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Rubrica Italia allo sfascio

LA DEMOCRAZIA DEL VOTO, LE PRIMARIE DEL PD
E GLI ULTRAS
di Massimo Bianco


Massimo Del Papa

Italia allo sfascio, s’intitola questa rubrica che ci accompagnerà per un po’ di settimane, giusto per offrire qualche motivo di riflessione durante le ultime settimane del 2007, nell’eterna illusione di un miglioramento per l’anno successivo. Perché, mentre i partiti di maggioranza e di opposizione continuano in perfetto accordo a scannarsi su elezioni anticipate, riforme elettorali, poltrone da occupare, nomine Rai e altre questioni fondamentali solo per loro, il paese va per davvero a catafascio.

Questa serie di articoletti non pretende peraltro di essere nulla di eclatante. L’intenzione dell’autore è soltanto quella di riportare alcune impressioni personali circa vari settori del paese che sembrano non funzionare più. Come le poste o le ferrovie, per esempio. Disfunzioni in questi due ambiti in Italia ce ne sono sempre state, ma adesso si sta passando il limite e la decadenza pare inarrestabile.

Approfondiremo eventualmente le due questioni le prossime settimane. Per intanto un caso recente inseribile nel filone “Italia allo sfascio” è quello dell’uccisione, a giudicare dalle indagini in corso forse non fortuita, di un tifoso laziale presso un autogrill autostradale, con relative reazioni violente degli ultras, tentativi di insabbiamento (e a tal proposito non si comprende perché il questore di Arezzo sia ancora al suo posto nonostante in conferenza stampa a nove ore dai tragici eventi avrebbe mentito sullo svolgersi dei fatti peggiorando la situazione) e i successivi funerali che hanno raccolto tifosi da mezza Italia. 

In proposito si è detto e scritto tanto, per cui trovo inutile aggiungermi anch’io al coro, tanto più che ho avuto già modo di esprimere il mio parere in passato. Almeno un punto va però sottolineato: a giudicare da quanto è accaduto in queste settimane sembra chiaro che alcuni ragazzi non si riconoscono più nel nostro Stato ma, riuniti come sono in associazioni calcistiche organizzate, facciano in un certo senso Stato a sé. Sarebbe l’ora che i signori politici e le istituzioni se ne rendessero conto e invece di limitarsi a reprimere cominciassero a chiedersene il perché e se non ne fossero almeno in parte responsabili pure loro. Ah, questo benedetto calcio, oppio dei popoli!

Per ulteriori commenti sull’argomento vi rimando a quanto scrissi la settimana stessa in cui rimase ucciso l’ispettore Raciti, in un articolo in cui mi sono peraltro dimostrato facile profeta, e soprattutto al mio racconto NOI, ULTRAS COMBATTENTI pubblicato su TRUCIOLI  in tre puntate nel mese di marzo 2007 e reperibile... in archivio numeri 100-101-102. Racconto fantastico ma che col passare del tempo pare diventare sempre più realistico. Cercatelo, vi sorprenderà.

Prima di addentrarmi in maniera particolareggiata nei singoli argomenti, vorrei iniziare, questa settimana e la prossima, con la situazione del paese in generale, non però attraverso il mio personale punto di vista, ma riportando alcuni passi, assai duri e significativi, scritti da Massimo De Papa sul numero di ottobre del “MUCCHIO selvaggio” rivista “mensile di musica cinema libri performance e attualità” come riporta l’intestazione.
Si tratta di un giornale non neutrale ma, attenzione,tradizionalmente schierato a sinistra e anti berlusconiano e quindi a mio parere ancora più significativo nelle sue odierne affermazioni, assai spietate nei confronti dell’attuale maggioranza di governo.

 Il parere di Del Papa e del Mucchio potrà essere condiviso oppure no, (alcuni passi sono oggettivamente piuttosto forti) ma credo meriti comunque di essere conosciuto e diffuso. Qualche riga la trovate subito qui in calce, altri passaggi potrete leggerli la settimana prossima.

Una considerazione personale circa quanto riporto oggi di Del Papa, e cioè le primarie per eleggere il segretario del neonato partito democratico: ma davvero i tot milioni di persone che sono andati a votare non si sono accorti di essere stati presi per fessi, peraltro esattamente alla stessa maniera in cui li avevano fatti fessi quando si era trattato di eleggere Prodi come candidato della sinistra alla presidenza del consiglio? Che senso hanno, infatti, delle primarie il cui verdetto è già scritto a priori? Primarie a cui non si presenta nessuno dei leader di partito, da Fassino ad Alema a Rutelli allo stesso Prodi, evidentemente allo scopo di evitare fastidi al vincitore prestabilito e cioè Veltroni? Primarie a cui per giunta partecipano solo cinque politicanti di professione, due dei quali peraltro sconosciuti e dunque sconfitti in partenza, ma nessun vero nome nuovo viene alla luce? A me questa sembra una “democrazia” stalinista. A voi no?

D’altronde ho sempre più l’impressione che continuare a recarsi alle urne a ogni elezione, per eleggere un Parlamento sempre più squalificato e controllato da partiti privi di democrazia interna, sia inutile perché, come scrive Del Papa:

Cosa c’è di più qualunquista che continuare a illudersi? Della democrazia ne abbiamo troppo rispetto per sprecarla a questo modo.” E poi “ostinarsi a scegliere da un cesto di mele bacate non è democratico, è folle.

Se smettessimo tutti di votare e alle urne andasse solo il 2% degli italiani, rendendosi allora conto di votarsi ormai solo tra di loro, lo capirebbero i signori politici, che qualcosa più non va?

Che dire infine di quanto accade ogni qual volta Beppe Grillo contesta e fa rumore? I politicanti hanno la faccia tosta di attaccarlo o di snobbarlo perché non è un politico di professione. “Ognuno faccia il suo mestiere.” Ha all’incirca commentato il senatore a vita Giulio Andreotti. Ma la politica appartiene o no ai cittadini? E allora perché un qualsiasi comune mortale, magari anche comico di mestiere, se si tiene informato ed è volenteroso e interessato al futuro del suo paese, non può fare politica? Perché disturberebbe i soliti giochini di potere? Perché, ad esempio, nessuno gli ha proposto di candidarsi a guidare lui il PD? (Benché logica voleva che rifiutasse). Forse perché non ha le mani abbastanza in pasta?

Massimo del Papa, dunque, e buona lettura: 

<<Per capire che questo dei nuovi partiti, PD contro PDL, è fumo negli occhi della gente cogliona, baraccone circense, autotrasfusione che la politica pratica a se stessa, bisogna finirci nell’orbita anche solo per pochi istanti: allora si coglie tutta l’insussistenza di un gioco di ruolo fatto di primarie, di costituenti, di candidati, alimentato da assurdità preparate negli uffici stampa, passate alle agenzie che li scagliano fino nei Palazzi del potere dove vengono prese con fremiti irosi, isterici, partorienti altre polemiche, altre dichiarazioni volgari e demenziali. Il circo del Partito democratico è tutto qui, una colossale bolla d’aria. Che centrano con le primarie americane queste all’italiana, per dire private, partitocratriche, chiuse ai cittadini, chiamati solo a ratificare le solite facce dei politicanti di mestiere? (…) Perché questa politica squalificata, miserabile più si sputtana e più è necessaria? Perché è ancora il modo migliore di sistemarsi, di trovare lavoro, di fare carriera, di resistere nel mondo infame. Perché è lei che distrugge la società col clientelismo e la corruttela da cui trae linfa, è lei a smistare i grandi finanziamenti, gli appalti, la spesa pubblica che resta un bell’osso da spolpare anche in tempo di deregulation più millantata che reale, di privatizzazioni che, al sodo, possono attendere. Perché è lei la faccia presentabile dell’antistato mafioso con cui si è saldata. (…)E pretendere una “bella politica” semplicemente fondendo due partiti in uno vuol dire far la casa partendo dal tetto, ma un tetto di nuvole per una casa d’aria. L’impotenza di rapportarsi alle emergenze correnti, tipica di tutte le democrazie occidentali in crisi, ma patologica da noi, viene esorcizzata a botte di matto, a fucilate verbali come quelle di Bossi o di Caruso, due nullità che in un solo mandato lucrano oltre un milione di euro a testa, senza contare il vitalizio che li attende. Moltiplicate la cifra per mille e capirete tante cose di questa Italia in fase terminale…>>

Appuntamento alla prossima settimana con altri passi tratti dall’articolo di Massimo Del Papa.

Massimo Bianco.