«La Regione affossa il futuro dell'attività degli agriturismi»  IL SECOLOXIX
un settore tra polemiche e novità
Il presidente di Agriturist attacca la nuova legge che favorirebbe le speculazioni edilizie sul territorio
FINALE. «La nuova legge regionale sull'attività agrituristica, approvata il 29 giugno, è lontana dalla filosofia che aveva portato alla nascita degli agriturismi e incentiva le speculazioni edilizie anche nel territorio montano».
Lo dice Cosimo Melacca, presidente regionale di Agriturist Liguria e neo eletto vice presidente nazionale dell'associazione agrituristica di Confagricoltura che contesta a 360 gradi la nuova legge. Secondo Melacca, che assicura una battaglia spietata contro la legge, già ampiamente discussa al tavolo a cui sedevano tutte le associazioni di categoria, questa legge va contro ogni logica di valorizzazione di tutela del patrimonio rurale che, con gli agriturismi, si dovrebbe tutelare.
Tra i punti nevralgici della legge, rilevati da Melacca, ci sono la mancanza di un limite di posti letto (fissati a un massimo di 24 nella legge del 1996 e oggi rimandati ad un regolamento ancora da definire) e di un massimo di coperti, 52 fino ad oggi.
«Si trattava di garanzie importanti che assicuravano il mantenimento di una connotazione famigliare per la struttura - ha detto Melacca - Nella nuova legge tali limiti sono stati cancellati. Ma c'è di peggio. Nonostante le forti perplessità espresse da tutte le associazioni di categoria, nella nuova legge è prevista la possibilità di realizzare nuove costruzioni sul fondo di proprietà, accorpando anche gli indici di edificabilità per realizzare anche strutture più grandi».
La nuova legge infatti prevede "che possano essere utilizzati per attività agrituristiche i fabbricati o parti di essi già esistenti sul fondo", ma non esclude che si possano creare nuovi fabbricati. «Così salta anche la logica di ricavare gli agriturismo recuperando case rurali già esistenti da almeno 10 o 20 anni sul territorio e poi abbandonate> aggiunge Melacca.
Replica animosamente l'assessore regionale Giancarlo Cassini, padre della nuova legge: «Innanzitutto quella di Melacca è la voce di un singolo che si discosta da un coro unanime di associazioni di categoria che hanno condiviso la legge - afferma - e soprattutto evidenzia una certa crisi all'interno dell'associazione di cui Melacca fa parte. I limiti sui posti letto e sui coperti saranno fissati dal regolamento che, come avviene anche per le altre leggi, viene predisposto successivamente. Respingo anche le affermazioni secondo cui sarebbe stata eliminata la vetustà degli edifici. Semplicemente viene detto che il fabbricato deve essere esistente, ma non si escludono anche fabbricati nuovi che possano avere maggiore funzionalità di quelli realizzati negli anni del boom edilizio quando le speculazioni si facevano a ritmo incalzante».
Incalza Melacca: «Le perplessità le abbiamo espresse tutti sul tavolo verde, senza essere stati minimamente ascoltati. Ci batteremo per contrastare una legge che distrugge invece che tutelare l'entroterra».
Silvia Andreetto