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Rubrica Italia allo sfascio

MASSIMO DEL PAPA DOCET
di Massimo Bianco


Massimo Del Papa

Come scrivevo la scorsa settimana, mentre maggioranza e opposizione si scannano su elezioni anticipate, riforme elettorali, poltrone da occupare, nomine Rai e altre questioni fondamentali solo per loro, il paese va a catafascio. Questo vergognoso governo è giunto perfino a tentare di scippare i soldi del 5xmille destinati dalla gente per gli istituti di ricerca (a tutt’oggi ancora da consegnare ai legittimi destinatari)!

 Di recente Berlusconi ha estratto dal cilindro dapprima i presunti otto o dieci o cento milioni d’Italiani che avrebbero firmato per tornare a votare, poi l’ennesima formazione politica, il Partito della Libertà, supportato in entrambi i casi su qualche tg televisivo da ignobili marchette: fumo negli occhi come già il PD e per giunta nato già morto, se gli alleati di Forza Italia rifiutano di confluirvi. Quanto a quei tot milioni di Italiani mi chiedo come possano non sentirsi stufi marci del solito teatrino, con alternanza al governo di destra e sinistra tra eterne polemiche e il solito pressappochismo, senza che nulla più funzioni, vedi ad esempio le poste, di cui tratteremo la prossima settimana, oppure le forze di polizia che, a furia di tagli nelle finanziarie degli ultimi venti anni, a Genova sono ridotte a girare con tre sole volanti. Nel capoluogo regionale una mia amica un giorno si salvò da un’aggressione con tentativo di rapina proprio grazie al casuale passaggio di una volante, ma oggi chi la soccorrerebbe?

Siccome però chi scrive ha sempre odiato occuparsi di politica, avendo per una volta deciso di fare un eccezione, preferisce riportare un parere altrui.

Proseguiamo dunque il progetto iniziato la scorsa settimana con altri stralci dell’articolo a firma Massimo De Papa, apparso sul numero di ottobre del MUCCHIO selvaggio”, rivista “mensile di musica cinema libri performance e attualità”, come riporta l’intestazione.  Si tratta di un giornale non neutrale ma, attenzione, tradizionalmente schierato a sinistra e anti berlusconiano e quindi a mio parere ancora più significativo nelle sue odierne affermazioni, assai spietate nei confronti della maggioranza di governo. Il parere di Del Papa e del Mucchio potrà essere condiviso oppure no, (alcuni passi sono oggettivamente piuttosto forti) ma credo meriti comunque di essere conosciuto e diffuso.

<<…Le Bindi e i Veltroni parlano di reagire, ma reagire più a che, se perfino la tolleranza zero, sacrosanta e gradita ai cittadini, contro i lavavetri, aggressivi e pericolosi, viene svuotata dal solito buonismo cattolico o comunista che lascia le vittime alla mercé di altre vittime, e indisturbate le mafie che le sfruttano.

  Appellarsi retoricamente agli “ultimi” non ha senso, è l’opposto della democrazia: non è questione di ultimi o di primi, se i cosiddetti ultimi aggrediscono, rapinano, feriscono, il problema non è stabilire che sono ultimi, che non fanno il male volendolo: ma di applicare la legge anche per loro. Altrimenti è, come in effetti è, lo sbando. Senza contare che, impostando la questione in questo modo, salterà sempre fuori qualcuno più “ultimo” degli altri. I soliti ignoti hanno bruciato mezza Italia nella sostanziale indifferenza del governo. Ultras, piromani, spacciatori, clandestini violenti, pirati della strada restano dove sono, la politica irresponsabile non si cura né di cause né di effetti, le basta difendere il primato nel potere. L’informazione finge d’indignarsi ma corre anche lei dietro a questa politica merdosa perché, esattamente come la gente servile e i cantanti servili, ne ha bisogno.

(…)

Continuare a votare perché nulla cambi è esaltazione da visionari, atto di pura fede, che tuttavia andrebbe corroborata da un seppur minimo segnale. Mentre da queste parti l’unica cosa che non cambia è l’andazzo. Le emergenze, che tali non sono in quanto eterne, di quest’altra estate da cani, avevano questo in comune, che non dipendevano da derive tecnologiche, da degenerazioni liberiste, erano fenomeni tutti italioti: dalla risorgenza camorristica in Campania alla epidemia di piromani assoldati dalla mafia, dalle stragi stradali determinate dall’illegalismo di massa ai clandestini fuori controllo, fino al caro carburante, imputato a cause esoteriche, ovvero al rimpallo governo-petrolieri, salvo scoprire che riportare il prezzo delle benzine a livelli non si dica europei ma appena meno rapinosi, è operazione facile e possibile. Le perenni urgenze made in Italy, come quella della malagestione degli scali ove spariscono i bagagli, è figlia della fine dell’etica che da noi non è mai cominciata; a Roma si sono accorti che la società di smistamento delle valigie operava senza permessi, senza capacità ma l’hanno lasciata “per evitare maggiori disagi agli utenti”. Ma più di così?

L’Italia è una repubblica fondata sul ricatto, o mi lasci delinquere o ti scateno la faida. Eccellono nel gioco sporco partiti, sindacati, banche, taxisti, petrolieri, teppisti, praticamente tutti, giù per li rami, finché si arriva al grottesco: in Liguria i vigili multano bagnanti arcitaliani che lottizzano con teli e asciugamani ettari di spiaggia per conto di amici e parenti, ma vedrete, le sanzioni resteranno teoriche, lettera morta.

(…)

Ma chi risponde, per dire, dei danni causati dall’indulto, che ha ridato fiato alle mafie? Il ministro cattolico Mastella, no. Gli alleati, neppure. Il Parlamento, che l’ha votato compatto, men che meno.

(…)

Che poi una società così (de)strutturata degeneri fatalmente nell’antistato mafioso non disturba nessuno, anzi aggiunge una nota di colore al balenante torrido dei roghi, all’immondizia arlecchinesca, alle lamiere accartocciate sulle strade, ai telefonini cui restano appesi tutti quelli che guidano, alla faccia del ministro Bianchi e alle sue “norme più severe”, che nessuno applicherà; in caso, provvederanno i giudici iperformalisti, come quelli che hanno scarcerato un piromane in fragranza e, dopo un mese, un pirata della strada ubriaco, che aveva falciato una ragazzina a Pinerolo. Mentre un altro balordo, già fortemente indiziato di omicidio un anno fa, si è ripetuto a Sanremo. Scoppiamo di recidivi: troppe leggi di garantismo estremista diventano liberticide, e se provvede la magistratura a esasperarne lo spirito, allora si torna alla barbarie presociale: ci siamo.

I Veltroni, le Bindi, i Letta fanno professione di buone intenzioni ma tutti si muovono per slogan, per rituali, all’interno di un sistema incurabile, una metastasi che tutto corrompe e tutto corrode, mutuata dalla politica che ha invaso col suo malaffare le istituzioni, che consente agli sciacalli di lucrare indisturbati e impuniti anche sullo stordimento del dolore: oggi in Italia devi pagare una tangente perfino per trovare un loculo. Si riempiono la bocca di bella politica: cominciassero da queste cose umili e umilianti, come non poter seppellire cristianamente un povero cristo che crepa.>>

Allora, cosa ne pensate delle affermazioni di Massimo Del Papa?A risentirci.

Massimo Bianco.