Molteni, picconate alle brutture della città: «Le eliminerò tutte»
dopo il caso murales  IL SECOLOXIX
LE PICCONATE (imminenti) al murales di Daniel Pulido non resteranno un fatto isolato. L'assessore alla cultura Ferdinando Molteni ha infatti intenzione di fare piazza pulita di tutta una serie di brutture presenti in città. «Sto lavorando a un elenco», scrive, alimentando la curiosità dei savonesi. Dove andrà a parare il piccone dell'assessore, dopo i giardini-bunker?
«In testa ho l'eliminazione dei pannelli che descrivono i monumenti. Trovo che deturpino le facciate dei palazzi- spiega -. Non discuto la loro utilità, ma sono troppo grandi ed è bruttissima quella grafica computerizzata. Dobbiamo sostituirli con pannelli più piccoli e uniformati. Un'altra cosa che non avrei mai autorizzato è la lapide in onore di Chabrol sul palazzo dell'omonima piazza. La trovo sgradevole. E poi le insegne dei negozi - prosegue Molteni -. Ce ne sono alcune terrificanti sotto il profilo estetico. E non mi piace l'uso di parole straniere. . Savona è bella e deve difendere la propria immagine».
L'assessore torna anche sulla polemica relativa al murales dei giardini di via Giuria, per rispondere a Rifondazione comunista. «L'opera di Pulido e brutta. E basta. Non perché sia particolarmente mal realizzata, ma perché ideologica, banalmente militante, portatrice di una critica sciocca all'imperialismo americano, rappresentato con simboli ovvi e scontati: il dollaro, le carte di credito». Molteni prosegue: «Mi sorprende che un'amministrazione pubblica abbia consentito la realizzazione in un luogo di tutti (e non solo degli antiamericani, dei comunisti, dei no-global) di un'opera così fortemente ideologica, ma soprattutto brutta, perché fuori contesto, realizzata sullo sfondo delle torri medievali della città e dell'oratorio dei Beghini. Il piccone farà un'opera meritoria».