Quattro negozi di frutta e verdura e due pescherie in più
rispetto al 2006. E le gastronomie sono passate da quattro a
nove
28/06/2007
I SAVONESI stanno tornando all'antico. A quando la spesa,
frutta e verdura ma anche carne e prodotti ittici, non si
faceva al supermercato ma nelle botteghe del quartiere.
Negli ultimi diciotto mesi, infatti, in città il saldo tra
le chiusure e le aperture di nuovi negozi di prodotti
alimentari è nettamente in positivo: quattro negozi di
frutta e verdura e due pescherie in più rispetto all'inizio
del 2006. Ma anche un aumento notevole delle attività che
preparano e mettono in vendita prodotti gastronomici già
pronti e soprattutto dei kebab, passati negli ultimi
diciotto mesi da quattro a nove.
«Si tratta di un dato importante - sottolinea Giorgio
Barisone, vice-segretario provinciale della Confesercenti -
soprattutto in un momento come quello attuale, che
certamente non è dei migliori per l'intero settore
commerciale. Un dato che significa che la gente sta
riscoprendo il piacere del contatto quotidiano e di fiducia
con il negoziante che si trova nel quartiere dove abita o
dove lavora. Per quanto riguarda la frutta e la verdura, mi
pare che i savonesi stiano tornando all'antico, preferendo
comprare una quantità minore di un determinato prodotto,
magari ad un prezzo un po' più alto di quello praticato dal
supermercato, ma con la certezza che non dovranno buttare
via niente. Diverso il discorso per la carne e i prodotti
ittici. Credo che la gente abbia bisogno di sentirsi
rassicurata sulla qualità del prodotto che sta acquistando,
e questa la può fornire soltanto il negoziante al dettaglio
con il quale si instaura un rapporto di fiducia».
Da sottolineare, in qauesto quadro generale di ripresa delle
attività commerciali al dettaglio, il notevole aumento dei
negozi che propongono specialità gastronomiche. Negli ultimi
mesi a Savona ne sono stati aperti ben cinque: in via dei
Mille, via Mistrangelo, piazza Giuria, via Santa Lucia e via
Luigi Corsi. «Un autentico boom delle gastronomie - spiega
ancora Giorgio Barisone - che è la diretta conseguenza del
ritmo della vita che si sta facendo ogni giorno sempre più
frenetico. La gente, purtroppo, non ha più il tempo per
rientrare a casa e prepararsi il pranzo. E allora, piuttosto
che ricorrere sempre al panino al bar, perchè sono pochi
quelli che possono permettersi il ristorante tutti i giorni,
preferisce acquistare piatti già pronti, portarli a casa e
scaldarli nel forno a micro onde. Per poi rientrare in
ufficio o dedicarsi ad altre attività».
Gianluigi Cancelli
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