La torre di Bofill è troppo vicina al terminal crociere»
il caso
L'ammissione di Canavese sul complesso della darsena ormai ultimato
IL SECOLOXIX
 
RINO Canavese è sotto pressione. La critiche ricorrenti all'operazione Bofill, al suo ruolo di grande regista di tutto ciò che accade intorno al porto. Le bordate di Beppe Grillo che, seppure senza citarlo direttamente, ha però fatto a pezzi le sue iniziative, a cominciare dalla piattaforma di Vado per arrivare al "pisello attorcigliato" di Fuksas. E quel clima di sospetto che aleggia intorno ad ogni mossa del presidente dell'Autorità portuale.
Riportiamo qui di seguito stralci di una lunga telefonata-sfogo che Canavese ha fatto al cronista. Un'intervista "rubata" (Canavese ci perdonerà) e proprio per questo più sincera e interessante.
«...Questa storia delle aree demaniali m'ha stufato. Ho detto e ripeto che l'operazione Bofill è stata realizzata su terreni privati come dimostrano i documenti in nostro possesso. Chi sostiene il contrario, o mostra le carte o è in malefede ed io sono stufo di subire attacchi da persone in malafede. Questi signori d'ora in poi dovranno vedersela con Marson, il mio avvocato. Hanno provato a fermarci con i ricorsi e il Tar ha dato loro torto. Recentemente anche la procura della Repubblica ha compiuto ulteriori indagini senza trovare nulla di irregolare».
È una battaglia condotta da persone che hanno idee diverse dalle sue rispetto all'uso che si è fatto delle aree della Darsena. E che cercano la verità. Cosa c'è di male?
«Accetto il contraddittorio se non è infarcito di bugie, come in questo caso. Personalmente non ho sacrificato un solo metro quadro di aree portuali agli interessi dei privati. Per parte mia ho fatto realizzare un terminal crociere che ha creato posti di lavoro e attraverso il quale ogni anno arrivano in città 800 mila turisti che presto diventeranno oltre un milione.Eppure, sono sempre nel mirino».
Lei soffre la sindrome dell'accerchiamento
«La chiama sindrome? Ma lo sa che in città gira la voce che con l'operazione Bofill mi sono guadagnato una manciata di appartamenti, oppure che mia moglie è in società con il proprietario dei bagni ai quali l'Autorità Portuale ha dato in concessione un tratto di spiaggia alle Fornaci? Mi dovrò pur difendere da queste maldicenze».
Parliamo di cose concrete. Dell'operazione Bofill, visto che quella è oggi sotto gli occhi di tutti, aspettando il Crescent
«Checché ne dica un 2 per cento di savonesi abbiamo riqualificato una zona morta, dove sino a dieci anni fa giravano pantegane lunghe così. Guardi cos'è oggi la darsena e pensi a cos'era nel '90. Abbiamo lavorato male?».
La convince anche la Torre Orsero?
«Sono soddisfatto dell'intervento nel suo insieme. La Torre, nello specifico, è probabilmente un po' troppo vicina al terminal crociere, ma quella è stata una scelta di Bofill, del suo committente e del Comune. Io sono responsabile della stazione marittima che è arrivata prima del grattacielo, dunque?».
Sa che se scrivo questa...
«Le ho espresso un'opinione del tutto personale che non condiziona il giudizio assolutamente positivo sul nuovo volto che abbiamo dato alla Darsena. E poi, mi risulta che gli alloggi siano andati a ruba. Evidentemente, aver vicino i fumaioli di una nave non è un problema. Quanto ai fumi, stiamo prendendo tutti gli accorgimenti del caso per ridurli al minimo. Comunque, per me vengono prima le esigenze del porto; prova ne sia il fatto che stiamo realizzando un nuovo accosto per le navi da crociera».
A giorni ci sarà l'inaugurazione del quartiere della Torre. Crede nelle sue capacità attrattive?
«Sono pronto a scommetterci. Oggi sembra finto? Vedrete quando ci saranno bar, ristoranti, uffici, negozi. A proposito: gli spazi commerciali di proprietà dell'Autorità portuale saranno affittati a canone "controllato". Lo stabiliremo facendo una media tra gli affitti dei negozi del centro e quelli del Santuario. I commercianti che diventeranno nostri inquilini avranno il vantaggio di non essere dissanguati dal canone, ma in cambio dovranno fornire servizi sette giorni su sette alla città e ai croceristi. L'altra novitàè che nel quartiere insedieremo alcuni punti vendita di prodotti tipici liguri e piemontesi, di altissima qualità. Ho già un accordo in tal senso con le Regioni Liguria e Piemonte. Mi sarebbe anche piaciuto vedere nel nuovo quartiere una grande libreria, stile Feltrinelli, ma mi sono sentito rispondere che strutture del genere hanno un senso solo in città sopra i 300 mila abitanti. Comunque, ci sarà una sorpresa».
Ricorda che l'intera operazione Bofill era nata con un impegno da parte del Comune e dell'Authority: affiancare ai palazzi una grande polo d'attrazione con valenza pubblica. Poteva essere un acquario, un parco giochi, un'area spettacoli. Non si è visto nulla di tutto questo e non risulta ci siano idee all'orizzonte
«Ci siamo posti ancora di recente il problema il sindaco ed io. Il fatto è che Savona, come le dicevo prima, non è per le sue dimensioni una piazza sufficientemente attrattiva per certe operazioni. E poi immagini lei se avessimo un acquario in Darsena: ci troveremmo le auto sopra la testa».
Prima accennava a Grillo?
«Ero in prima fila, come credo fosse giusto. Che brutto l'attacco al prefetto! Dispiace perchéè una donna che si è sempre spesa per la città. Sulle questioni portuali, invece, ho chiesto che la mia risposta sia pubblicata sul suo blog. In caso contrario, la consegnerò ai giornali».
Bruno Lugaro