IERI SERA, gli incendi di Cadibona e Varazze dove sono
andati distrutti quattrocento ettari di bosco sembrava
domati, quanto meno sotto controllo.
Ma, dopo il fuoco, è la pioggia prevista oggi a fare
altrettanta paura. Non lo dicono solo gli esperti, ma
soprattutto coloro che hanno vissuto, e subìto, gli effetti
indesiderati di un'analoga situazione almeno due volte negli
ultimi sette anni. Gli alberi e le sterpaglie non freneranno
più l'acqua, che nel recente passato aveva invaso e
danneggiato abitazioni e box ai Piani d'Invrea e sulla
Strada romana, soltanto un mese dopo un incendio di uguali
proporzioni.
Intanto, è scattata la difficile caccia ai presunti piromani
che potrebbero aver provocato il gigantesco rogo, che ha
incenerito centinaia di alberi e decimato anche la fauna.
Ieri mattina, il risveglio è stato brusco per migliaia di
varazzini, tolti dal sonno dal rombo dei motori dei
"Canadair" che, appena fatto giorno, hanno ripreso a
"bombardare" con tonnellate d'acqua la zona colpita
dall'incendio, estesosi nella notte verso ponente, sino a
minacciare case coloniche nella vasta area compresa fra
Prato Rotondo, la parte bassa delle Faje e l'eremo del
deserto di Sant'Anna, convento-dimora dei frati "Carmelitani
scalzi".
I lanci sono proseguiti sino al tardo pomeriggio quando,
grazie anche al calare del vento, la situazione sembrava
apparentemente sotto controllo.
«Il danno è enorme - conferma il vice sindaco di Varazze,
Alessandro Bozzano -, una vera e propria calamità. Le
conseguenze sarebbero potute diventare ancora più pesanti se
non fosse scattata tempestivamente la macchina-antincendio.
Con il sindaco, Antonio Ghigliazza, e il comandante dei
vigili urbani, Luigi Narizzano, abbiamo allestito in piena
notte l'unità di crisi, aprendo le porte del Palasport,
punto d'incontro delle forze istituzionali».
Solo ieri, si è saputo che la maxi-discarica della Ramognina
ha rischiato di chiudere.
«Ringraziamo anche la ditta "Lavajet" - continua Bozzano -,
che ha inviato uomini e mezzi a difesa del sito. Se,
malauguratamente, le fiamme avessero avvolto la discarica
controllata, dove avrebbero scaricato i rifiuti, il mattino
seguente, i cinque comuni che la utilizzano? Abbiamo vissuto
una notte da incubo, specialmente in località"Beffadosso" e
ai Piani di San Giacomo. Varazze e la riviera hanno subìto
un nuovo danno ambientale, molti cittadini anche economico e
affettivo. Se esistono colpevoli, mi auguro che vengano
individuati e puniti come previsto dalla legge».
Per la cronaca, il Comune ha rifocillato gli interventisti,
fra i quali pompieri e volontari del Piemonte, con venti
chili di focaccia, quattrocento panini imbottiti e molte
casse d'acqua minerale.
Ieri è stata una giornata relativamente tranquilla anche sul
fronte dell'altro incendio che ha tenuto con il fiato
sospeso il savonese, quello di Cadibona.
Gli uomini della protezione civile hanno proseguito
nell'opera di bonifica.
Angelo regazzoni
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