Reportage
Ieri mattina avviata
la demolizione
degli edifici ferroviari

ERMANNO BRANCA
Ruspe in azione
alla Squadra Rialzo

SAVONA LA STAMPA
Ruspe in azione fra i ruderi della Squadra Rialzo. Ieri mattina intorno alle 11 uno schianto improvviso, il clangore dei cingolati e delle benne e poi un polverone denso che si è levato sulle rovine degli ex edifici ferroviari e si esteso sul letto in secca del Letimbro fino alla foce. In poche ore di lavoro gli escavatori hanno demolito la facciata di uno dei capannoni fatiscenti mettendo in mostra le armature arrugginite e gli interni devastati da un decennio di abbandono. Da tempo gli edifici erano cadenti e servivano da ricovero a una comunità di barboni che ora dovrà trovare una nuova sistemazione. Mentre i mezzi meccanici demolivano un pezzo alla volta i falansteri abbandonati, centinaia di passanti si sono assiepati lungo la pista ciclabile di corso Ricci e sul ponte di Santa Rita per assistere all’avvenimento. Quasi tutti fra un boato di travi rotte e il crollo di una soletta, commentavano positivamente la demolizione degli edifici dall’aspetto deprimente che incombevano su via Luigi Corsi. Il progetto di recupero di queste aree che le ferrovie hanno ceduto ai privati di Binario Blu (Careglio-Barbano-De Filippi) alcuni anni fa, è stato formalmente avviato.
Proprio nei giorni scorsi in Comune il sindaco Berruti aveva aperto la discussione con Rifondazione comunista sul futuro delle aree che in realtà è già abbastanza delineato. Nel 2002 infatti la precedente amministrazione aveva approvato uno Strumento urbanistico attuativo che consente la realizzazione di circa 70 mila metri cubi di residenziale nell’area di 16 mila metri quadrati che si estende fra via Luigi Corsi e la fontana del tribunale. In cambio, i privati di Binario Blu si impegnerebbero a cedere al Comune i restanti 53 mila metri quadrati delle aree che già oggi sono utilizzati come parcheggio. Queste le previsioni urbanistiche che i privati potrebbero realizzare fin da subito. Se invece il Comune volesse ottenere un ritorno significativo per la città come parcheggio interrato, centro congressi, auditorium o parco urbano (come chiede Rifondazione), la giunta dovrebbe contrattare con i privati il rilascio di nuove cubature residenziali.
Il progetto base in realtà cosente la realizzazione di due torri da 90 metri ciascuno che oltre al residenziale ospiteranno negozi e uffici. Il progetto è stato affidato all’architetto svizzero Botta che però attende il via libera dai privati di Binario Blu. A loro volta gli imprenditori attendono che l’amministrazione decida se vuole consentire un intervento «minimo» o ipotesi più ampie che coinvolgano tutti i 69 mila metri quadrati che si estendono da via Corsi fino al Palazzo della Provincia. Una scelta non facile perchè il sindaco Berruti è alle prese con una maggioranza che finora non è stata particolarmente incline alle operazioni di recupero urbanistico residenziale. L’ipotesi di ampliare l’intervento a tutto il comparto delle ex aree ferroviarie che si trovano sulla sponda sinistra del Letimbro, quindi è ancora tutta da costruire. Senza contare che proprio di fronte si apre l’altra grande distesa di ruderi e terreni incolti degli Orti Folconi. Un’operazione che dovrebbe partire in un secondo tempo perchè la proprietà dei terreni è frazionata, a differenza delle aree ferroviarie che invece appartengono interamente a Binario Blu.