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MIGLIORINI E “RE” SCAJOLA: AMNESIE DI UN SINDACALISTA TRA SCELTE ETICHE E POTERE

di Luciano Corrado

 

Alcuni casi eloquenti di trasversalità di interessi in provincia di Savona. Dalla Cassa di risparmio, col vice presidente Alessandro Scajola, alla Camera di Commercio col direttore generale, Maurizio Scajola. Due fratelli dell’ex ministro del governo Berlusconi. Due storie di “colonizzazione” che al di là delle persone e della loro preparazione, la dice lunga sulle coabitazioni con la giunta regionale di Claudio Burlando.

Ma ci sono altri esempi di interessi trasversali, come la vendita, a Loano, dell’ex albergo della Cisl, raso al suolo e trasformato in seconde case oppure la trasformazione dell’immobile religioso “Divin Prigioniero”. Una grandiosa struttura finita agli speculatori. Tra i protagonisti sindaci di Forza Italia, ma non solo.

Migliorini

SAVONA - Educare i giornalisti alla coltivazione della memoria. E’ quanto si propone il libro, fresco di stampa, di Franco Stefanoni, che lavora nella redazione de “Il Mondo”. Il titolo: "Il codice del potere – Avvocati d’Italia". Un volumetto che parla di scandali, processi, maxi operazioni finanziarie. L’autore, tra l’altro, analizza in controluce vicende dimenticate troppo in fretta.

Il 5 agosto scorso, il quotidiano più diffuso in Liguria, Il Secolo XIX, ha riportato nelle pagine nazionali un’interviste “coraggiosa” – tenuto conto del panorama complessivo -  del segretario regionale della Cisl, Sergio Migliorini.

Il titolo suonava a conferma delle ripetute dichiarazioni e dei servizi giornalistici che il blog “Trucioli savonesi”, nel suo piccolo, porta avanti non senza difficoltà. Ricalcando il tema forte dell’intervista, il titolo era esplicito: "La politica è succube delle lobby".

Non lo scrive, dunque, solo “Trucioli”, non è la farneticazione di una voce indipendente da partiti e gruppi di potere economico-finanziario-sindacale-cooperativistico. Semmai c’era silenzio sull’argomento, rotto soltanto per osannare o mitigare l’evidenza.

Non sappiamo tuttavia per quale ragione il “fuori dal coro” sindacalista Migliorini abbia scelto di ignorare quanto accade nella provincia di Savona. Neppure un piccolo cenno alla mappa di poteri, di conflitti di interesse, di trasversalità dentro e fuori i partiti.

Una provincia che dopo il teardismo degli anni ’70, inizio ottanta, col dominio assoluto negli appalti pubblici, dello “sgoverno” di Provincia e soprattutto Iacp (case popolari), di alcune speculazioni edilizie mirate, di infiltrazioni e utilizzo di frange della malavita calabra proveniente dall’imperiese, di protezioni in settori dello Stato e delle istituzioni (magistratura compresa); una provincia, dicevamo, che ripresasi dal “ciclone Teardo” negli ultimi anni è stata in gran parte piegata dalla lobby, sempre più potente, arrogante e impunita, della speculazione edilizia-immobiliare

. Con l’avallo o la negligenza di Comuni, Provincia, Camera di Commercio, Regione, enti pubblici, associazioni di categoria (dove prevale, per bene che vada, il Ponzio Pilato), mondo sindacale e politico (con rare eccezioni).
Il tutto con una solida e persistente campagna di disinformazione per dire:

l’edilizia che portiamo avanti è progresso sociale, civile, sviluppo economico per l’intera comunità. Non c’è altra scelta se non l’immobilismo, la paralisi, la crisi, la miseria, la disoccupazione. Uno sviluppo, una speculazione senza freni e senza futuro che sta radendo al suolo il turismo alberghiero, da una parte dequalificandolo per il sovraffollamento da seconde case, dall’altro spingendo gli operatori a trovare riparo nei favolosi guadagni (spesso quasi esentasse) della vendita e trasformazioni di immobili.

In più occasioni abbiamo riportato pareri di analisti, scrittori che hanno definito l’attuale sviluppo edilizio ligure, in molti suoi aspetti, "una crescita distorta che non migliora la qualità della vita delle persone, che fa arricchire solo pochi e trasferisce i capitali lontano dalla Liguria. Una crescita che impoverisce questa terra che dopo aver decretato la morte delle industrie, ha puntato solo sulle seconde e terze case, ignorando la tutela delle bellezze naturali, senza guardarsi intorno e quali siano i problemi reali dei residenti, dei turisti (e di quale turismo), il loro futuro".

Alessandro Scajola

 

MAurizio Scajola

Dichiara Sergio Migliorini al Decimono: " La politica cosa fa? Subisce, concede coperture. Preferisce comportamenti omertosi. In Liguria esiste uno strano sistema di rapporti politici. C’è una trasversalità anomala tra i partiti più forti del centrosinistra e del centrodestra. Il rischio (noi diciamo una realtà già collaudata n.d.r.) è che l’intero sistema politico finisca per essere uno strumento dei gruppi di interesse...".

Altro aspetto, più volte richiamato da “Trucioli” e confermato dalla tribuna ligure di Migliorini: "Chi parla pubblicamente di queste cose riceve sberleffi e pure dentro i partiti chi prende posizione non piace, è tagliato fuori. Trovano spazio solo gli yesmen...".

Ci permettiamo di completare: pratica assai diffusa anche nel mondo del giornalismo  ligure e non.

 Altro giro, altra citazione. Migliorini osserva  che la "trasversalità è piena" ed indica Imperia "dove – rimarca – la spartizione del potere è totale e territoriale....con un’opposizione di centro destra incredibilmente debole nel suo ruolo a Genova...".

E qui Migliorini rincara la dose e ne trae le conseguenze: "A Imperia nulla si muove se non vuole lui, Claudio Scajola. Esiste un grave problema sull’esercizio del potere in Liguria...a settembre negli incontri del Patto per lo sviluppo tenteremo di minare questa cultura...mi piacerebbe si aprisse il dibattito sulla gestione del potere".

Bravo Migliorini! Se vuole integrare il suo bagaglio di conoscenza si faccia raccogliere la rassegna stampa delle numerose interviste rilasciate anche ad autorevoli giornalisti liguri (e non) da Claudio Scajola. Se trova un’intervista con domande ed argomenti irriverenti, scomodi,  la segnali.

Nulla contro le persone, ma cosa ne pensano Claudio Scajola (Forza Italia), Claudio Burlando (Ds ora Pd) della “colonizzazione” famigliare degli Scajola anche nella Cassa di Risparmio di Savona e alla Camera di Commercio di Savona. Due enti di primo piano, di grande potere decisionale e non solo.

Alla Carisa, il forziere, è vice presidente Alessandro Scajola (già vice presidente Carige con Fausto Cuocolo presidente), ex deputato Dc tavianeo. Alla Camera di Commercio è sbarcato direttamente dalla Regione Liguria, Maurizio Scajola, dove era diventato con la giunta di centro destra di Sandro Biasotti direttore generale del Dipartimento Agricoltura e Turismo.

Entrambi sono fratelli di Claudio, ex ministro degli Interni nel secondo governo Berlusconi, poi delle Attività produttive.

Cosa ne pensa il sindacalista Migliorini di una Savona “protetta”, in coabitazione di Burlando, dal clan politico degli Scajola? E’ un premio al loro pragmatismo che molti gli riconoscono? E’ la conferma alla mediocrità della classe di potere savonese? Oppure è solo questione di stile e strapotere?

Meritava o no, un cenno di Migliorini nella sua intervista se non altro per dire che l’assunzione in enti pubblici o istituzioni bancarie di nomi eccellenti, di figli o fratelli di ministri, infrangono quantomeno un galateo etico e di buon senso. La pensa così anche Mariano Maugeri che dalle colonne de Il Sole 24 Ore ha criticato, l’arrivo in Holding pubbliche di Bernardo Mattarella, nipote di Sergio e Gabriele Visco, figlio del vice ministro Vincenzo.

Infine una riflessione in comune con Sergio Migliorini a proposito di interessi trasversali. A Loano la Cisl era proprietaria fino al 2002-2003 di un immobile destinato ad attività alberghiera - Centro Vacanze Loano –  con 32 camere doppie, tutte dotate di servizi, oltre a ristorante, parcheggio privato e giardino. Dava lavoro stabile a 17 persone, con un’occupazione delle camere superiore alla media degli alberghi loanesi.

E’ stato chiuso e venduto ad un introdotto gruppo immobiliare. La giunta di centro-destra (Forza Italia, Udc, An) ha fatto il possibile per non impedire la trasformazione e c’è voluto un fuoco di sbarramento (frati carmelitani compresi) contro un primo progetto assai invasivo. Il caso vuole sia una delle zone più verdi e panoramiche di Loano, fuori dal caos e dall’inquinamento cittadino. Più idonea di altre ad ospitare strutture ricettive.

Solo per  curiosità, Migliorini  verifichi tutti i passaggi, i personaggi, professionisti ed imprese, che hanno ruotato e ruotano attorno ad un’operazione che una volta ultimata frutterà decine di milioni di euro.

Qualcuno si è arricchito, ha fatto cassa. Altri sono rimasti senza un lavoro che dava sicurezza alle loro famiglie. La città si è ulteriormente impoverita nel suo tessuto alberghiero, grazie ad un’operazione trasversale (placet di Provincia e Regione), anche se il sindaco Angelo Vaccarezza (Forza Italia) per tre volte ad un’inconsapevole corrispondente del Secolo XIX ha fatto scrivere che tutto sommato si "trattava di una colonia (sic!) e che il progetto era andato incontro alle richieste di un minor impatto ambientale nelle altezze".

Una vicenda assai analoga, sempre a Loano, al “Divin Prigioniero”, vecchia struttura religiosa ricettiva nel ponente cittadino, con 50 camere e sale per riunioni. Un parco verde, parcheggio. Un’altra oasi di relax. Con un’operazione che, a Loano, hanno soprannominato della “banda bassotti”, si riuscì a superare l’opposizione alla vendita e trasformazione della curia vescovile ingauna. Persero il lavoro una ventina di persone e a nulla valse una sbarramento di esposti (alcuni anonimi) che descrivevano i contorni dell’”affair” ed i protagonisti beneficiari.

Anche qui un sindaco di Forza Italia ha premiato la forza degli affaristi, alcuni loanesi, altri venuti da fuori, esperti nell’acquisto di grandi alberghi trasformati in monolocali e bilocali, tornati al loro paese con guadagni da favola. Pure in questo caso ha prevalso la trasversalità. L’impotenza della ragione e della razionalità delle scelte urbanistiche.

 

Luciano Corrado