Mobbing, record di cause in tribunale:vincono le aziende  IL SECOLOXIX
le vessazioni in ufficio
Boom di ricorsi (spesso respinti) dei lavoratori A Savona riconosciute colpevoli Poste e Blockbuster
 
SEMPRE PIU' mobbing a Savona, sempre più vessazioni denunciate, ma sempre meno vittorie dei vessati davanti al giudice del lavoro.
Tra il 2004 e oggi il numero delle denunce per mobbing ricevute da sindacati e avvocati, i due soggetti cui si rivolgono i lavoratori maltrattati, sono letteralmente esplose. L'osservatorio provinciale ne aveva censite una ventina nel 2004 ma sia nel 2005, che nel 2006 il numero è più che raddoppiato. Nell'anno in corso il boom si è confermato e in molti casi sono andate a sentenza le prime cause di lavoro impostate proprio sul mobbing. Eppure il numero delle sentenze "pro" vessati, quindi di ricorsi accolti, è molto basso, nel 2004 come oggi. Come mai? «Perché il mobbing c'è, esiste, probabilmente è in aumento, ma provarlo è più difficile di quel che si pensi» spiegano i giudici.
Attualmente di cause per mobbing nel tribunale di Savona ce ne sono pendenti una ventina e la maggior parte di quelle già conclusesi hanno detto "picche" ai lavoratori ricorrenti: «Niente mobbing, niente risarcimento». E' stato così quando la "controparte" erano Comuni ed enti pubblici o aziende private di piccole o grandi dimensioni. Naturalmente non sono mancate le eccezioni: sono state per esempio condannate le Poste e la catena di noleggio Blockbuster. Ma il bilancio generale sorride decisamente ai maltrattatori piuttosto che ai maltrattati.
«Se è così, non è certo per insensibilità verso il lavoratore - spiega il giudice del lavoro Luigi Acquarone - il punto è che la dimostrazione del mobbing è complessa e non sempre il dipendente riesce a raggiungerla».
Per provare le vessazioni servono essenzialmente testimonianze di colleghi e documentazione scritta che provino isolamento, vessazioni, demansionamento e tutti gli altri elementi che la giusprudenza indica come probanti. C'è da dire che oggi il lavoratore contesta il mobbing nel calderone delle accuse contro il proprio datore di lavoro - quando decide di fargli causa - anche un po' per moda, senza veri elementi.
«Ma la giurisprudenza dispone che solo in presenza di requisiti molto precisi il mobbing si possa configurare - spiega l'avvocato Federico Barbano - Il requisito primo è che le condotte vessatorie siano reiterate, quindi non un singolo caso, e poi ci vogliono prove oggettive, concrete. Altrimenti è inutile, una sconfitta annunciata».
Dario Freccero