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San Coerenza prega per noi...e

salva dall’inferno Pertini e Freccero

Le ultime (benedette?) rivelazioni su massoneria e potere

 


 

 SAVONA – Nelle librerie savonesi è “arrivato” giovedì e venerdì. Il suo titolo: “Fratelli d’Italia”. Ovvero storie (note e inedite) di massoneria e dintorni. Il blog “Uomini Liberi” di Antonio Signorile - editore aveva dato spazio alle prime indiscrezioni del sito “Dagospia”. Nel testo di presentazione si parlava di <nomi e cognomi della lobby più potente del pianeta>. Con: <Il ballo del massone di Cuccia, Pertini, Ciampi, Sindona, Freccero, Totò...>.

 I personaggi savonesi che pare superfluo definire illustri e supernoti, sono  Sandro Pertini (le sue ceneri sono onorate nel camposanto di Stella) e  Carlo Freccero, tornato finalmente in auge anche in tv.

“Trucioli Savonesi”, per completezza di informazione, pubblica il testo integrale …...LEGGI... della citazione davanti al Tribunale civile di Genova che Freccero aveva sottoscritto il 16 marzo 1999, citando l’allora direttore responsabile del Secolo XIX, Gaetano Rizzuto e la Sep (proprietaria del quotidiano), con richiesta di condanna a danni patrimoniali e non patrimoniali.

Rizzuto ora è direttore responsabile del quotidiano “Libertà” di Piacenza. Il Secolo XIX resta un pilastro dell’informazione ligure, nonostante il robusto dimagrimento in termine di copie e di forza lavoro.

FRECCERO TIRATO IN BALLO

DA SECOLO XIX E LETIMBRO

Freccero contro il Decimonono (poi esploderà la pace). Una documentazione inoppugnabile. Col suo valore. Senza pretesa di fare i giudici o i moralisti, ma cronisti di ieri e di oggi. Colmando, se volete, quel vuoto informativo che da qualche anno caratterizza l’informazione locale, come ha già denunciato, sinteticamente, un altro collega cronista-testimone, Bruno Lugaro, che ha ottenuto di lasciare la redazione di Savona per Genova.

La storia. Carlo Freccero si era ritenuto diffamato da un articolo (titolino a una colonna) pubblicato dal Secolo XIX, a firma di R.Sang, cioè Roberto Sangalli (l’articolista non venne comunque chiamato in giudizio). Articolo definito nella richiesta danni  <diffamatorio nei confronti di Freccero, ledendone l’onore, il prestigio, nonché l’identità civile e professionale>.

L’articolo venne pubblicato il 5 maggio 1997 (dieci anni fa), col titolo “A Savona nessuno tocca i massoni”...LEGGI...  Si faceva esplicito riferimento a quanto riportava il giorno prima “Il Letimbro”, organo di informazione della Diocesi di Savona-Noli, titolando “Il tallone d’Achille di Freccero” e a firma di A. M. (don Antonio Magnano che resta tuttora l’anima del periodico).

 

Claudio Sabelli Fioretti

LE PRIME INCHIESTE

SUI MASSONI A SAVONA

Un passo indietro sembra utile. Per la cronaca non risponde a verità che a Savona nessuno aveva fino a quel momento toccato i massoni. Ci fu una prima indagine-inchiesta dell’allora Pm, Filippo Maffeo, con tanto di “blitz” in alcune logge, con acquisizione di documenti (21 novembre 1981).

I servizi (11) furono ampiamente riportati dal Secolo XIX, a firma di Daniele La Corte e Luciano Corrado.

Non solo, nel maggio-giugno 1985, Il Secolo XIX, fu il primo quotidiano italiano (17 servizi a firma di Luciano Corrado), a riportare tutti i nomi delle logge massoniche della provincia di Savona ed i loro iscritti. Il giornale fece un record di vendite, secondo soltanto al periodo del processo a Gigliola Guerinoni per l’omicidio di Cesare Brin e all’elenco dei primi coca-party scoperti a Savona e dintorni (giudice istruttore ancora Maffeo).

Si arrivò ad una media giornaliera di 16.472 copie vendute (elenco massoni), con il picco delle 23.287 (processo Guerinoni-Geri e soci).

Mentre il 17 e 18 febbraio del 1990, sempre Il Secolo XIX, questa volta in cronaca nazionale, con un inviato di punta, Claudio Sabelli Fioretti (ora spesso alla ribalta nel piccolo schermo, su Rai e reti Mediaset), pubblicò una lista, molto istruttiva di massoni dell’imperiese, con la collaborazione dei colleghi Claudio Donzella e Loredana Demer.

E ancora, durante il processo “Teardo” i giudici Del Gaudio e Granero non trascurarono neppure questo filone, tanto che toccò al colonnello (allora) Nicolò Bozzo dedicare un apposito capitolo, con tanto di nomi e cognomi, ruoli, connessioni, collegamenti. Uno spaccato che ripubblicheremo, nelle prossime puntate della Teardo story, con tutti i protagonisti, ma anche con molti elementi mai divulgati.

 

Ferruccio Pinotti

COSA RIVELA IL LIBRO

“FRATELLI D’ITALIA”

Ora, oltre al testo dell’atto presentato al tribunale di Genova (9 pagine) pubblichiamo le tre pagine (copertina, 469 e 101)…GUARDA… in cui si citano espressamente Freccero e Pertini.

Dal libro si apprende che l’11 luglio 2002 (ricordiamo che la citazione in tribunale è del 1999, tre anni prima, dunque) <a Roma nascono gli Illuminati, un consesso che si richiama al gruppo degli Illuminati di Baviera fondato nel Settecento; ma che si rifà anche ad altre esperienze più recenti, soprattutto statunitensi>.

E’ lo stesso Gran Maestro, Giuliano Di Bernardo, a rivelare a La Stampa del 23 marzo 1990 che l’ex presidente americano George Bush senior sarebbe un grado 33 della massoneria di Rito Scozzese e lo stesso Bill Clinton, pure ex presidente, farebbe parte degli Illuminati. E Di Bernardo parlando di “poteri forti”, annovera l’Opus Dei nella chiesa cattolica, la massoneria e certe organizzazioni ebraiche: l’Anti-Defamation League, considerato un vero e proprio braccio operativo del B’nai B’rit, associazione fraterna ebraica fondata negli Stati Uniti nel 1843.

Tornado al “caso Freccero”, il volume scritto da Ferruccio Pinotti dice: <Sul fronte laico, tra i fondatori degli Illuminati troviamo un big della comunicazione, Carlo Freccero –classe 1947, già potente direttore di Rai 2 e brillante programmista Fininvest, nei primi anni ottanta direttore dei palinsesti di Canale 5 e Italia 1 – che però ha lasciato in seguito>.

Il testo rimanda ad una posticilla: <Freccero ha dato a Panorama il 22 giugno 2006 questa versione sul frettoloso abbandono : <Ho firmato l’atto di fondazione perché me lo aveva chiesto un amico. Sono una persona curiosa e mi interessava conoscere questi ambienti, ma mi sono subito dimesso>. Perché? Freccero: <Erano riunioni noiosissime, per nulla divertenti>.

Piccoli inciso. Dopo il giuramento massonico, per gli espulsi o i dimissionari-dimissionati, esiste solo quello che i testi “sacri” della massoneria definiscono il “sonno”. Si perde, insomma, lo status, come avviene per i sacerdoti cattolici, ma la “consacrazione” resta.

Pochissimi, forse, sapevano che Freccero fosse stato un affiliato in loggia. Non avevano letto “Panorama” (casata berlusconiana). Esisteva soltanto l’archivio “Freccero- Secolo XIX- Letimbro”. Conteneva la transazione raggiunta tra le parti e la pubblicazione da parte del Decimonono di un pezzo di chiarimento-scuse.

 

Carlo Freccero nel calendario contro la cementificazione

COSA HA SCRITTO

“UOMINI LIBERI”

Su “Uomini Liberi”, prima che fosse reso noto l’uscita del libro, abbiamo scritto nell’ambito dell’iniziativa del calendario anticemento e antimostri, a Savona,  pubblicizzato dall’ Espresso (titolo Sandokan Freccero)

 e prima della trasmissione su Rete 4 (rubrica “Tempi Moderni”) questa frase: <Forza Freccero! Ricordi quando eri direttore di Rai Due? Dapprima il settimanale Il Letimbro, poi Il Secolo XIX, a firma di R.Sang., titolavano....Qualcuno voleva farti passare per quello che non eri o non sei. Alla fine hanno dovuto chiederti scusa...Tempi passati da consegnare alla storia e agli archivi. Ricordarli, aiuta>. Una clamorosa cantonata?

Pare certo, pare confermato che all’epoca (1997-1999) Freccero non fosse un “fratello”. Solo don Angelo Magnano, definito nella citazione in tribunale <portavoce della diocesi ed assistente  dell’ufficio comunicazioni sociali della Cei (Conferenza episcopale italiana) di Roma> potrebbe dare utili spiegazioni sul “dietro le quinte”.  Don Magnano, del resto, ha dimostrato nella direzione del Letimbro di essere molto più “aperto” ad alcuni temi cruciali di Savona (devastazione edilizia e modello di crescita urbanistica) di altri organi di informazione indipendente. Il Letimbro, su alcuni temi di “fratellanza trasversali”, ha dimostrato di essere fuori dal “coro”.

Un altro passaggio significativo sottoscritto da Freccero  sempre nella citazione giudiziaria:<.....non fa parte, né ha mai fatto parte, di alcuna associazione massonica....è una distorsione dell’immagine del signor Freccero nello svolgimento della propria attività professionale, improntata, sui valori dell’indipendenza e dell’imparzialità, non certo dell’asservimento ad occulti centri di potere...da qui il carattere diffamatorio dell’articolo...>.

 

Massimo Zunino


Carlo Ruggeri

 UNA VOCE DISSENZIENTE

CONTRO FRECCERO E SATRAGNO

Diamo voce, anche su “Trucioli savonesi”, ad una reazione riportata da “Uomini Liberi” e firmata da Antonio Pastorino, a proposito, questa volta, della trasmissione televisiva  (Savona & cemento) e della presenza, tra gli altri, di Freccero come sponsor.
Ha scritto Pastorino: <Calendario e coerenza. Ottimo il servizio di Lombezzi, veloce e chiaro.

 Ottima l’iniziativa del calendario. Mi ha invece lasciato perplesso... che ci facevano tra i protagonisti Carlo Freccero e la Satragno visto che i suddetti personaggi fanno parte del Partito Democratico, costola del partito dei più grandi cementificatori savonesi Carlo Ruggeri e Massimo Zunino? Coerenza avrebbe voluto che quei due personaggi rinunciassero ad apparire>. E’ un’opinione, condivisibile o meno.

Carlo Freccero resta un punto di riferimento per la “Savona che fa notizia”. Ma soprattutto per la sua caratura professionale. Non è un caso che anche lui finì, per un certo periodo, nel limbo dei giornalisti scomodi, da “purificare”. A Savona ha fatto il maestro di scuola, è stato tra i più convinti sostenitori di “Film Studio” e del suo animatore (Mirco Bottero). A livello nazionale ha ricoperto ruoli come presidente di RaiSat, autore di riferimento del celebre Rockpolitik. Freccero autore televisivo che dice a Giorgio Bocca: <Sai cos’ha Biagi più di te? E’ capace di mettersi all’unisono con la gente comune>. E non sono pochi a sostenere che dopo la cacciata di Freccero, Rai due <sia sprofondata in una gestione dilettantistica, grazie allo zampino della Lega Nord, con perdita di ruolo, prestigio e spettatori>.

Michele Del Gaudio, giudice istruttore titolare dell’inchiesta su Teardo (la seconda “Mani Pulite” italiana, la prima nacque a Torino, la terza, quella di Di Pietro, a Milano), ha scritto: <La massoneria attraversa in senso orizzontale le istituzioni, diversamente dai partiti che le attraversano verticalmente>.

L’autore del libro “Fratelli d’Italia”, Ferruccio Pinotti, giornalista e scrittore (ha lavorato a New York per la CNN e collaborato con “International Herald Tribune”) ha sentenziato al termine del suo “viaggio di 750 pagine”: <... la massoneria, una cosa che ha il cuore a sinistra e la testa a destra. Di certo “non è vero che tutti i massoni sono delinquenti, ma non ho mai conosciuto un delinquente che non fosse anche un massone” come disse il massone Felice Cavallotti prima di essere ucciso in duello da un suo fratello massone>.

Massoneria e malaffare, un errore generalizzare, ma non siamo solo noi a sostenerlo. E’ la storia di tante logge, anche savonesi, di “fratelli”, di “maestri venerabili”. Come resta un errore storico coinvolgere, infangare la memoria, la statura morale e politica, di Sandro Pertini.

LE VISITE DI PERTINI

NELLA “SUA SAVONA”

Nella foto che riproduciamo, Pertini in una delle sue visite a Savona, da presidente della Repubblica, mentre stringe la mano all’allora presidente del tribunale, Giovanni Tartuffo (fine anni ’70). Alle spalle del giudice l’inviato speciale del Decominono (Luisa Forti) che seguiva quasi tutte le visite di Pertini in Liguria.

Luisa Forti era stata autrice di interessanti servizi sulla massoneria e lei stessa rese noto di essere figlia di un maestro venerabile.

Il libro “Fratelli d’Italia” riporta una testimonianza del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, secondo il quale Gelli fu sostenitore della candidatura di Pertini, con una circolare inviata ai massoni deputati e senatori di votarlo. Cita un Pertini circondato da massoni e indica come suo grande elettore Teardo, socialista della P2. Seguendo questa strada tortuosa si potrebbe aggiungere il nome di un alto funzionario, della Camera dei deputati, anche all’epoca della presidenza Pertini e suo collaboratore, arrestato nell’ambito del “ciclone Teardo”. Si tratta di Franco Gregorio, classe 1937, originario di Messina, residente a Roma, che rivelò di essere entrato nella P2 su richiesta di Teardo. A Gregorio, da Savona finirono sui suoi conti correnti 250 milioni, oltre al regalo di un’auto (Alfa Romeo), una casa ad Urbino e persino una pistola nel giorno del giuramento alla loggia di Gelli. E che il deputato savonese Paolo Caviglia, socialista, fosse ai suoi “ordini”. Perché allora non sproloquiare dicendo che Pertini sapeva?

Chi ha avuto modo di frequentare Pertini, almeno nel savonese, sa che non ha mai “condannato” la massoneria, ma le sue deviazioni, gli infiltrati affaristi e stragisti. In quanto ai rapporti Pertini-Teardo nonostante lo accusassero (Pertini)  di non <aver mai guardato da dove provenissero i soldi per le sue campagne elettorali>, ci sono molte testimonianze che confermano la “sentenza” politica e morale nei confronti di chi venne scoperto nel pantano delle tangenti, della corruttela, dell’arricchimento personale attraverso il partito. Pertini cacciò quelli che ormai considerava “nemici” e inaffidabili, i “nemici” cacciarono e denigrarono Pertini. E di questo sono ricche le cronache, le testimonianze. 

Luciano Corrado