TRUCIOLI SAVONESI
spazio di riflessione per Savona e dintorni

ATTUALIZZARE L'ANALISI DELL'URBANISMO UNITARIO o ACCONTENTARSI DI COMMEMORARE CIO' CHE  E' STATO ??? 

 Mentre nei primi venti anni del '900 nascono gli aspetti culturali più progressisti come :le teorie di Eintein, gli scritti e le opere di Boccioni di Sant 'Elia, di Bergson, di Kafka, le proposte moderniste in architettura e in urbanistica continuano a fondarsi su nessi statici  e deterministici, tra funzione e forma ,scaturendo persino  nella produzione di oggetti.

Solo la nozione di EVENTO mette in crisi tutto questo , in quanto mutevole e aleatorio, perchè mette in luce ciò che accade e può accadere in qualsiasi spazio, anche aldilà delle previsioni.

 

IN QUEST'OTTICA COSA DOVREBBE  FARE L'ARCHITETTO?

 Saper trasformare la disciplina  e non solo mantenersi in contatto con una reltà in profonda mutazione evolutiva ,ma deve avere anche la capacità di rispondere concretamente a situazioni che sfuggono alla sua capacità di comprensione.

Un approccio DESTABILIZZANTE rispetto a quello fondato su un sistema di sicurezze  che regge ,da sempre, la pratica del progetto architettonico.

NON SI SUDDIVIDE PIU' ,NON SI CONFINA PIU', FACENDO ARCHITETTURA E URBANISTICA , MA SI FA RICERCA, si AMPLIFICA L'INASPETTATO!!

 

La città e l'architettura sono state ,da subito, teatro della riflessione e dell'azione SITUAZIONISTA.

La proposta di quest'analisi sta proprio nella pratica della "deriva"( vagare casualmente tra i quartieri in cerca di situazioni).

Una pratica che sta alla base della costruzione di MAPPE " PSICOGEOGRAFICHE" ,dove alla cartografia ufficiale oggettiva ,si preferisce un'analisi delle relazioni tra linguaggi ,persone, narrazioni, eventi e potenzialità.

Mi piace pensare come quella riflessione situazionista si stia rivelando ,oggi , fortemente lungimirante e quindi più attuale di quello che  si possa pensare.

 

Oggi, più di allora, l'URBANISTICA DELLE NOSTRE CITTA' è ossessionata dall'incremento della mobilità veicolare  e lo spazio delle attività non programmate ,viene progressivamente eliminato.

 

COS'E' L'URBANISMO UNITARIO ?

Un utopia ,è vero, perchè mira ad una città priva di alienazione , animata giocosamente da diversi desideri in competizione fra loro.

In questa visione utopica, tutte le azioni ripetitive possono essere espletate da macchine e allora ,è vero, che ciò che resta è SOLO PENSIERO E CREATIVITA'.

Possiamo pensare al progetto di Contant :New Babylon,enorme, ramificata struttura sospesa sul territorio ,dove non esistono vincoli residenziali ,neanche quelli familiari. Tutto ruota in un concetto di nomadismo che diventa occasione di eventi ludico-creativi ed eliminazione della nozione di gerarchia :UN'UTOPIA APERTA.

 

E' anche vero che le utopie possono scivolare nel pragmatismo e in una inevitabile contraddizione diventare :design radicale (anni '60) o progetti veri e propri, lontani ,ormai, dal dibattito culturale che motiva la riflessione rivoluzionaria.

I motivi che stanno alla base dei problemi oggettivi possono essere:

-gli eventi da consentire,programmare o scatenare

-i terreni da destinare preventivamente alle infrastrutture

-le zone urbane della mobilità e del consumo

- le istallazioni pubbliche minacciate dal pericolo di vandalismi

 -le zone di frizione sociale.

Tutti questi aspetti richiedono sforzi superiori di immaginazione.

 

L'architettura diventa così un'ARCHITETTURA CINICA perchè:

-da un lato tradisce la centralità della disciplina architettonica ,utile              alla trasformazione del mondo;

-dall'altro piega la logica situazionista a risolvere le contraddizioni che avrebbe voluto combattere.

Mi chiedo:

-Chi sono i rivoluzionari oggi e cosa stanno pensando per le nostre città?

-Chi si sta vendendo al capitale con effetti ormai, inequivocabilmente, sotto gli occhi di tutti?

 

Quello che sosteneva DEBORG è diventato ,per molti ,una certezza:

IL COMPORTAMENTO SOCIALE è legato all'ambiente circostante,bisogna modificare quest'ultimo per modificare l'affettività degli individui.

IL RIMEDIO? costruire una situazione: un'area ambientale dove gli individui non saranno più spettatori passivi ,ma VIVEURS, dove si riorganizza lo spazio urbano e dove tutti,non solo il singolo artista,possano intervenire sull'ambiente e viverlo.

Solo le modifiche passionali sull'ambiente possono influire sulla affettività degli individui.

COME SI DETERMINANO I COMPONENTI AFFETTIVI?

Le tecniche di persuasione collettiva ,l'uso coercitivo delle costruzioni d'ambienti è REPRESSIONE!

Non lo è la PSICOGEOGRAFIA ,dove la CULTURA è la creazione di valori, non il loro insegnamento.

 

Oggi ,più di allora,ritengo attuale la visione critica sull'utilizzo e lo sviluppo degli ambienti urbani,diventati una forma di coercizione delle classi dominanti sui cittadini.

Sarebbe utile de-costruire, ri-definire in modo creativo.

 

Scendiamo in strada,allora, e seguiamo la DERIVA DI DEBORG , a piedi,senza orario,senza meta,in base a ciò che vediamo intorno.

STRANIATI a guardare ogni cosa come se fosse la  prima volta e percependo lo spazio unitario ,ma fortemente attratti dai particolari!!!!!!!!!

 

Percorriamo le strade di Savona ,dove, come sostenevano i situazionisti  per tutte le società capitalistiche,l'URBANISTICA E L'INFORMAZIONE stanno organizzando il SILENZIO!!!!

 

      ANTONIA BRIUGLIA