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I PROBLEMI SOCIALI
DEL FUTURO

(QUARTA PUNTATA)

LE BADANTI

Sempre più frequentemente, quando percorriamo, lungo i marciapiedi, le strade cittadine o ci aggiriamo all' interno dei pubblici giardini, troviamo persone anziane, accompagnate da giovani donne immigrate, con le quali, amabilmente passeggiano e conversano.
 Sono le cosiddette " BADANTI" (termine improprio e, comunque, alquanto banale e poco nobile, ma diventato di uso corrente e, quindi, accettabile).

Di fatto, ci troviamo di fronte ad una nuova  professione, le cui particolarità e relativi risvolti vanno attentamente esaminati.

Chiediamoci, intanto, LE MOTIVAZIONI, che hanno condotto al fiorire di questa innovativa professione; vediamole assieme:

  1. AUMENTO, IN CIFRA ASSOLUTA ED IN VALORE PERCENTUALE, DEL NUMERO DEGLI ANZIANI

    Da una recente (Maggio 2007) e pregevole Relazione del Prof. Alessandro Montebugnoli, emergono questi dati:

    - In Italia, nel 2005, la composizione della popolazione, per fasce di età. era la seguente:
     0 - 14 ANNI: 14,3 per cento
    14 - 64 ANNI: 66,2 per cento
    PIU' DI 64 ANNI: 19,5 per cento (di cui, 9 per cento con più di 74 anni)
    Gli stessi dati, nelle Previsioni riferite al 2045, sono i seguenti:
     0 - 14 ANNI: 11,4 per cento
    14 - 64 ANNI: 54,2 per cento
    PIU' DI 64 ANNI: 34,4 per cento (di cui, 21,3 per cento con più di 74 anni)
    In sintesi, gli anziani, che, oggi, sono meno di un quinto di tutta la popolazione, arriveranno ad essere abbondantemente più di un terzo e si raddoppierà la percentuale di quelli in  età più avanzata, che passerà da meno di un decimo a più di un quinto.


    In Liguria, nel 2025, la situazione sarà la seguente:
     0 - 14 ANNI: 9,1 per cento
    14 - 64 ANNI: 52,4 per cento
    PIU' DI 64 ANNI: 38,5 per cento (di cui, 25,1 per cento con più di 74 anni)
    La popolazione regionale continuerà, dunque, ad essere notevolmente più anziana di quella del resto dell' Italia; possiamo, addirittura, affermare che l' attuale situazione Ligure anticipa di circa 25 ANNI quella nazionale nel suo complesso.

    Trasferendo questi dati dal loro valore percentuale in cifra assoluta, già oggi, noi possiamo constatare che, su poco più di un Milione e Mezzo di residenti, gli ultrasessantacinquenni risultano essere, nella nostra Regione, circa 410.000, mentre le persone, con oltre 75 anni, sono 198.000 circa.

  2. AUMENTO DEL NUMERO DEGLI ANNI DI VITA DI OGNI SINGOLO ANZIANO

    L' attuale durata media della vita, per quanto si riferisce alle popolazioni del Nord del Mondo, viene calcolata in 77,3 anni per i maschi ed in 82,9 anni per le femmine.
    Nei Paesi del Sud del Mondo, economicamente più poveri, la situazione si presenta profondamente diversa, a causa dell' intensa diffusione di malattie da sottoalimentazione o da malnutrizione; preoccupa, inoltre, la persistente presenza della Malaria e dell' Infezione HIV e della conseguente mortalità da AIDS.
    Ma, guardando con una visione più ottimistica (anche se realistica) verso il futuro, tutti gli Scienziati ritengono che l' umanità arriverà, progressivamente, ad un "PROLUNGAMENTO DEL LIMITE TEMPORALE DELL'INVECCHIAMENTO".

    - Alcuni studiosi (FRIES - OLSHANSKY - CARNES) valutano in circa 85 ANNI LA DURATA MEDIA DELLA VITA, affermando che, nel nostro patrimonio genetico, sono programmati limiti intrinseci alla durata della vita; gli Autori citati ritengono, inoltre, che non vi sarebbe alcun vantaggio, in termini evoluzionistici, da parte della specie umana, ad estendere oltre questo limite la durata della vita stessa.

    - Altri scienziati (MYERS - MANTON - WALFORD) ritengono che LA DURATA MEDIA  DELLA VITA UMANA POSSA ARRIVARE ANCHE A 150 ANNI ED OLTRE, a condizione che si riducano tutti i fattori di rischio e che la biologia cellulare e l'ingegneria genetica riescano a rallentare o, addirittura, a bloccare i processi di invecchiamento.

    - Infine, lo scienziato RAYMOND KURZWEIL, lasciandosi coinvolgere nell' entusiastico vortice delle nuove scoperte, porta alle estreme conseguenze le logiche di questo ragionamento e giunge ad ipotizzare che, tra un centinaio di anni, GLI ESSERI UMANI DIVENTERANNO VIRTUALMENTE IMMORTALI, nel senso che, in avvenire, l'ingegneria genetica sarà in condizione di correggere o ricostruire dalla nascita i corpi degli uomini del futuro, per cui essi avranno ben poche ragioni di morire e, forse, saranno, soltanto, sopraffatti dalla noia e dal decadimento spirituale.

    - Non voglio soffermarmi ulteriormente su questa futuribile e dirompente ipotesi; ma, ponendo il tutto in chiave umoristica, mi limito ad invitare i nostri amici lettori a pensare che cosa potrà accadere  se l' ipotesi di Raymond Kurzweil dovesse verificarsi:

    " I futuri economisti diranno che stiamo andando incontro ad un enorme danno finanziario e che stiamo cancellando ogni ipotesi di un Prospero Sviluppo, perchè scompariranno Medici, Farmacisti, Operatori Sanitari, Dipendenti delle Agenzie di Pompe Funebri, Marmisti (perchè scompariranno le lapidi), Fioristi e Fiorai (perchè non saranno più necessarie le corone funebri) ed, ancora, altre attività economiche, connesse all' Evento-Morte.
    Potremmo, forse, trovarci di fronte a Spot Pubblicitari Televisivi, che inviteranno gli esseri umani a scannarsi tra loro e ad incentivare la rinascita della Morte, per non impoverire l' assetto economico mondiale."

    Ma, torniamo a conversare seriamente e veniamo al seguente Punto
  3. AUMENTO DELLA  NON AUTOSUFFICIENZA FAMIGLIARE
    Riporto, ancora una volta, alcune pregevoli e condivisibili riflessioni di Don Roberto Sardelli:

    "La famiglia cambia.
    Nonostante l'anziano continui a desiderare di restare in famiglia, nell' ultimo periodo, dobbiamo registrare un crescendo di sofferenze e di tensioni. Sempre più anziani mi dicono:
    OGNI GIORNO CHE PASSA, MI ACCORGO CHE SONO UN ESTRANEO; QUESTO NON E' PIU' IL MIO POSTO.
    Cambiano i rapporti tra le generazioni e tra i componenti della stessa generazione; cambiano gli stili di vita e i linguaggi; i legami familiari non sono più stabili e la ricerca di nuovi assetti mette a dura prova il bisogno di continuità affettiva e culturale dell' anziano.
    Davanti all' anziano c'è un orizzonte mobile, che gli causa incertezza e disagio."

    Oltre a queste mirabili espressioni di Don Sardelli, mi limito a sottoporre, all' attenzione dei nostri lettori, ancora un dato:

    In Liguria , la "famiglia media" è composta da 2,1 individui, rispetto al dato nazionale di 2,6 soggetti.
    Ma, occorre considerare che, in una percentuale consistente, difficilmente calcolabile, la famiglia è costituita soltanto da due anziani (marito e moglie); infine, va segnalato il fatto che è significativa la percentuale di anziani (generalmente donne) che vivono in condizioni di assoluta solitudine.


  4. AUMENTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA ECONOMICA

    Durante i lavori del Forum Permanente della Terza Età, svoltosi a Genova, nell' ottobre 2005, su iniziativa della CGIL, è stato evidenziato che "le Pensioni INPS e INPDAP ammontano, il Liguria, a 589.663, con un rapporto di una pensione ogni 2,7 residenti; sotto il profilo economico, esse, tuttavia, danno redditi molto bassi: 49 % è  inferiore ai 500 euro mensili, mentre quasi l' 80% è sotto i 1.000 euro."
    Durante gli anni 2006 e 2007, si è pervenuti a qualche aumento del livello pensionistico, sia pure di modesta entità.
    Rimaniamo, pur sempre, a cifre che pongono l'anziano al limite della sopravvivenza economica e che, in ogni caso, non consentono di affrontare i crescenti costi della vita quotidiana e, soprattutto, della "non autosufficienza fisica", nè agli anziani che vivono  da soli, nè ai familiari che li seguono.

  5. AUMENTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA SOCIALE

    La crisi che sta investendo, ogni giorno di più, l' attuale Società si ripercuote, in modo profondamente negativo, sulla vita di relazione degli anziani; sempre di più difficilmente, questi riescono a soddisfare i fondamentali bisogni che danno concreta vivibilità all' esistenza; così, sta scomparendo il dialogo con i vicini di casa, perchè ognuno tende a rinchiudersi nella propria abitazione, davanti al proprio televisore; allo stesso modo, si è pressochè annullato il confronto, lo scambio di idee con gli abitanti dello stesso quartiere, perchè, ad esempio, le Società di Mutuo Soccorso hanno perso  la loro storica funzione di luogo di aggregazione ed, addirittura, sono state rigorosamente chiuse ai Non Soci; infine, sempre più rare risultano le occasioni di riunioni e di incontri collettivi, aventi finalità ricreative e culturali.
    LA NON AUTOSUFFICIENZA SOCIALE DELL'ANZIANO nasce, quindi, dall' IMPOVERIMENTO SOCIO-CULTURALE ED UMANITARIO DELL' INTERA SOCIETA' e, forse, è troppo tardi per colmare questo tragico vuoto.

  6. AUMENTO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA PSICO-SOMATICA

    E', questo, l'aspetto più complesso e più inquietante dell' intera problematica, che abbiamo di fronte e, per questa ragione, mi riservo di dedicare, a questo fondamentale argomento, la prossima Puntata.
    Nel frattempo, mi limito ad evidenziare che le più recenti ricerche epidemiologiche documentano che il 64.5 per cento degli ultrasessantacinquenni è colpito da una o più patologie croniche.
    Gran parte di queste malattie possono essere curate a Domicilio; riporto, in proposito, le illuminanti dichiarazioni del Prof. Franco Henriquet (Presidente dell' Associazione Gigi Ghirotti di Genova):

    " L' assistenza Domiciliare a malati con patologie croniche è, oggi, una modalità assistenziale che si rende sempre più necessaria, sia per il numero crescente di malati in età avanzata, sia per la continua riduzione dei posti letto ospedalieri, che penalizza, soprattutto, le persone che hanno bisogno di cure prolungate.
    Occorre, perciò, mettere in atto ogni possibile mezzo che agevoli i compiti di chi svolge l' assistenza a casa, affinchè non sia un' assistenza di ripiego, conseguente all' incapacità del nostro Sistema sanitario a rispondere alle esigenze di  cure dei nostri giorni"

A queste sagge ed illuminanti parole, mi permetto soltanto di aggiungere quanto da me scritto nel lontano 2 Settembre 1995:

"L' Assistenza Domiciliare è in grado di soddisfare le  ISTANZE DI UMANIZZAZIONE e di dare origine, simultaneamente, a VANTAGGI DI TIPO ECONOMICO-GESTIONALE, concorrendo al contenimento dei costi, attraverso la riduzione dei ricoveri ospedalieri impropri."

 Per raggiungere questo ottimale risultato, sarà, tuttavia, necessario coniugare, funzionalmente, l' INTERVENTO SANITARIO con l' INTERVENTO SOCIO-ASSISTENZIALE; sarà proprio in questo contesto che diventerà importante, se non addirittura, decisiva la FIGURA E LA FUNZIONE DELLE BADANTI.

 15 NOVEMBRE 2007                          ALDO PASTORE