SABATO, 30 GIUGNO 2007 La repubblica
 
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Tasse, i liguri pagano il doppio
 
Oltre 700 euro all´anno contro una media nazionale di 400
 
Resta l´insoddisfazione dei cittadini di fronte ai servizi giudicati inadeguati
L´assessore al Bilancio Pittaluga "accusa" l´Ici sulle seconde case in riviera
 
DONATELLA ALFONSO

POVERI liguri, se anche "mugugnano" tanto perché pagano troppe tasse hanno ragione: perché da Ventimiglia a Sarzana si pagano 721,84 euro a testa all´anno, rispetto ad una media nazionale di 449,77 euro? Poco consola che anche i toscani (557, 48 euro) non se la passino particolarmente bene: ma sicuramente i liguri pagano, e tanto. Lo ha segnalato l´Istat, lo conferma l´Ancot, l´associazione nazionale dei consulenti tributari, esaminando i bilanci consuntivi dei comuni relativi al 2005. È vero che le tasse servono a pagare servizi di ogni genere, dalla raccolta di rifiuti agli asili nido, ma considerando la massa di soldi incassata dai comuni liguri (1162 milioni di euro), come mai non abbiamo un maggiordomo che ogni mattina ci passa a prendere in limousine?
Secondo l´indagine, infatti, i liguri hanno un valore pro-capite di entrate tributarie che risulta essere il più alto in Italia, mentre i più "risparmiati" risultano essere i siciliani e gli altoatesini (regioni però a statuto speciale). Infatti ogni abitante della Liguria subisce una pressione fiscale per sostenere le entrate tributarie dei comuni pari a 721,84 euro; e tutti si sono accorti che la manina "locale" infilata nelle tasche dei contribuenti si è alzata (+3,5 per cento) a conferma della necessità, spiegata più volte dalla giunta Perìcu con il calo dei contributi nazionali. Ma perché paghiamo tanto? «Ma non sono solo i liguri a pagare: paradossalmente pagano per loro i milanesi, i torinesi, gli emiliani, tutti quelli che sono proprietari di seconde case - ribatte Gibì Pittaluga, assessore regionale al Bilancio - E´ l´Ici delle seconde case che implementa le entrate dei comuni, soprattutto rivieraschi; è evidente che, suddiviso per il numero dei residenti, dà un valore assoluto elevatissimo. Si pensi che ormai l´Ici costituisce il 44 delle entrate comunali; in questo modo certe zone dell´imperiese, il valore assoluto della tassazione locale supera i mille euro a residente. Ma a pagare sono magari i lombardi e i piemontesi che usufruiscono dei servizi per pochi mesi all´anno, mentre i liguri se ne possono servire tutti i giorni».
Ci sembra di pagare tanto ma in realtà ci si guadagna? A sentire i cittadini, mica tanto. Il calcolo, secondo il presidente Ancot Dino Agostini, è costituito dall´Ici, dalla Tosap, dall´imposta sulla pubblicità e dalle addizionali Irpef (che Genova per il 2007 non ha ritoccato, ad esempio). «Queste ricerche danno dati diversi a seconda degli indicatori che si seguono; vorrei arrivare a poter promuovere una tabella-tipo per il comune di Genova» dice Francesca Balzani, neo-assessore al bilancio a Tursi. Genova, comunque, ha un´aliquota Ici considerata tra le più alte, con lo 0,6 per mille: «Attenti, Firenze, Bologna, Padova o Parma ce l´hanno più elevata ancora» dice Pittaluga. E allora? Come il mezzo pollo a testa delle statistiche, ognuno dà una sua lettura, ma ai liguri resta comunque chiaro un dato: si paga, e si paga molto. Soprattutto aspettando quei servizi che invece le seconde case dovrebbero garantire al meglio a tutti.