versione stampabile 

 

  SAVONA: DI CHE POLVERI MORIRE?

di Antonia Briuglia

      Leggendo attentamente la MAPPA DELL'INQUINAMENTO  pubblicata in...
...
un articolo della Stampa del 4 settembre scorso..., risultato dei monitoraggi effettuati dalla Provincia di Savona, sono arrivata ad una profonda, quanto convinta riflessione personale:

  I TECNICI DELL'UFFICIO AMBIENTE DELLA PROVINCIA DI SAVONA SONO....ARTISTI!!!!!!!

Avete capito bene, artisti che potrebbero essere, urgentemente trasferiti al settore cultura, forse più adatto alle loro qualità nascoste  trapelate dalle pubbliche motivazioni  circa le problematiche ambientali presenti sul territorio della Provincia.

 

                    L'EMERGENZA E I DATI

 

Per dimostrare questa mia tesi, è necessario che ricordi ai lettori ciò che in quell'articolo veniva pubblicato e cioè un'emergenza ambientale, risultato della rete di monitoraggi della qualità dell'aria, gestita appunto dalla Provincia.

 

I dati preoccupanti sono :

-  le polveri sottili (superiori ai 50 microgrammi al metro cubo) a                            

   Cairo,Vado e Savona;

l'ozono  a Cengio ( 29 volte in un'anno sono stati superati i 180 microgrammi)  e a Quiliano  ( 3 volte in un'anno ) ;

- gli ossidi di azoto e gli ossidi di zolfo a Carcare (i primi hanno

   superato i limiti 14 volte, i secondi solo 2).

 

Mentre siamo sicuramente certi della correttezza di questi dati, ci viene subito da chiedere quali siano stati i risultati, definiti positivi di altri territori fortemente compromessi, come le Albissole, Spotorno, Albenga e il resto della Valbormida, oggetto di altri monitoraggi tristemente noti anche ai cittadini che le abitano?

Perchè non renderli pubblici in un gesto di trasparenza che i cittadini, frastornati da tante recenti  polemiche, apprezzerebbero?

 

                   A NORMA DI LEGGE

 

Purtroppo, come spesso accade, anche i tecnici savonesi ci indicano come non-gravi le risultanze pubblicate, perchè  A NORMA DI LEGGE!   Come ha sostenuto spesse volte Grillo "ci uccidono a norma di legge", perchè questi indici superati (meno di 35 volte le  polveri sottili) rientrano nei parametri .

Per quanto riguarda l'ozono, l'aspetto è rassicurante perchè: “l'unica anomalia emerge a Cengio e a  Quiliano”, saranno felici gli abitanti di Cengio e Quiliano di avere  questo triste primato!

Gli ossidi di azoto e di zolfo, infine, premiano solo gli abitanti di Carcare, che da questa classifica sembrano i più fortunati, non tanto per il risultato dell'analisi, ma per le motivazioni che i tecnici adducono a tale fenomeno, che dovrebbe essere imputato al traffico di mezzi pesanti del cantiere per il raddoppio del sottopasso di San Giuseppe, che una volta terminato dovrebbe diminuire.

 

                            LE MOTIVAZIONI

 

Sono infatti le motivazioni prodotte che mi hanno portato a pensare ad una nuova riflessione filosofico-artistica e ad un cambio di mentalità del vivere civile.

 

I tecnici sostengono che :”…non si conosce la causa certa dell'inquinamento da polveri sottili (sic!), ma è certo che dipenda dal sollevamento naturale della polvere, dai processi di combustione incompleta dei derivati del petrolio” ,ma ancora più interessante :”dalla formazione di aereosol di composti salini in riva al mare”. (per quest'ultimo motivo Milano e Torino sono salve)

Per l'ozono, visto che :”non risultano anomalie nelle zone più industrializzate della Valbormiba,....,si tratta di un inquinamento delle radiazioni solari, solo nei mesi più caldi, in presenza di solventi o da traffico veicolare” e spiegano che: ”mentre nelle zone urbane questo gas si combina con gli altri inquinanti ,nelle zone rurali (dove l'aria è più pulita, come a Cengio), è più facile rilevarlo”.

Interessante, poi, sapere che tutto il resto sia rassicurante, insomma tutta polvere e gas a norma di legge, perchè: ci vengono venduti combustibili con meno zolfo, perchè ormai consumiamo tutti metano  e anche perchè molti cittadini si sono comprati macchine nuove e soprattutto diesel . Savona e provincia agli ultimi posti per le politiche energetiche, ma tra i primi per i consumi a norma di legge.

 

POLVERE E METAFORA 

Ma qui, come in altri posti d'Italia, la polvere non è metafora che Dio impasta per creare la vita, qui la vita, come in ogni altro posto sulla Terra, la toglie. Sarebbe interessante vedere i dati in possesso dei nostri Medici oncologi o pneumologi per verificarne l'attendibilità.

 Queste polveri non sono più materia inerte, visibile in un raggio di luce, scarto di vita che si deposita cadendo per forza di gravità o granello leggero che volteggia nell'aria come un essere vivo in volo: queste polveri sono subdole e spesse volte non si vedono più, perchè la loro dimensione è il micron, che non somiglia più alla pulvis romana o il pellein greco e si insinuano nel nostro corpo, indistruttibili per lungo tempo, fino a manifestare i loro effetti quando non ci pensi più.

Non è la polvere Leonardesca che tutto avvolge per diventare pittura, per diventare Vento dipinto attraverso la deformazione della percezione, ma forse più vicina alla meditazione barocca sul tempo e la morte, legata alla caducità del vivere umano.

Queste polveri inconsistenti sono sporche, ma non per mancanza di igiene, di cura. Non è la polvere depositata sui quadri romantici dove l'invecchiamento,il decadimento  e il deterioramento diventa un parametro in conflitto  e nel realismo valore.

Non è la polvere amata dagli Impressionisti, quella definita da Huysmans "una gran bella cosa, odore avvizzito di antico, velluto delle cose, velo dell'oblio: chi può detestarla?" e neanche  "l'allevamento di polvere" di Duchamp, dove i granelli diventano colori, ma è una polvere che ci costringe a uscire dalla metafora: un cataclisma moderno !!!

La polvere nell'arte non è questa polvere chimica e  inutili e costosi monitoraggi non serviranno  a farci dimenticare che polveri ultra-sottili si estendono in modo diffuso sulle nostre case e si sommano agli altri gas  saturando l'aria  e rendendola irrespirabile per giorni, settimane, mesi, mentre politiche ambientali continuano  ad essere vergognosamente assenti,  lasciando il posto ad interventi sul territorio sempre più compromettenti.

 

                                           

ANTONIA BRIUGLIA