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Lettera allo SDI

di Domenico Maglio

 

Caviglia

 

 

 

 

Caro Compagno Caviglia,
Scrivendo questa lettera al segretario dello SDI savonese scrivo a tutti i Socialisti, perché penso che  oramai in Italia sia quanto mai necessaria una forza socialista, laica e riformista, in grado di incidere nel governo del paese, soprattutto ora che i Democratici di Sinistra pare vogliano seguire un’altra strada.
L’Unità socialista è una richiesta che non avanzano per ovvie motivazioni soltanto coloro che sono stati iscritti al PSI, ma anche molte persone che provengono dalle tradizioni più diverse della sinistra Italiana e guardano con attenzione a questa iniziativa, che colmerebbe una lacuna italiana.

Io stesso che ho fatto tutto il percorso dal PCI, al PDS e poi ai DS e che non condivido il progetto del Partito Democratico almeno così come si sta evolvendo, penso che oramai sia giunto il momento di stringere i bulloni di una nuova macchina socialista e democratica.

Personalmente credo che dovreste farla partire quanto prima, accendere i motori cercando di evitare che sciagurati processi “alternativi”, anche non volutamente, inneschino esplosivi corto circuiti nel panorama politico italiano, creando destabilizzazioni poi di difficile recupero.

Il rischio è una repulsione collettiva nell’opinione pubblica del centro sinistra nel suo complesso che porterebbe ad un consolidamento del governo passato, proposito non certamente auspicabile visti i trascorsi.

Vedremo che succederà, ma credo che l’iniziativa della Costituente Socialista possa rappresentare un buon inizio, e auspico che anche nel nostro territorio abbia un seguito concreto, aperto, non solo per mettere fine alla vostra diaspora, ma anche per avere una visione che abbracci  tutto l'orizzonte della sinistra.

La Sinistra Democratica al momento attuale non si è posta il problema di creare una nuova forza che si ispiri al Pse come aveva affermato all’ultimo congresso dei DS, ma ha puntato con decisione all'unità dei partiti della sinistra alternativa, operazione assolutamente legittima, ma che si vuole perseguire con formazioni politiche che esplicitamente e con forti argomentazioni ideologiche rifiutano la socialdemocrazia europea.

Come capirai è una contraddizione per molti inaccettabile,  soprattutto per chi ha condiviso oramai da oltre 20 anni la via del Socialismo europeo e che lo vede ora in Italia sempre più sfocato, senza peso consistente, e provare a creare una forza unitaria elettoralmente consistente, una forza di governo che si riconosca nel Pse mi sembra necessario.

Rispetto l’opinione di chi indica una sinistra senza aggettivi, ma non sono assolutamente convinto che così debba essere, anzi nella mia visione politica la sinistra di aggettivi ne ha due su tutti Socialista e democratica, una forza che aspiri ad essere l’equivalente in Italia dei grandi partiti socialisti, socialdemocratici e labu­risti europei, anche se oltre Manica non tutto è da condividere.

Non mi pare purtroppo che al momento attuale Sinistra Democratica si stia avvicinando al socialismo europeo e questo atteggiamento, a dire il vero, mi ha sconcertato e in qualche modo preso in contropiede,

La social democrazia che noi DS abbiamo condiviso dal 1989 in modo netto, accetta l’economia di mercato ma è contraria ad una società di mercato proprio per tentare di salvaguardare insieme ai principi della concorrenza quelli cooperativi, quelli della solidarietà e dell’equità, ma qualcuno pensa che tutto ciò sia reazionario, conservatore, dimostrando di non avere una visione del futuro adeguata.

E si potrebbe continuare con esempi che Ti risparmio.

Detto questo però non penso affatto che ripercorrere a ri­troso la storia del PCI da una parte e quella del PSI dall’altra possa portare molto avanti, e sinceramente devo dirTi che il gettare ancora quella sigla mi ha lasciato un pò perplesso.

I sentimenti nostalgici lasciamoli alle nostre spalle con quanto di buono e meno buono hanno saputo lasciarci, e guardiamo avanti perché l’esperienza insegna che i tempi in politica sono decisivi, in campo c'è la costruzione del Partito Democratico e il contro altare pare essere solo una non ben definita unità a sinistra.

La sconfitta alle ultime amministrative, nel Nord del paese specialmente, non dobbiamo nascondercelo, ha assunto gravi proporzioni, le sfide da affrontare sono molte  e tutte di grande importanza, infrastrutture, Pubblica Amministrazione, sfide tecnologiche, ammodernamento del paese, questione morale, difesa dell’ambiente con tutti i problemi connessi, rifiuti, acqua, energia,  per non parlare dell’occupazione, e di fronte a queste rivoluzioni non si possono portare avanti delle politiche pubbliche che facciano finta che nulla è cambiato.

Bisogna dare un segnale, lanciare messaggi al Paese e solo una forza Socialista moderna europeista che esca da una piccola nicchia e che sia in grado di acquistare un largo consenso può incidere, a patto che riesca a consolidarsi nel sistema traendo insegnamento dagli errori del passato.

Per avere peso e spostare l’asse politico verso una socialismo moderno non bastano certamente un paio di assessori e qualche sindaco, ci vuole ben altro, serve una cultura nuova, e dato che il socialismo ha sempre avuto la capacità di plasmarsi a seconda delle situazioni è bene che lo faccia ancora, questa è l’unica via, alcuni lo hanno capito, altri ancora no, però non dispero che cambino idea.

Vedremo quando partirà la vostra Costituente Socialista a Savona, che seguirò con attenzione, quali saranno i suoi contenuti politici, quale la prospettiva specialmente nei confronti del nascente PD che non avrà certo i numeri per fare tutto da solo.

E poi chi lo sa,  Compagno Caviglia, magari potreste avere qualche annuncio improvviso di adesione, tipo quello dei sindaci, così tanto per bilanciare, uno va e uno viene….non si sa mai.

  Maglio Domenico