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LE NOTIZIE RISERVATE DI “TRUCIOLI”

CHE NON LEGGERETE SUI GIORNALI

di Luciano Corrado

 

CERIALE, SE LA SPAZZATRICE SPORCA LA STRADA

CERIALE - E’ un sabato mattina, di piena estate, di assalto alle spiagge, di arrivi da week-end. Dopo la  nuova rotonda (di dimensioni sbagliate e che dovrà essere rifatta) di levante, sulla corsia a monte  dell’Aurelia, è in azione la spazzatrice, a spazzole ed aspirazione, della ditta Aimeri. Sono le 9,35.

La macchina lascia una scia, larga quanto la corsia di marcia, di rumenta tritata giallastra.  Davanti pulisce e dietro sporca.

Un inconveniente curioso, in piena stagione turistica ed in un giorno di grande afflusso di ospiti.  La macchina, con un operatore, prosegue lenta verso ponente. Per evitare ingorghi, decido di proseguire fino al comando dei vigili urbani, sull’Aurelia, nella ex sede della pensione “Manuela”. La porta dei vigili è chiusa. Mi rivolgo al vicino ufficio turistico, ex Apt. C’è una macchina che sta sporcando l’Aurelia, è la spazzatrice della nettezza urbana.

"Aah! Si rivolga all’ufficio tecnico del Comune". E’ sabato, è chiuso...non potete provvedere... "Va bene, lo faccia lunedì...". Uno dei due impiegati  (due impiegati per una sede secondaria, ma chi li paga?), si accorge che quella risposta è semplicemente assurda, esce e mi accompagna all’ufficio vigili. Risuona, compone numeri sulla scheda d’ingresso, nessuno apre, nessuno risponde.

Due impiegati al turismo, neppure un vigili in ufficio. Pochi passi e un cittadino cerca anche lui i vigili. Poi impreca.

A dieci metri c’è una pattuglia (siamo sempre di sabato mattina) di carabinieri che controlla gli automobilisti in transito sull’Aurelia, verso levante. A 200 metri c’è una pattuglia della polstrada che controlla gli automobilisti diretti verso ponente.

Tutto bene? Sentite il cittadino. "Io, abito in zona, e di notte fino alle 3 non posso più dormire per la presenza di prostitute, clienti e....Ho figlie e sono costrette a chiudersi in casa o essere accompagnate. Questa zona, tra Ceriale e Albenga, è diventata un inferno, mentre gira già gente che viene a chiedere se vendiamo l’alloggio, dicendo che i prezzi sono scesi perchè è una zona con problemi di prostituzione.

Quando di notte, chiamiamo i carabinieri o la polizia, pur sapendo che fanno del loro meglio, ci sentiamo rispondere che non possono essere sempre in servizio più pattuglie. Loro sono esecutori di ordini. Chi organizza i servizi antiprostituzione  a livello provinciale sono altri. Abbiamo inviato esposti, petizioni, raccolta di firme al prefetto e al questore, ci siamo anche rivolti al Vescovo".

SPOTORNO, SE ZUNINO DIMENTICA IL SUO CONDONO

L’ex sindaco di Spotorno, Giancarlo Zunino (area centrodestra), albergatore di successo, accusa l’assessore all’urbanistica Franco Riccobene (area centrosinistra), commerciante e neo albergatore, di cattiva gestione dell’edilizia convenzionata.

Dalle colonne de La Stampa, a firma di Augusto Rembado, l’ex sindaco-albergatore prende inoltre lo spunto per annunciare che "gli alberghi chiudono per selezione naturale e tra pochi anni, a Spotorno, resteranno aperti 10-15 alberghi di buon livello, sicuramente sufficienti per il nostro turismo".  Rembado aggiunge: "Giancarlo Zunino è esplicito nell’evidenziare la fine del turismo alberghiero in Riviera. Lo fa entrando  nella polemica su prime e seconde case, sul ricorso al Tar per il nuovo municipio e sul progetto per la Talassoterapia".

Di quali misfatti si è reso responsabile Riccobene? Zunino: "E’ sua la responsabilità se i lavori per le Terme sono fermi da tre anni. Nessuno conosce il progetto nuovo che, dal mio punto di vista, nasce già morto. Riccobene scarica su altri sue responsabilità. Non vedremo niente, le poche scelte fatte dalla giunta Marengo sono sbagliate. L’edilizia convenzionata qui costa 3 milioni al mq. a Ceriale 1,7.  ...Riccobene in passato aveva già un ruolo particolare...Noi in tutte le lottizzazioni abbiamo sempre inserito la convenzionata per la prima casa. Con questo modo di amministrare non andiamo verso il futuro, l’amministrazione Marengo nega tutto. Gli alberghi muoiono di morte naturale, siamo fuori mercato".

Giancarlo Zunino è sicuramente un operatore, un imprenditore capace, che predica bene e non razzola male. Invece, quanto a pubblico amministratore, forse dovrebbe ricordare che il buon esempio è requisito primario, non dovrebbe essere un optional.

 Ebbene se Zunino operatore privato merita la promozione, quanto è accaduto sulla collina di Chiariventi, in quanto ad edilizia merita una riflessione. Zunino, chiamato poi a dare il buon esempio come sindaco, ha trasformato due ex stalle e loro annessi, nel Comune di Noli, in un stupendo locale (inizialmente agriturismo) di accoglienza. In assenza di un piano regolatore che consentisse certe trasformazioni, volumi, cambi di destinazione d’uso e via dicendo, Zunino da “decisionista” si è immerso in un susseguirsi di condoni, ricorsi, controricorsi al Tar, processi in Tribunale (sempre difeso dall’avvocato Enrico Nan, deputato di Forza Italia).

Nessuno discute il fine dell’operazione edilizia, ma cosa succederebbe se ogni cittadino (peggio se ogni pubblico amministratore) decidesse di dare il buon esempio, sfidando le lungaggini burocratiche, ma anche i ritardi, l’inadeguatezza degli strumenti urbanistici,  le ottusità di certi sindaci, facendosi “giustizia da solo”, senza ricorrere alle decisioni politiche-amministrative?

Sarebbe la giungla, l’anarchia. La legge di chi ha i soldi, può pagare avvocati, contare sulle lungaggini della giustizia, sulle sospensioni eterne del Tar, sui condoni “diseducativi”.

E non a caso, a Noli qualcuno ha seguito l’esempio con la trasformazione dell’ex Cristallo, in discoteca. Con tutte le conseguenze che ne sono poi derivate per i parcheggi, l’ordine pubblico, la rumorosità. Le controversie con i privati vicini.  Le petizioni degli abitanti al prefetto e al questore.

Non so se Riccobene sia responsabile o meno delle accuse di Zunino, certamente non ha dato certi esempi. Di illegalità, come metodo di lavoro, stile di amministrare anche nella sua attività commerciale e turistica. C’è decisionismo e decisionismo. Quello di Giancarlo Zunino, come sindaco e privato cittadino, nella gestione del territorio, lascia più di una perplessità. Basta vedere chi ha autorizzato gli scempi sulle colline, per monolocali e bilocali, ai confini con Noli. I continui “aggiustamenti” al piano regolatore per sanare questa o quella operazione immobiliare.

Del sindaco Marengo posso dire che preferisce non fare che sbagliare e questo può essere sicuramente un limite, che già aveva pesato quando ha retto le sorti del Comune di Savona. Ma lo stile Marengo è sicuramente quello della trasparenza negli atti amministrativi e nella forza del “no” anche quando può essere impopolare.

 Il caso del porticciolo di Spotorno-Noli è emblematico. Quel porto sostenuto da una campagna stampa martellante (84 articoli a favore su Secolo XIX e Stampa, sole 15 di critica o con le ragioni del no) aveva un problema di posidonie da tutelare (ambiente marino), ma anche qualche metro cubo in più di cemento (seconde case) di cui la Riviera ormai scoppia e con le conseguenze che il bravo albergatore Giancarlo Zunino ha confermato in modo tanto esplicito.

Ebbene si racconta che nel giugno 2005, il neo presidente della Regione Burlando e il neo assessore all’urbanistica, Ruggeri, abbiano fatto visita a Bruno Marengo, in Comune. In pratica gli avrebbero consigliato di evitare una bocciatura, semmai procedere a qualche modifica al progetto.

Il “metodo Marengo” è stato esplicito: "no, chiudiamo questa pratica prima possibile, meglio è, poi se ne discuterà".  Nessun compromesso su quel progetto molta caro a certi settori dell’imprenditoria savonese e non. Progetto contrastato con forza anche dai Bagni Marini di Spotorno. Di fronte a quella posizione, Burlando prese le redini per dire: "Marengo ha ragione, se questa è la volontà politica...".

Luciano Corrado