POLITICA BUFERA TRA I PADANI  LA STAMPA
La Lega caccia Nicolick
“Espulso perché indegno”
Il consigliere: mi sento sollevato, hanno rovinato il partito
SAVONA
La Lega Nord ha espulso il consigliere provinciale Roberto Nicolick dal partito. La decisione con voto a maggioranza al termine del direttivo provinciale dell’altra sera, è stata formalizzata dal segretario Andrea Bronda. Nicolick è stato accusato di non aver contribuito al finanziamento del movimento, di aver periodicamente diffuso illazioni contro dirigenti e soci della Lega. La decisione è scattata dopo che il consigliere provinciale è stato condannato con patteggiamento per acer avallato firme non regolari alle elezioni comunali del 2002.
«L’espulsione di Nicolick è scattata a causa di indegnità e di ripetuti comportamenti gravemente lesivi della dignità di altri soci e gravi ragioni che ostacolano e pregiudicano l’attività del movimento e ne compromettono la sua immagine politica», si legge nel documento.
Questa la replica di Nicolick: «Non farò alcun ricorso contro questa decisione. Anzi, per me è un grande sollievo poter separare la mia strada da una “dirigenza” locale bocciata più volte dai cittadini e che non godeva la mia fiducia già da tempo per tutta una serie di motivi: morali, politici, umani e organizzativi. Sono rimasto a rappresentare la Lega Nord in provincia, per rispetto agli elettori e per senso di responsabilità. Mi si accusa di “indegnità” Ma, senza entrare troppo nel merito, basta chiedere alla gente che opinione ha di questi dirigenti e di me. Basta vedere i risultati ottenuti nelle urne, basta ascoltare come parlano e osservare il loro approccio con i cittadini per poter dare un giudizio su questi dirigenti. Questa espulsione parte da rancori, invidie e gelosie».
Ha concluso il consigliere Nicolick: «Questa dirigenza locale ha portato la Lega Nord a Savona ad una catastrofe elettorale, annullando ben 15 di lavoro di molti militanti e anche mio. Grazie a questa dirigenza la Lega Nord a Savona è in via di estinzione. Un’espulsione “a maggioranza”. Non hanno saputo neppure trovare la unanimità sulla mia esplusione, otto a favore e sei contro, e questo la dice lunga sulla coesione di questo gruppo dirigente».