Incendi, allarme rientrato ma ora fa paura la pioggia  IL SECOLOXIX
varazze e cadibona, caccia ai piromani
Si temono allagamenti senza gli alberi che frenano la corsa dell'acqua
IERI SERA, gli incendi di Cadibona e Varazze dove sono andati distrutti quattrocento ettari di bosco sembrava domati, quanto meno sotto controllo.
Ma, dopo il fuoco, è la pioggia prevista oggi a fare altrettanta paura. Non lo dicono solo gli esperti, ma soprattutto coloro che hanno vissuto, e subìto, gli effetti indesiderati di un'analoga situazione almeno due volte negli ultimi sette anni. Gli alberi e le sterpaglie non freneranno più l'acqua, che nel recente passato aveva invaso e danneggiato abitazioni e box ai Piani d'Invrea e sulla Strada romana, soltanto un mese dopo un incendio di uguali proporzioni.
Intanto, è scattata la difficile caccia ai presunti piromani che potrebbero aver provocato il gigantesco rogo, che ha incenerito centinaia di alberi e decimato anche la fauna.
Ieri mattina, il risveglio è stato brusco per migliaia di varazzini, tolti dal sonno dal rombo dei motori dei "Canadair" che, appena fatto giorno, hanno ripreso a "bombardare" con tonnellate d'acqua la zona colpita dall'incendio, estesosi nella notte verso ponente, sino a minacciare case coloniche nella vasta area compresa fra Prato Rotondo, la parte bassa delle Faje e l'eremo del deserto di Sant'Anna, convento-dimora dei frati "Carmelitani scalzi".
I lanci sono proseguiti sino al tardo pomeriggio quando, grazie anche al calare del vento, la situazione sembrava apparentemente sotto controllo.
«Il danno è enorme - conferma il vice sindaco di Varazze, Alessandro Bozzano -, una vera e propria calamità. Le conseguenze sarebbero potute diventare ancora più pesanti se non fosse scattata tempestivamente la macchina-antincendio. Con il sindaco, Antonio Ghigliazza, e il comandante dei vigili urbani, Luigi Narizzano, abbiamo allestito in piena notte l'unità di crisi, aprendo le porte del Palasport, punto d'incontro delle forze istituzionali».
Solo ieri, si è saputo che la maxi-discarica della Ramognina ha rischiato di chiudere.
«Ringraziamo anche la ditta "Lavajet" - continua Bozzano -, che ha inviato uomini e mezzi a difesa del sito. Se, malauguratamente, le fiamme avessero avvolto la discarica controllata, dove avrebbero scaricato i rifiuti, il mattino seguente, i cinque comuni che la utilizzano? Abbiamo vissuto una notte da incubo, specialmente in località"Beffadosso" e ai Piani di San Giacomo. Varazze e la riviera hanno subìto un nuovo danno ambientale, molti cittadini anche economico e affettivo. Se esistono colpevoli, mi auguro che vengano individuati e puniti come previsto dalla legge».
Per la cronaca, il Comune ha rifocillato gli interventisti, fra i quali pompieri e volontari del Piemonte, con venti chili di focaccia, quattrocento panini imbottiti e molte casse d'acqua minerale.
Ieri è stata una giornata relativamente tranquilla anche sul fronte dell'altro incendio che ha tenuto con il fiato sospeso il savonese, quello di Cadibona.
Gli uomini della protezione civile hanno proseguito nell'opera di bonifica.
Angelo regazzoni