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I BIG DELLE SETTIMANE SCORSE
PER LA GIOIA DEL MITICO SALVATORE GALLO Varigotti –
Per il giovane corrispondente de Il Secolo XIX, Giovanni Ferrari, non ancora
avvocato, era stato davvero uno “scoop”. Aveva sorpreso l’appena incaricato (a
formare il governo) Giovanni Goria, in un momento di relax in quel di Varigotti.
Una delle “perle” (solo in parte rimasta tale per colpa degli uomini) delle
nostra provincia. Era fine luglio del 1987. Ferrari, oggi vice sindaco di
Finale, fede socialista, senza tessera e senza “macchie”, la città savonese meno
cementizzata negli ultimi anni, aveva ricevuto, come si suol dire in gergo, una
dritta dal giornale: è in arrivo Goria. Si era mobilitato insieme
al mitico (per anni) fotoreporter di Albisola, Salvatore Gallo. Corrispondente e
fotografo avevano saputo che il presidente del Consiglio incaricato era arrivato
in elicottero al campo sportivo di Finalborgo e sotto scorta, discreta, dei
carabinieri aveva raggiunto l’alloggio di una parente nel complesso Le Giare di
Varigotti. Goria ha avuto i natali ad
Asti, nel ’43. L’ha ucciso un male incurabile, il 21 maggio del 1994, e da pochi
mesi era finito in una delle tante inchieste di “Mani pulite”, con l’avvio del
processo. Nel 1981, Goria non ancora
quarantenne, fu sottosegretario, nel 1982 ministro del Tesoro col governo
Fanfani. Incarico che ricoprì anche con Craxi e Amato. Fu De Mita a volerlo
presidente, facendo affidamento al suo rigore, al temperamento energico, alla
sua preparazione di economista (pur privo di laurea). Giovannino Ferrari rivive
quei momenti, quel giorno, con lo stesso entusiasmo e passione che ha sempre
caratterizzato il suo ruolo di corrispondente de Il Secolo XIX per la zona di
Finale. Lui allora studente universitario, con papà avvocato che non vedeva
l’ora di avere in studio anche il figlio, dopo la figlia Clotilde. <Ci siamo messi in attesa,
in un vicolo dal quale si accede al complesso Le Giare – racconta il vice
sindaco Ferrari - , con me c’era Salvatore Gallo che non stava più nella pelle.
All’improvviso è sbucato, ma....>. Giovanni Ferrari svela per la prima volta
alle cronache un piccolo retroscena. Goria, alla vista del fotografo si è
voltato, tornando sui suoi passi, per rincasare. Motivo: era in compagnia di
un’affascinante amica e non voleva né farsi fotografare con lei, né che lei
fosse ripresa. Furono i due Giovanni - uno
anonimo corrispondente di provincia, di 27 anni, l’altro Giovanni, assai noto
alle cronache politiche, più volte sottosegretario, ministro del Tesoro, del
Bilancio, della Programmazione economica, dell’Agricoltura, neo incaricato a
formare un nuovo governo – a raggiungere un compromesso onorevole. Il presidente del Consiglio
accettava la fotografia e di rispondere a qualche domanda, dopodichè doveva
essere lasciato in pace e “taciuta la notizia della compagna”. Parola tra
gentiluomini. Ferrari scrisse il
servizio, con breve intervista, Gallo diffuse le foto che, tra l’altro, fecero
il giro d’Italia. Il Corriere della Sera pubblicò in prima pagina. Forse non era
mai accaduto per la pur rinomata Varigotti. Non solo anche l’abbigliamento
casual, dimesso, del “presidente”, con l’icona del suo volto incorniciato da
barba e capelli fluenti, fu successivamente utilizzato da agenzie di stampa,
rotocalchi, settimanali. C’è un altro personaggio,
“varigottino” doc, che custodisce molti “ricordi” di Vip. E’ Enzo Frumento,
titolare dello storico e prestigioso “Muraglia-Conchiglia d’Oro”. Era il locale
prediletto da Goria quando raggiungeva Varigotti.. Per Giovanni Ferrari fu uno
degli ultimi impegni come corrispondente. La morte del padre (1988) lo indusse a
chiedere dapprima sei mesi di aspettativa. Quindi rassegnare le dimissioni per
dedicarsi a tempo pieno allo studio. Nel novembre ’91 si è iscritto all’albo dei
procuratori, nel ‘maggio ’92 a quello degli avvocati, assieme alla sorella che
si era laureata e iscritta all’albo procuratori già nel maggio 1986. Il Secolo XIX affidò la
corrispondenza, rimasta vacante, ad Antonella Granero, ora vice capo servizio
alla redazione di Savona, dopo una estenuante gavetta e tanti patemi
professionali. Alla Granero è succeduto Ferdinando Molteni, andando a dar man
forte alla redazione di Savona, pagina Cultura e Spettacoli. Ora chiamato a
ricoprire un assessorato esterno al Comune di Savona e in aspettativa non
retribuita dal giornale. Da qui l’affidamento, come corrispondente di zona, a
Silvia Andreetto. Con un trattamento economico-normativo, nonostante l’impegno
quotidiano, per la zona Borghetto-Spotorno, che non fa onore a nessuno. E fa
parte di quelle ingiustizie sul lavoro sempre in attesa di giustizia. I BIG DELLA SETTIMANA SCORSA
se li hai riconosciutiVARIGOTTI : GORIA E FERRARI “A TU PER
TU”
Luciano Corrado
Rinviamo il pezzo per motivi tecnici alla prossima settimana
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