versione stampabile

IL DRAMMA ACQUA
            NEL MONDO
ottava parte

L' acqua e l'agricoltura

 

"La terra è benigna, mite, indulgente e serva continua del bisogno dei mortali; quante cose, costretta, produce, quante altre, spontaneamente, produce; quanti profumi, sapori, succhi, sensi e colori ci offre!
Con quanta onestà ci rende i tesori, che a Lei affidiamo!
Quante cose, per utile nostro, essa alimenta." 
(PLINIO IL VECCHIO A. 23-79 DOPO CRISTO)


" L' acqua mantiene la Vita su questo Pianeta.
Senza di essa non vi sarebbe nessuna pianta, nessun animale, nessun essere umano.
Può significare Prosperità o Povertà, Salute o Infermità, Vita o Morte."

(DICHIARAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELLA FAO, JACQUES DIOUF, DURANTE LA GIORNATA MONDIALE DELL' ACQUA - 22 MARZO 2007)

Mi è sembrato utile o, meglio, necessario partire da queste due  mirabili citazioni per sottolineare, ancora una volta, l'esistenza di un inscindibile rapporto simbiotico, presente in Natura, tra Acqua e Terra.

In effetti, tutti gli esseri umani sono consapevoli che la generosità della Terra (così esemplarmente esaltata da Plinio il Vecchio) non avrebbe ragione o possibilità di essere, senza l' apporto decisivo dell' Acqua; non a caso, la carenza o, addirittura, l' assenza dell' Acqua è alla base non soltanto della SETE, ma, anche della FAME, in molte aree del nostro Pianeta ed, inoltre, della caduta delle condizioni di SALUTE di milioni di individui.

Ma, l'aspetto più paradossale della Società di oggi è rappresentato dal fatto  che la maggior parte della Pubblica Opinione non si rende conto che ci troviamo, attualmente, di fronte ad un drammatico contrasto tra un crescente bisogno di Acqua ed una parallela caduta quantitativa e qualitativa di questo Bene prezioso ed essenziale.

Occorre, a questo punto, un' attiva opera di sensibilizzazione e di educazione civica, rivolta alle popolazioni di ogni parte del Mondo ed, in particolare, a quelle delle Nazioni economicamente molto avanzate, situate, in prevalenza, nel Nord Planetario, ma, soprattutto, è necessario ideare ed attuare un' innovativa POLITICA IDRICA RIVOLTA AL FUTURO.

Ed occorre iniziare dall' AGRICOLTURA.

Questa esigenza nasce dal fatto che proprio nella produzione agricola, a differenza di altre categorie produttive, si verifica quella naturale simbiosi tra ACQUA e TERRA, universalmente idealizzata.

Inoltre,  la capacità produttiva del mondo agricolo è fondamentale per ridurre la povertà e per favorire un globale sviluppo socio-economico; è indispensabile, infatti, assicurare agli esseri umani del mondo intero l' accesso alla necessaria quantità di Acqua Dolce, pulita e sicura, per sopravvivere e migliorare la qualità della propria vita.

Ma, questo nobile ed ideale obiettivo non è possibile raggiungerlo con gli attuali metodi produttivi agricoli, perchè questi presuppongono un enorme ed innaturale utilizzo delle risorse idriche disponibili.

1) Ho già precedentemente scritto, in proposito, che "i consumi mondiali di acqua (espressi in chilometri cubi) sono costantemente aumentati dal 1700 sino all' epoca attuale ed, inoltre, che l'uso a scopi irrigui ha raggiunto, nel 2000, la percentuale del 65 per  cento del totale; questo totale, a sua volta, rappresenta soltanto l' 1 per cento di tutto il patrimonio idrico planetario, utilizzabile dagli esseri umani."

- Facendo riferimento ai dati concreti e reali della Situazione Italiana, Giorgio Nebbia, in data 30 giugno 2005, ha evidenziato che:

" La maggior quantità di acqua è assorbita dall' Agricoltura,  circa 40 miliardi di metri cubi all' anno; la richiesta dell' Industria è di circa 20 e quella delle Città e delle Famiglie è di circa 15; in totale, circa 75 Miliardi di metri cubi all'anno, la metà della portata annua di tutti i fiumi."

- Portando all' attenzione dei lettori qualche concreto esempio, sottolineo quanto segue:

per produrre un chilogrammo di RISO sono necessari 4.500 litri d'acqua

un chilogrammo di GRANO           1.500 litri

un chilogrammo  di SOIA               2.300 litri

un chilogrammo  di POLLAME     2.800 litri

un chilogrammo  di FORMAGGIO 5.300 litri

un UOVO                                            315 litri

2) Ma noi, oggi, stiamo assistendo non soltanto ad un abnorme utilizzo quantitativo delle nostre risorse idriche, ma, anche, ad un deterioramento qualitativo del Bene-Acqua disponibile. Ad esempio:

- E' noto che l' 80 per cento della superficie agricola mondiale si basa su un apporto Idrico Fluviale, mentre solo il 20 per cento si basa sull' Irrigazione (anche se è proprio quest' ultima a generare oltre il 40 per cento della produzione agricola totale). Tuttavia, questi usi irrigui, irrazionalmente programmati ed attuati, hanno condotto ad un' abnorme riduzione e deterioramento qualitativo delle falde Idriche Sotterranee e delle Risorse Idriche di Superficie, causa, a loro volta, della riduzione della vegetazione spontanea e della fauna locale; in sintesi, dunque, un grave danno ambientale, difficilmente emendabile.

- Parallelamente, le metodologie della coltivazione agricola hanno progressivamente comportato un sempre più consistente impiego di pesticidi e di fertilizzanti chimici (mai impiegati in passato); si è assistito, di fatto, ad un EFFETTO DOPING sui terreni agricoli di molte aree del Mondo; questo trattamento dopante ha condotto ad una iniziale, ma fragile, esplosione produttiva, ma ha, soprattutto causato un impoverimento se non, addirittura, un esaurimento delle capacità produttive di molti suoli ed ha avuto, contestualmente, effetti negativi su tutti i cicli idrologici locali.

- Inoltre, non va dimenticato che il 75 per cento dell' acqua destinata all' irrigazione viene persa a causa  dell' impossibilità di riciclarla; questo dato percentuale si pone in palese contrasto rispetto alle percentuali (che sfiorano il 90 per cento) di possibilità potenziali di riciclaggio delle acque utilizzate per scopi industriali e per l'uso domestico urbano.

3) Infine, noi tutti abbiamo il dovere di guardare e di pensare alle generazioni del FUTURO.

Le stime demografiche prevedono che la popolazione mondiale supererà gli otto Miliardi di individui entro il 2030 e che, per questo motivo, il fabbisogno alimentare aumenterà del 55 per cento, rispetto ai dati del 1998.

Di conseguenza, si calcola che il fabbisogno di Acqua per l' irrigazione agricola dovrà aumentare di almeno il 14 per cento, entro il 2030.

Nasce, da questa preoccupante situazione, evidenziata dai dati numerici sopra citati, la necessità e l' urgenza di una INNOVATIVA POLITICA IDRICA, RIVOLTA AL FUTURO.

Giuseppe Politi, Presidente della Confederazione Agricoltori, ha molto opportunamente rilevato che:

"Deve cambiare il modo di lavorare, di programmare le colture; è necessario sviluppare NUOVE SOLUZIONI, che consentano di superare le attuali emergenze e di rispondere alle nuove esigenze, sia degli imprenditori agricoli, sia dei cittadini consumatori."

In estrema sintesi, mi permetto di indicare alcune di queste Nuove Soluzioni (limitate, ovviamente, alla situazione italiana), avvertendo che, su di esse, sarebbe necessario avviare un dibattito politico serio e rigoroso (cosa ben diversa, rispetto alle altisonanti, ma vuote, discussioni attuali).

  • IN PRIMO LUOGO:
    è necessario focalizzare la nostra attenzione sulla COLTIVAZIONE DI PIANTE A BASSO CONSUMO IDRICO; è, pertanto, indispensabile recuperare antiche varietà botaniche, particolarmente adatte alla coltura in terreni aridi e, parallelamente, mettere a coltura 30-40 nuove specie di piante idroresistenti (attualmente prodotte a livello scientifico-sperimentale)

  • IN SECONDO LUOGO:
    è necessario sviluppare l' ATTIVITA' DI RINATURALIZZAZIONE DEI SUOLI, seguendo, in questo contesto, le vocazioni del territorio. Per raggiungere questo obiettivo è consigliabile:

- pervenire all' ottimizzazione dell' uso dei suoli, avvalendosi dell' innovazione scientifica, intervenuta in tema di tecniche agro-irrigue;

- attuare rotazioni annuali o stagionali delle colture;

- ripristinare l' utilizzo di colture a radice profonda;

- convertire da arativo a prato, per alcune specifiche colture;

- pervenire alla copertura invernale dei terreni;

- ripristinare la manutenzione dei terrazzamenti;

- imporre vincoli e disincentivi nell' utilizzo di sostanze chimiche fertilizzanti.

  • IN TERZO LUOGO:
    è indispensabile pervenire ad una radicale modernizzazione delle TECNICHE IRRIGUE, attraverso:

- la revisione delle attuali reti idriche;

- l' introduzione di sistemi modellistico-informativi di rilevamento, monitoraggio, previsione e gestione, che permettano di ottimizzare l' uso delle risorse (quantità giusta al tempo giusto).

  • INFINE:
    è assolutamente necessario pervenire al RIUTILIZZO DELLE ACQUE REFLUE.
    In proposito, non mi resta altro che ribadire quanto già da me scritto
    (TESTO: SCIENZA E UTOPIA Pag. 73)

"E', questo un argomento delicato, ma di decisiva importanza per l'avvenire, perché, sul piano quantitativo, attraverso il riutilizzo delle acque depurate, è possibile ridurre al 20% del valore attuale la richiesta di acqua "potabile" per gli usi domestici.

Ma il riciclaggio di queste acque è fondamentale anche per gli usi agricoli, perché esso può ridurre i trattamenti terziari in agricoltura; infatti, le acque reflue, destinate ad uso irriguo, possono contenere concentrazioni elevate di nutrienti, che rendono evitabile il ricorso a fertilizzanti di sintesi; quindi, attraverso il loro impiego, è possibile offrire un notevole contributo al riequilibrio dei cicli idrogeochimici, ed è possibile, altresì, pervenire a significativi risparmi economici ed energetici."

1 Settembre 2007                                              ALDO PASTORE