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PER NULLA ACCOGLIENTE, poco sicura, buia la sera, torrida
d'estate, gelida d'inverno e, soprattutto, assediata - ormai
da anni - da cantieri e scavi di ogni tipo.
Il ritratto non certo confortante, stilato da decine e
decine di pendolari e turisti indignati, è quello della
stazione ferroviaria di Mongrifone, una vera trappola per i
passeggeri. Eh sì perché dalla stazione è pure difficile
andare via: complici i lavori che perdurano ormai da anni e
complice la totale assenza di indicazioni adeguate, non è un
caso vedere persone che si aggirano spaesate alla ricerca di
un'uscita.
I cantieri, dopo un lungo periodo di stop, ora sembrano
essersi rimessi in moto. Tuttavia per chi deve viaggiare in
treno - magari facendo i conti con ritardi e coincidenze da
prendere al volo - non avere una stazione sicura ed
efficiente è un grave problema che perdura da troppo tempo.
«La stazione è abbandonata a sé stessa, una vera tristezza -
commenta Gianna Siega - la sera poi, quando vengo a prendere
mia figlia, c'è da aver paura: è poco illuminata e non c'è
controllo e neppure pulizia». «Buio c'è sicuramente, poi con
questi lavori ormai è un problema anche solo prendere un
caffè al bar», concorda Elisa Sardi. «Non è una stazione
degna di un capoluogo di provincia e questi lavori
contribuiscono al disagio - sostiene Ambrogio Delfino -
l'atrio è abbandonato, un tempo le sale d'aspetto erano dei
salotti e poi la sera è deserta e piena di personaggi non
proprio rassicuranti». «È uno schifo, non annunciano neanche
il cambio binario così abbiamo perso il treno - si sfoga
Cinzia Belcamino - sicuramente la sera è buia e ci sono
grandi disservizi a causa dei lavori». «C'è molto buio e la
stazione non è per niente accogliente - le fa eco la mamma
Giovanna - e poi qui è tutto aperto e fa freddo».
In effetti Mongrifone è il regno delle correnti d'aria tra
porte spalancate e aperture improvvisate. Ma non mancano
neppure accessi sbarrati alla buona, pavimenti sconnessi,
parcheggi inghiottiti dai cantieri, il tutto avvolto dalle
ormai caratteristiche reti arancioni che testimoniano, se ce
ne fosse bisogno, che i lavori sono sempre in corso.
«L'accoglienza qui non è certo delle migliori - afferma
Irene Rebella - anche per i parcheggi spesso è un problema
con tutti questi lavori, speriamo solo che alla fine servano
per rendere la stazione migliore e più comoda». «Da studenti
venivamo a vedere questa stazione come esempio di
architettura, ora guardate come l'hanno ridotta» ricorda
Dario Brumi, mentre Daniele Briano ribadisce: «Penso che
l'accesso in stazione sia problematico, ovunque guardi c'è
tutto devastato e questi lavori durano da parecchio senza
intravederne la fine». «I cantieri sono sempre allo stesso
punto, non ho visto molti passi avanti - gli fa eco Marco
Volpe - la sera la stazione è buia e poi c'è il problema
degli accessi, spesso c'è chi non trova l'uscita».
Infine anche i pochi esercenti rimasti confermano il disagio
dei passeggeri. «La gente arriva o scende dai treni e poi
non sa dove andare - commenta Roberto Procopio della
tabaccheria - molti si lamentano e decisamente la stazione
non è accogliente con tutti questi cantieri, speriamo che
finiscano presto e che alla fine venga un bel lavoro». «Il
disagio delle persone che passano qui in stazione è evidente
- sbotta Pino Torcello, edicolante - molta gente si lamenta
d'altra parte la sera gli ambienti qui sono bui, gli accessi
sono sempre più problematici e tutto questo è dovuto alla
lentezza dei lavori».
«Come esercenti siamo fortemente penalizzati da questi
lavori interminabili, in condizioni normali avremmo molti
più clienti - prosegue Torcello - e poi la considerazione
finale è che forse un gruppo come Ferrovie dello Stato
dovrebbe occuparsi della sua missione primaria che è quella
di fare andare i treni e non mettersi a fare gli
immobiliaristi»
Marco Gervino
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