Vado. Una nuova mareggiata si abbatte sul progetto della
piattaforma Maersk. La riunione di maggioranza che si è
svolta venerdì sera a Vado ha visto riaccendersi le tensioni
tra la giunta del sindaco Carlo Giacobbe e il gruppo di
consiglieri della Margherita e del Movimento delle firme.
L'accordo di programma è rimasto sul tavolo, i consiglieri
(ed ex assessori dimessisi alcuni mesi fa) Attilio Caviglia,
Enrico Illarcio e Maria Teresa Abrate hanno respinto il
documento.
«Su alcuni punti mancano ancora dati e garanzie - spiega
l'ex vicesindaco Caviglia -, prima del consiglio comunale
c'è ancora una settimana per lavorarci sopra e trovare una
soluzione. Ero convinto che Vado potesse ottenere maggiori
garanzie ambientali. Ad esempio: per la messa in sicurezza
del torrente Segno abbiamo un preventivo di spesa di quasi
14 milioni di euro, ma nell'accordo ne vedo solo 400mila.
Arriveranno tutti, ma non c'è nulla di scritto. È sicuro il
masterplan, ma come si farà la piscina? E quanto sarà grande
la biblioteca? Per 800 metri quadrati con spazio giovani e
sala convegni servirebbero due o tre milioni di euro».
Più drastico Illarcio: «È estremamente scorretto far passare
l'idea che sia tutto già acquisito. Fino alla consultazione
popolare, di cui dobbiamo ancora discutere i quesiti, il
Gruppo delle firme e la Margherita non darà alcun assenso a
un accordo di programma che, in fase sia preliminare sia
definitiva, assuma il valore di contratto tra le parti,
inficiando la futura consultazione». A questo punto si
profila un nuovo pericolo. Se le parti non troveranno
rapidamente un'intesa sui contenuti dell'accordo di
programma, il rischio è che in consiglio comunale la bozza
riceva un voto contrario.
«Bisogna fare chiarezza - spiega il sindaco Giacobbe -.
Abbiamo fatto un'intesa per proseguire il confronto in
maggioranza e andare in consiglio comunale con un accordo di
programma. Poi toccherà al consiglio esprimere la propria
volontà, che è una assunzione di responsabilità politica
verso i cittadini, ma non è un contratto. Per quanto
riguarda i contenuti, sono già state recepite da Autorità
portuale e Maersk le richieste del Comune del dicembre
scorso. C'è la copertura finanziaria e ci sono impegni
precisi di Autorità portuale, Regione e Provincia. Insomma,
c'è un'intelaiatura, una concatenazione tra opere portuali e
attuazione degli impegni verso i vadesi che dà garanzie. Un
esempio è l'automatico trasferimento del carbone a Savona.
Si sa che nella Finanziaria è stata trovata la copertura per
la piattaforma, ma anche per la riqualificazione urbana.
Inoltre c'è l'impegno della Regione per inserire i progetti
tra le priorità regionali. Non capisco questo "fuoco
preventivo", chiedo ai consiglieri comunali di valutare con
obiettività».
Giovanni Vaccaro
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