LA GIUNTA REGIONALE HA VARATO IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE
Azienda sanitaria unica
e ospedali “ristrutturati”
Da lunedì Neirotti a Savona, proteste a Cairo e Pietra
ERMANNO BRANCA  LA STAMPA
SAVONA
La giunta regionale ha varato il piano di riorganizzazione sanitaria che prevede la cancellazione dell’azienda sanitaria di Santa Corona, con le funzioni amministrative tutte accorpate all’Asl 2 di Savona sotto la direzione di Flavio Neirotti che dal 26 novembre assumerà la direzione generale. Il piano conferma la «cura dimagrante» e l’integrazione fra gli ospedali di Pietra e Albenga e fra quelli di Savona e Cairo. La perdita dell’autonomia amministrativa del Santa Corona viene solo in parte «risarcita» con la promessa dell’istituzione di un trauma center entro tre anni, mentre il reparto di ematologia è subordinato a future intese con l’Università. Per quanto riguarda l’ospedale di Cairo, è prevista la graduale chiusura di Chirurgia che nel giro di tre anni verrà limitata ad interventi di day surgery. Insomma, il Piano sanitario dell’assessore Claudio Montaldo è rimasto sostanzialmente intatto
Il sindaco di Savona Federico Berruti commenta con soddisfazione soprattutto la nomina del nuovo direttore generale Neirotti: «L’ssessore Montaldo mi ha comunicato di avere nominato Flavio Neirotti direttore generale dell’Asl 2 con effetto da lunedì 26 novembre. Gli ho espresso la mia soddisfazione, perché questo provvedimento pone fine ad un periodo di vacanza del direttore generale che stava diventando troppo lungo. E’ stato opportuno riassicurare alla sanità savonese una guida stabile e duratura, perché questa è la condizione per superare con successo tutte le sfide che il nostro sistema sanitario deve affrontare, sia nella sua componente ospedaliera che in quella territoriale. Mi sono già congrulato con Neirotti e sono fiducioso che saprà guidare la sanità con grande equilibrio».
Di parere opposto invece il consigliere regionale dell’Udc Matteo Marcenaro: «La sanità nella provincia di Savona subirà una drammatica cura dimagrante. E come prospettato, a pagare il conto più salato di queste scelte, saranno i territori del Ponente e della Valbormida. Infatti il piano approvato stamane conferma la deaziendalizzazione di Santa Corona a far data dal 1° gennaio e la chiusura progressiva della chirurgia di Cairo, dilazionandone l’agonia in tre anni anziché nei due previsti.Ma per quanto riguarda l’ospedale di Pietra la beffa è ancora più grande: il Trauma Center, non verrà attivato che fra tre anni e comunque previa verifica della praticabilità della proposta da parte della giunta regionale. Il trasferimento di Ematologia è rimandato successivamente alla definizione delle iniziative con l’Università di Genova. Il 118, come già ampiamente annunciato e non si sposterà da Savona. Ma anche per il doppio polo nascita il futuro non sembra tanto certo, infatti il piano testualmente statuisce che il polo ospedaliero del ponente dovrà garantire l’eliminazione delle duplicazioni di specialità, con l’unica eccezione di quelle di base». Molto critico il sindaco di Loano Angelo Vaccarezza: «Tante promesse e poi ci hanno tolto tutto senza concedere alcuna certezza. Peggio per chi aveva creduto al centrosinistra».
Aspre critiche anche in Valbormida, come sottolinea il sindaco di Cairo Fulvio Briano: «Il Piano dovrà passare in commissione e in Consiglio e speriamo che venga corretto per evitare una penalizzazione che non accetteremo mai. In pratica è stato solo accordato un anno di vita in più alla Chirurgia di Cairo, non tenendo conto delle istanze di tutta la Valbormida. Mercoledì ho chiesto la convocazione della Conferenza dei sindaci e spero si possa fare fronte unico contro questo piano».