una
sorta di automatico privilegio per certi cittadini e
non per altri; e chi sono questi ALTRI se non
gli OPERAI, che subiscono il Danno se non,
addirittura, la Morte, mentre invece gli ESENTI DA
MALATTIE PROFESSIONALI E DALLA MORTE (OLTRE CHE
IMPUNITI) continuano a rimanere i DATORI DI LAVORO ?
Ed allora voglio concludere questo mio
articolo con una severa riflessione di Carlo Smuraglia:
"Non è accettabile che di lavoro si
possa morire (ed in misura rilevante), come non è
accettabile che sul lavoro si possano contrarre tante
malattie e tante invalidità a carattere permanente: è un
patrimonio umano che, anzichè tutelato, viene posto in
pericolo e distrutto; e tutto questo, per un Paese, che
si fonda su di una Costituzione basata sul lavoro, ha un
sapore beffardo, che rasenta l' assurdo e sconfina,
spesso, nella tragedia."
13
Dicembre
ALDO PASTORE
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