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«Il progetto può solo migliorare. Le dimensioni
massime non potranno superare in lunghezza il pontile Vadoil»
04/09/2007
Vado. «Il progetto della piattaforma container di Vado può
solo migliorare». Provincia, Comune e Autorità portuale
stanno valutando la fattibilità tecnica di alcune modifiche
della struttura che consentiranno di rendere il terminal
meno impattante. Ad annunciarlo è l'assessore provinciale
all'Industria (ex sindaco di Vado), Roberto Peluffo, che
rilancia l'ipotesi di collegare la piattaforma con le
infrastrutture a terra attraverso un sovrappasso che
scavalchi l'Aurelia, anziché mediante un tunnel sotterraneo.
Dopo indiscrezioni e ipotesi, Peluffo è sceso in campo in
prima persona confermando che le trattative sono state
avviate. «I vantaggi di questa novità sarebbero duplici -
spiega Peluffo -. Da una parte ne deriverebbe una riduzione
della superficie e del radicamento a terra della
piattaforma, con un restringimento del tratto terminale
valutabile in circa 25 metri. Dall'altra lo spazio che non
verrebbe più occupato dal tunnel permetterebbe di studiare
sistemi per una migliore circolazione delle acque. L'ipotesi
di un sovrappasso, infatti, rende possibile l'inserimento,
in corrispondenza della radice della piattaforma, di un
sistema di condotte che generino un continuo e costante
ricambio d'acqua intorno alle aree di radice della
piattaforma. Siamo in una fase decisionale molto delicata ed
occorre mettere a disposizione di tutti informazioni
corrette e rigorose, perché ogni decisione venga presa su
dati seri ed oggettivi».
L'assessore provinciale ha inoltre sottolineato, per
tranquillizzare gli abitanti di Vado, che non saranno
possibili soluzioni che contrastino con le prescrizioni del
Piano regolatore portuale. E che il progetto preliminare
presentato da Maersk-Grandi Lavori Fincosit-Technital
risponde alle indicazioni del Piano. In sintesi, le
dimensioni massime previste non potranno superare in
lunghezza l'estremità del pontile Vadoil, mentre il
radicamento dovrà avvenire in corrispondenza del pontile San
Raffaele. «È il Piano regolatore portuale a fare fede -
puntualizza Peluffo -, altri documenti potrebbero essere
stati redatti per fini informativi, ma non sostituiscono gli
atti formali».
Inoltre il progetto di spostamento della foce del torrente
Segno è stato da tempo eliminato, con la conseguenza che è
stato possibile inserire a fianco della piattaforma un polo
per nautica, cantieristica e pesca.
Giovanni Vaccaro
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