Vado. Ultima chiamata per il treno della giunta: dentro o
fuori.
Non è ancora un ultimatum, ma gli somiglia molto, la
richiesta che ieri sera il sindaco Carlo Giacobbe ha rivolto
agli ex assessori Attilio Caviglia, Enrico Illarcio e Maria
Teresa Abrate, ancora non convinti della validità della
bozza di accordo di programma sul progetto della piattaforma
container che Maersk vorrebbe realizzare nella rada di
Portovado.
Nel corso di una riunione-lampo di maggioranza (convocata
dopo la spaccatura che si era verificata venerdì scorso
quando Caviglia, Illarcio e Abrate avevano paventato la
possibilità di non sottoscrivere l'accordo), Giacobbe ha
chiesto una chiara espressione di consenso ai membri del
gruppo allargato di centrosinistra.
Illarcio e Abrate hanno ribadito la loro contrarietà alla
bozza attuale, Caviglia non si è ancora espresso, pur
mantenendo forti perplessità.
Non è stata fissata una scadenza vera e propria per un
ultimatum, ma il sindaco vuole capire di quanti giocatori è
costituita la sua squadra e, quindi, se è in condizione di
schierare in campo undici maglie. «Quando chiederò
un'adesione chiara ai consiglieri comunali - spiega Giacobbe
-, chi aderirà sarà in maggioranza, chi sarà contrario dovrà
considerarsi fuori».
Lunedì e martedìè in programma un consiglio comunale in cui
dovrà essere discussa l'"espressione di parere sulla bozza
di accordo di programma", è possibile che in questi giorni
la situazione si evolva ancora.
«Ho chiesto di condividere un percorso che darà sostegno
allo schema e ai contenuti dell'accordo di programma che ha
raccolto il frutto di posizioni comuni - spiega Giacobbe -.
Per promuovere la consultazione. Io credo che sia necessario
lavorare insieme su atti e provvedimenti amministrativi, di
cui l'accordo è presupposto, che riguardano finanziamenti,
convenzioni, masterplan, nuovo casello autostradale.
Tutti aspetti che dovranno essere precisati con scadenzari
precisi man mano che procederà l'accordo. La sottoscrizione
dell'accordo di programma non avverrà prima di due mesi, ci
sono i tempi per verificare i contenuti, la copertura
finanziaria e gli impegni degli enti coinvolti.
L'accordo consente proprio di controllare gli adempimenti
dei soggetti interessati e intervenire dove non c'è piena
soddisfazione».
«Ho chiesto al sindaco di riflettere tutti ancora - spiega
Caviglia -, di valutare se sia proprio necessario votare ora
o se si possa aspettare, ad esempio, il bilancio preventivo
della Regione, fra uno o due mesi. L'espressione dovrebbe
essere solo un indirizzo, quindi fino a lunedì cercheremo di
trovare una quadratura». Ma il percorso appare quantomai
accidentato.
Giovanni Vaccaro
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