Tornano alla luce i resti dell' Arsenale : ma i cantieri non si fermano
scoperta in porto IL SECOLOXIX
 
PEZZO dopo pezzo, scavo dopo scavo, riaffiorano le antiche strutture del porto di Savona al culmine della sua espansione rinascimentale. Nel corso dei lavori per la realizzazione del nuovo tunnel di collegamento tra corso Mazzini e i varchi portuali sono stati individuati i resti dell'Arsenale di Marina, costruito nel 1472/73 per volontà di Galeazzo Maria Sforza durante la dominazione milanese a Savona. Gli scavi hanno anche consentito di ritrovare un tratto del molo di Sant'Erasmo che fiancheggiava il castello medievale di San Giorgio e che dal XIII secolo proteggeva il porto dall'insabbiamento provocato dalle piene del Letimbro.
I ritrovamenti - che saranno oggetto di una mostra documentaria e di un convegno nel prossimo ottobre - sono stati illustrati ieri mattina, nella sede dell'Autorità Portuale di Savona, dal soprintendente per i Beni architettonici della Liguria, Giorgio Rossini, e dalla responsabile dell'intervento, Alessandra Frondoni. «I lavori dell'arsenale - ha detto l'architetto Rossini - furono affidati al fiorentino Benedetto Ferrini, ingegnere di fiducia del duca di Milano. Durante la costruzione, però, crollò il tetto di uno dei capannoni e il progettista dovette fuggire per evitare il carcere. I resti dell'arsenale e del molo, che confermano l'impianto topografico già noto, saranno in parte spostati, rimontati ed esposti al pubblico. Sono in corso rilievi, analisi stratigrafiche, mineralogiche e chimiche. Oltre questo, non c'è alcuna necessità di sospendere i lavori per la nuova viabilità e per il comparto di Orsa 2000».
«Sembra che l'Arsenale - ha spiegato Alessandra Frondoni - avesse pianta rettangolare e dimensioni imponenti: 150 metri di fronte mare e 75 di profondità, per una superficie di circa 11.250 metri quadrati. Era caratterizzato da un muro molto consistente, rinforzato all'interno da contrafforti in muratura».
Assieme a vari oggetti di carpenteria, sono state ritrovate delle ceramiche, su una delle quali è raffigurata parte di una galea con una bandiera che sventola dall'albero maestro. «L'arsenale non durò a lungo - ha aggiunto Rossini -. Si può dire che prosperò, ma con molti problemi, nel periodo dei papi della Rovere, a cavallo tra XV e XVI secolo. Nel 1518, prima che Andrea Doria venisse a interrare il porto, furono gli stessi savonesi ad abbattere l'arsenale».
Sergio Del Santo