FOGLI MOBILI

La rubrica di Gloria Bardi

DONNE DU DU DU’ IN CERCA DI GUAI…

  

Giusto per continuare il discorso sulla donna, riporterò una notizia di quelle che nessun giornale riporterà mai, impegnati come sono a monitorare gaffe, controgaffe, paturnie, tatticismi, pruriti e nitriti delle star e starlette di varie costellazioni. Qui, invece, ci muoviamo a livello di via Lattea. 
Finale Ligure. Giovedì scorso. Mercato.

 LA PREMESSA

Da poco è stata bandita a mezzo stampa la lotta santa contro i venditori immigrati, con l’assessore in pole position mediatica nei panni di un novello Goffredo di Buglione stanziale (e…immobiliareJ) e con la benedizione del presidente dell’Ascom, noto per gli spettacolini raffinati che elargisce in concomitanza dei saldi o dei suoi genetliaci in nome della santa icona di Platinette.

Tutti i ghisa sono stati trasformati per l’occasione in crociati texani della tolleranza zero, pronti a  braccare i fuggitivi dal tappeto in spalla fin sulla spiaggia, incuranti della sabbia che si infila nelle scarpe d’ordinanza.

Del resto l’amministrazione è usa mostrare, come si suol dire, “le palle”, convocando e fagocitando centinaia di cacciatori per intimidire le consigliere che osano proporre confronti ecumenici e aperti su bestialità pornografiche come i “parchi naturalistici”, col vicesindaco che dichiara pubblicamente la volta dopo, rispondendo a chi  rimproverava l’allora presidente del consiglio di non aver interrotto l’assemblea, che il fatto che alla “consigliera” sia stato gridato “troia” rientra tutto sommato nella normalità.

Quanto a me, credevo che l’insulto specifico avesse a che fare con attività, per così dire, più intime di un’interpellanza registrata a verbale!

Quindi, col placet lessicale del vicesindaco, d’ora in avanti l’insulto ufficiale e accreditato per i nostri amministratori, tutti rigorosamente machi, è uno solo: “troio”, “troione” se è corpulento, “troietto” se è sottopeso.

Oppure “signor professore!” –variante maschile del “signora professoressa” che ripetono sempre a me- o “primouomo” (lo avete mai sentito?), in luogo di “primadonna”.

Chicca nella chicca: la segretaria (e giuro che non gliene voglio perché l’intenzione era benevola nei miei confronti) mi ha avvertito che per ragioni di decenza nel verbale trascritto la parola pronunciata dal vicesindaco, e poi da me, sarebbe stata sostituita da puntini puntini.

L’importante è salvare la decenza sul verbale e cioò per il fatto risaputo che verba provvidenzialmente volant ma scripta malauguratamente manent!  

Ma ritorniamo alla nobile crociata:

Finalesi gioite,siamo difesi da gente  a cui non la si fa!!!

E ora, se permettete, finito di dettagliare il contesto, ritorniamo al nostro giovedì da…leoni (???).

IL FATTO

Mentre i “cavalieri senza macchia e senza paura” fanno la guerra al Senegal, un gruppo di allegri compari di casa (!) nostra ci elargisce il settimanale saggio di abilità nel gioco delle tre carte.

 Perché di questo si tratta, a giudizio del precedente assessore da me interpellato in Consiglio Comunale: un innocuo gioco di abilità che non è di certo reato. E la cosa trova riscontro nella giurisprudenza!!! Alla mia allucinante osservazione: “ma lì girano soldi”, la giurisprudentissima risposta dell’assessore è stata. “Soldi? Bisognerebbe vederli per dire che girano!”.

Io vorrei trovare un solo finalese, UNO, che non sia assessore né vigile, che non abbia avuto il piacere di vedere “en plein air” bigliettoni da 50 euro passare di mano e concentrarsi nel palmo grassoccio dell’allegro compare in canottiera.

Oserei dire che si tratta di una delle poche transazioni in totale e pubblica trasparenza cui sia dato assistere oggi in Italia.

E poi c’è la questione che se ci sono allocchi che si lasciano spennare, peggio per loro!

A parte il fatto che gli allocchi sono in genere persone anziane e non certo miliardarie,  se la mettiamo così, finiremo per non difendere più nessuno e dare il via libera all’ “homo homini lupus”. Ma se questo dovesse avvenire, allora cari politici o presunti tali, i primi a sbaraccare dovete essere voi, garanti del nulla se non del vostro stipendio. 

Ma ecco che, bando alle digressioni, entra in scena Marina. La solita donnicciuola che non sta al suo posto. Anzi posticciuolo. La solita donnicciuola che esce dal suo ruolo. Quale sarebbe il ruolo? Calma, lettori, che tra qualche riga gli allegri compari lo definiranno con dovizia di particolari. Ora proseguiamo con ordine: Marina entra in scena e  vede  un’anziana signora che, un po’ titubante, sta per estrarre dal portafogli un cinquantone e fa una cosa davvero inqualificabile e sovversiva: le dice di non farlo, ché quello è tutto un imbroglio!

Improvvisamente l’aria si riempie di fiorellini vocali ormai ben noti: troia, puttana ecc. Ma non solo: uno degli allegri, quello più corpulento, che in genere ha la parte del giocatore vincente, si preoccupa anche di dare qualche glossa sull’insulto, che possa servire ad orientare meglio la malcapitata dal punto di vista professionale: “vai a far dei pompini!”, “vai a prendertela in culo!” e altre cortesie del genere.

Costui è un vero stilnovista!

Evidentemente si prospetta per Marina un mercimonio a largo spettro, senza eccessi specialistici che alla lunga ti inchiodano il mercato.

Ma il nostro Guinizzelli non lesina nemmeno sull’autobiografia e accostandosi a Marina coi pettorali villosi, provvede ad aggiornarla sui giochi di “abilità” sessuale cui dedicherà la serata, smessi quelli “trecartistici” cui ha dedicato il mattino. Quest’uomo ha la giocolieria nel sangue!

Al che Marina risponde, influenzata dal tipo di argomenti e dalla vista degli euro: “Chissà quanto ti costerà?!”.

Chi di spada ferisce eccetera eccetera eccetera

Tra una volgarità e l’altra, gli allegri compari trovano il modo di dire cose più politicamente consistenti: “sono otto anni che noi siamo qui e non sarai certo tu a farci paura, troia troia troia”.

Caspita! Otto anni di giochi d’abilità gratuiti e indisturbati?

Ma i nostri amministratori qualche provvedimento devono comunque prenderlo nei confronti di costoro: se secondo loro non commettono reati e non si esibiscono per denaro, minimo devono iscriverli nell’elenco del miglior volontariato d’animazione turistica e magari dedicargli un ringraziamento ufficiale con rimborso spese e attestato di benemerenza (che al matrimonio gli spieghi la via) sulla piazza dei cannoni. Il luogo giusto per spararle grosse!  

A Marina e alle donne che, come lei, non stanno “al loro posto”: 

“Donne

Pianeti dispersi,

Per tutti gli uomini così diversi.

Donne

Amiche di sempre

Donne alla moda donne contro corrente.

 

Negli occhi hanno gli aeroplani

Per volare ad alta quota

Dove si respira l’aria

E la vita non è vuota. 

 

Le vedi camminare insieme

Nella pioggia o sotto il sole

Dentro pomeriggi opachi

Senza gioia né dolore. 

Donne in cerca di guai

Donne a un telefono che non suona mai. 


Donne in mezzo a una via

Donne allo sbando senza compagnia.


Donne”

 

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