L’ANCE VUOLE CHE LA REGIONE MODIFICHI LE NORME APPENA APPROVATE
“Legge edilizia incostituzionale”
 
SAVONA LA STAMPA
«Una legge inutile, dannosa e incostituzionale». Il presidente regionale dell’Associazione costruttori edili Luigi Antonio Boffa valuta così la recente normativa approvata dalla giunta Burlando che prevede che il 10% delle nuove edificazioni venga assegnato alle Case popolari.
«In tutti i Paesi democratici lo Stato si fa carico dell’edilizia sociale utilizzando una quota delle entrate fiscali - afferma Boffa -. In Liguria da alcuni anni si costruisce per soddisfare la forte domanda privata, ma restano inevase le esigenze delle fasce più deboli. Per mancanza di fondi, la Regione e i Comuni hanno ridotto a nulla gli interventi edilizi sovvenzionati. A sorpresa, lo scorso 20 novembre, la giunta regionale ha varato un provvedimento che di fatto scarica sulla proprietà privata il compito e l’onere di far fronte all’edilizia sociale, espropriando il 10 per cento dei diritti edificatori, senza indennizzi. Politicamente, una tale operazione di esproprio proletario ai danni della proprietà privata appare coerente con un’ideologia che va affermandosi in misura preoccupante, secondo cui la pubblica amministrazione, incapace di svolgere il ruolo che le compete, chiama il privato a farlo».
Aggiunge Boffa: «Sin qui, nulla di grave, se non fosse che la norma dimentica di prevedere una qualsiasi forma di meccanismo incentivante che induca il privato ad accollarsi un compito che istituzionalmente non gli compete, limitandosi a tassarlo del 10 per cento. Siamo convinti che una concertazione preventiva avrebbe consentito di dare efficacia ad una legge che, così avrà solo effetti demagocici. Comunque siamo disposti a concordare migliore».