versione stampabile 

L’ESPANSIONE EUROPEA

IN AFRICA E LE PRIME VOCI CRITICHE

SUL COLONIALISMO

 

Breve nota di presentazione del dott. Davide Delbono

 Delbono Davide, 28 anni, savonese, laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Genova, è dottorando in Storia delle Istituzioni Politiche e della Pubblica Amministrazione presso l'Università degli Studi di Pavia e cultore della materia presso l'Università di Pisa. Dal 2005 è collaboratore della Provincia di Savona, presso l’Ufficio Cooperazione Internazionale, dove svolge attività di cooperazione decentrata ed educazione alla mondialità.

INTRODUZIONE 

Nel mondo politico britannico di fine Ottocento, emerge tra le altre, la figura di E. D. Morel, uno dei maggiori esponenti del riformismo coloniale e diplomatico. La sua dottrina affonda le radici nel liberismo della middleclass mercantile di Liverpool e nelle teorie sociopolitiche dell’antropologa Mary Kingsley. Di modeste origini, Morel, in giovane età, entra come semplice impiegato in una ditta di spedizioni navali di Liverpool; grazie all’impegno profuso e alla precisione mostrata sempre nel lavoro, riesce a conquistarsi la stima del suo principale, Alfred Jones. Per tale motivo, Morel viene spesso inviato per lavoro in Belgio e nell’ufficio di Anversa scopre i misfatti compiuti dall’amministrazione belga nello Stato Indipendente del Congo. Dopo aver pubblicato alcuni articoli per denunciare ciò di cui era venuto a conoscenza, attira a sé l’attenzione dei suoi datori di lavoro ed è costretto a licenziarsi dal suo posto nella società di navigazione. Quasi senza un soldo, inizia ad occuparsi a fondo della questione del Congo e, lavorando con carta e penna, illumina il mondo attraverso la stampa inglese su ciò che stava accadendo in Africa. Da questo momento in poi, Morel si impegnerà in una battaglia senza compromessi contro l’inumanità dell’amministrazione leopoldiana, divenendo il fondatore della movimento per la riforma del Congo e, come un moderno David, riuscirà a sopraffare il Golia dell’epoca coloniale: Leopoldo II del Belgio.

Sebbene disinteressato all’intero quadro dei problemi interni della Gran Bretagna, Morel concentra le sue energie sulla politica estera, seguendo sempre una questione alla volta per poter meglio approfondire le problematiche e scagliare pesanti attacchi senza guardare in faccia a nessuno.

Dal 1893 al 1900 focalizza la sua attenzione sull’Africa occidentale, studiando la storia, l’economia e gli usi e i costumi dei singoli paesi secondo l’ottica liberale della classe mercantile britannica.

Dal 1900 al 1910 si dedica principalmente alla lotta contro il regime di Leopoldo II del Belgio, instaurato nello Stato Indipendente del Congo, e fonda la Congo Reform Association (CRA), la prima associazione di riforma su scala internazionale, coinvolgendo il mondo politico liberale europeo ed americano e le chiese protestanti della Gran Bretagna e degli Stati Uniti. Al suo fianco lavorano parlamentari e parlamentari, alti prelati e soprattutto intellettuali: Sir Arthur Conan Doyle e Bertrand Russell in Gran Bretagna e Mark Twain negli Stati Uniti sostengono la causa del Congo insieme all'autore pubblicando anche saggi sull'argomento.

Morel e la CRA sono riusciti anche ad andare oltre la semplice denuncia degli effetti delle violenze compiute dagli amministratori coloniali, studiando le cause che avevano reso possibile l’instaurazione di regime del terrore in Africa. Grazie al suo bagaglio culturale e ala sua rete di contatti, Morel ha compreso quanto il furto delle terre e della manodopera africana aveva reso possibile un tale sistema di sfruttamento come quello introdotto da Leopoldo II in Congo. Il radicalismo di Morel nel combattere apertamente la sua causa contro Leopoldo II del Belgio, è riuscito, non solo a porre la parola fine ai soprusi e ai massacri compiuti dai belgi nei confronti della popolazione congolese, ma anche ad arginare il rischio che un sistema basato sulla schiavitù e sulla totale negazione dei diritti umani si allargasse a macchia d’olio e venisse adottato in altre colonie oltre a quella del Congo.

Dopo aver ottenuto il trasferimento del Congo dalle mani di Leopoldo II al Belgio, tra il 1911 e il 1912 si reca prima in Nigeria, per studiare da vicino la colonizzazione britannica poi, ritornato in patria, si dedica alla questione del Marocco e alle strategie politico-militari attuate dalle potenze europee in Africa.

Alle soglie della prima guerra mondiale, Morel prende le distanze dal partito liberale britannico, troppo interessato a mantenere inalterato lo stato delle cose per poter ascoltare le sue richieste, e fonda l’Union of Democratic Control, con l’intento contrastare l’uso spregiudicato della diplomazia segreta nella conduzione della politica estera britannica ed europea. Prima di essere arrestato per le sue dichiarazioni contro i responsabili della grande guerra, denuncia con veemenza la politica espansionistica attuata dai governi che ha trascinato il mondo nella catastrofe della prima guerra mondiale.

La forte presa di posizione contro la visione unilaterale delle origini del conflitto mondiale e contro l’attribuzione della responsabilità di questo alla sola Germania, scatena una campagna denigratoria nei suoi confronti, orchestrata dagli organi di stampa favorevoli ai partiti della guerra, che costerà a Morel sei mesi di prigionia e l’aggravarsi delle sue già precarie condizioni di salute.

In seguito alle rivelazioni sui trattati segreti, rese pubbliche durante la sua prigionia, il mondo politico e l’opinione pubblica britannica ritornano sui propri passi, riconoscendo la validità delle tesi sostenute da Morel. Ciò gli permetterà di candidarsi alle elezioni del 1922 nelle fila del partito laburista ed ottenere una vittoria schiacciante sul suo rivale Winston Churchill. La sua attività politica coinvolge i rappresentati della middle class progressista e dei movimenti laburisti legati alla working class britannica, spostando l’assetto politico del partito laburista dal liberismo ottocentesco al socialismo internazionalista del XIX secolo. Negli ultimi due anni di vita Morel conduce una strenuamente campagna contro il trattato di Versailles, che gli impedirà di entrar a far parte del gabinetto laburista e di attuare la riforma per istituire il controllo parlamentare sulla politica estera.

In questi anni Morel scrive un’ingente quantità di articoli per diverse testate britanniche, dalla “Pall Mall Gazette” al “Daily Chronicle”, dal “Manchester Guardian” al “Labour Leader”, dallo “Speaker” al “Daily Herald”, e molti suoi interventi vengono tradotti dalla stampa europea. Inoltre cura l’edizione della rivista da lui fondata “West African Mail”, dal 1903 al 1915, investendo la maggior parte delle sue risorse fisiche e finanziarie, attraversando periodi di grande difficoltà economica. Nel 1916 Morel fonda il mensile “U.D.C.”, organo di stampa dell’omonima Unione, che seguirà fino al 1924, anno della sua morte. La carriera di Morel è disseminata di pamphlet e libri, in cui l’autore dimostra spiccate doti e competenze letterarie e politiche; tra le opere principali ricordiamo: Affairs of West Africa del 1902, The Congo Slave State. A Protest against the new African Slavery; To the Public of Great Britain, of the United States, and of the Continent of Europe del 1903, King Leopold’s Rule In Africa del 1904, Red Rubber. The Story of the Rubber Slave Trade Flourishing on the Congo in the Year of Grace 1906 del 1906, ,Truth and the War del 1916, Africa and the Peace of Europe del 1917, Black Man’s Burden del 1920.

Nel 1924, all’epoca della sua morte, Morel lascia un’eredità inestimabile alla storia del pensiero politico mondiale. Sebbene le sue modeste origini e la sua limitata educazione l'abbiano tenuto al di fuori degli ambienti diplomatici e dai circoli politici, egli è riuscito a ritagliarsi un ruolo di outsider per osservare dall’esterno e comprendere al meglio le problematiche del mondo politico, legate alla mancanza di coinvolgimento pubblico nel processo decisionale.

Il  pensiero di Morel è basato su una ricerca della verità in tutti i campi: tramite lo studio di semplici statistiche commerciali ha potuto scoprire i crimini commessi da Leopoldo II in Congo e, in seguito, con l’analisi delle strategie politico-militari attuate dalle potenze europee in Africa, è riuscito ad mettere in guardia l’opinione pubblica sul rischio di un possibile conflitto mondiale. Anche in quest’ultimo caso Morel ha centrato il bersaglio e continuando la sua denuncia contro l’uso spregiudicato della diplomazia segreta nelle relazioni internazionali, nel primo dopoguerra ha formulato tesi profetiche che hanno potuto trovare un riscontro effettivo negli anni seguenti alla sua morte. Bertrand Russell, uno fra i più importanti filosofi politici dell’età contemporanea, nonché stretto collaboratore di Morel, si riferiva a quest’ultimo, affermando: “[…] Nessun altro uomo da me conosciuto dimostrò altrettanto eroica semplicità nel perseguire e proclamare la verità politica […]”.

 Davide Delbono