VILLAPIANA
NON TORNARE
INDIETRO

LA STAMPA
L’Apat (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi tecnici) ha svolto nel 2005 e reso noto nell’aprile del 2007 uno studio sulla «qualità dell’aria in Italia, il Particolato sospeso Pm10», confrontando i dati di 236 centraline di rilevamento poste in tutta Italia (12 in Liguria, 2 a Savona). Si tratta di uno studio a campione, che andrebbe esteso ed approfondito, ma le cui risultanze oggettive e scientifiche non possono essere né trascurate né sottovalutate. A Savona, in particolare, lo studio evidenzia per via San Lorenzo un triste primato, collocandola tra le zone più pericolosamente inquinate. Dunque, chi vive in quella via ed in quelle limitrofe ha, da anni ormai, convissuto con una situazione di grave rischio per la salute: ciò è purtroppo chiaro in modo oggettivo e non contestabile. Da qualche tempo, la nuova viabilità ha probabilmente attenuato questa situazione. E’ bene attendere però, le nuove rilevazioni per verificare ciò che, soggettivamente, appare come un miglioramento. Aggiungo che i tristi primati di questa via non sono soltanto relativi all’inquinamento atmosferico, ma si estendono anche all’inquinamento acustico e alla pericolosità con un numero molto elevato di incidenti. Un ritorno alla situazione precedente (con il doppio senso di marcia), appare perciò, alla luce di questi dati, non solo un grave errore, ma un vero e proprio attentato alla salute pubblica. E’ bene che questo sia chiaramente in evidenza, quando si metteranno sul piatto della bilancia tutte le proteste e le rimostranze.
Quindi, il ripristino è impossibile in quanto significa ritornare ad una situazione di inquinamento già misurata e constatata come non accettabile, con il buon peso di un ritorno ad incidenti, rumori, eccessi di velocità e pericoli (per non parlare di una considerevole perdita di parcheggi). Ciò non significa che si debba scaricare una situazione gravissima in un’altra zona (mors tua vita mea): significa che si deve procedere con razionalità, facendo prevalere il criterio della salute pubblica e della sicurezza su qualunque altra spinta e protesta più o meno motivata. Tocca poi all’Amministrazione (responsabile anche della salute pubblica) valutare con equilibrio le risultanze, compreso il doveroso rispetto del Codice della strada. Mi pare singolare, infine, che a uno studio così rilevante per Savona sia stato dato così poco spazio e si continui invece a dare evidenza a chi chiede addirittura di ripristinare la situazione di viabilità precedente e «consentire la sosta in seconda fila» come modo per favorire il commercio. Ciò significa chiedere all’Amministrazione di ammettere di violare la legge, perpetuando così una delle piaghe (troppo tollerata!) della viabilità di Savona. Una richiesta, a mio avviso, priva di senso, nemmeno ricevibile, a meno che non si voglia barattare il consenso con il diritto alla salute. Se a Villapiana si fosse costruito il ponte come da convenzione con l’Ipercoop (ne parlo con cognizione di causa) certo la situazione sarebbe migliore, ma non credo che occorra perseverare negli errori e nell’autolesionismo; chi era contrario al ponte a suo tempo, osservo infine, è oggi contrario alla nuova viabilità, con un impegno a far danni davvero ammirevole e pervicace. Proviamo, invece, a far prevalere il buonsenso e la ragione, almeno per una volta.
 SERGIO TORTAROLO Ex sindaco di Savona