LE PICCONATE (imminenti) al murales di Daniel Pulido non
resteranno un fatto isolato. L'assessore alla cultura
Ferdinando Molteni ha infatti intenzione di fare piazza
pulita di tutta una serie di brutture presenti in città.
«Sto lavorando a un elenco», scrive, alimentando la
curiosità dei savonesi. Dove andrà a parare il piccone
dell'assessore, dopo i giardini-bunker?
«In testa ho l'eliminazione dei pannelli che descrivono i
monumenti. Trovo che deturpino le facciate dei palazzi-
spiega -. Non discuto la loro utilità, ma sono troppo grandi
ed è bruttissima quella grafica computerizzata. Dobbiamo
sostituirli con pannelli più piccoli e uniformati. Un'altra
cosa che non avrei mai autorizzato è la lapide in onore di
Chabrol sul palazzo dell'omonima piazza. La trovo
sgradevole. E poi le insegne dei negozi - prosegue Molteni
-. Ce ne sono alcune terrificanti sotto il profilo estetico.
E non mi piace l'uso di parole straniere. . Savona è bella e
deve difendere la propria immagine».
L'assessore torna anche sulla polemica relativa al murales
dei giardini di via Giuria, per rispondere a Rifondazione
comunista. «L'opera di Pulido e brutta. E basta. Non perché
sia particolarmente mal realizzata, ma perché ideologica,
banalmente militante, portatrice di una critica sciocca
all'imperialismo americano, rappresentato con simboli ovvi e
scontati: il dollaro, le carte di credito». Molteni
prosegue: «Mi sorprende che un'amministrazione pubblica
abbia consentito la realizzazione in un luogo di tutti (e
non solo degli antiamericani, dei comunisti, dei no-global)
di un'opera così fortemente ideologica, ma soprattutto
brutta, perché fuori contesto, realizzata sullo sfondo delle
torri medievali della città e dell'oratorio dei Beghini. Il
piccone farà un'opera meritoria».
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