PALAZZO SISTO dovrà varare una manovra di contenimento delle
sedute delle cinque commissioni consiliari e del consiglio
comunale. Sarà questa la strada dopo che è emerso un
clamoroso sforamento, nelle pieghe dell'approvazione del
consuntivo 2006. A metà anno, infatti, è già stato
utilizzato l'intero budget annuale previsto in sede di
bilancio preventivo ad inizio 2007. 140 mila euro
complessivi, dei quali 80 mila destinati alle commissioni e
60 mila alle sedute di consiglio comunale. In sostanza, il
numero di sedute (soprattutto delle commissioni) è
clamorosamente lievitato in questi mesi sino quasi a
raddoppiare, facendo balzare in avanti anche i costi.
L'assessore al bilancio Luca Martino ha portato il problema
in giunta. Le strade possibili, per Palazzo Sisto, sono solo
due: ridurre drasticamente i gettoni - il che provocherebbe
un'autentica sollevazione da parte dei consiglieri di tutti
i colori politici - oppure ridurre altrettanto drasticamente
il numero delle sedute. «Sarà questa - ha specificato
Martino a precisa domanda - la strada che intraprenderemo
per rientrare nei conti». Il problema, come detto, riguarda
soprattutto le commissioni e va da sé che la prima
operazione ad essere varata sarà una azione di "moral
suasion" nei confronti dei cinque presidenti perché
disciplinino meglio il lavoro. «In realtà sapevamo già -
spiega Martino - che lo stanziamento previsto era basso e
che avremmo dovuto aumentarlo in sede di equilibri e
assestamenti di bilancio. Il problema è che siamo andati
assai oltre a quanto previsto. A metà anno abbiamo esaurito
il budget».
La giunta ha deciso peraltro di non procedere con nuove
deliberazioni, ma di attuare una variazione interna al "Peg"
(il Piano economico di gestione) per andare a pescare i
denari necessari nelle voci ancora non esaurite. Tutto ciò
servirà per coprire le spese, ma solo fino al 30 giugno, dal
momento che i conteggi vengono effettuati su base
trimestrale. «Dopodiché - conclude Martino - abbiamo deciso
che per la parte restante dell'anno bisognerà attuare una
correzione di rotta. Con il vicesindaco Paolo Caviglia
incontreremo i capigruppo per stabilire il da farsi». Resta
il problema di reperire le nuove risorse, ad oggi
inesistenti.
Intanto, martedì sera, il consiglio comunale ha approvato il
rendiconto relativo al 2006. Il documento finanziario
presentato dall'assessore Martino è stato votato da 31
consiglieri, con 21 voti a favore e 10 contrari. Il
rendiconto presenta un avanzo di amministrazione di quasi
tre milioni di euro, ma si è attirato le pesanti critiche di
Fabio Orsi, di Forza Italia. La prima accusa del consigliere
azzurro è relativa al disavanzo di 700 mila euro tra le
entrate accertate e le spese impegnate. La seconda riguarda
invece la fiscalità comunale. Orsi sottolinea che per quanto
riguarda l'Ici si è recuperato meno del 50% di quanto
preventivato. «Ancora più grave la situazione della Tarsu -
ha accusato - La tassa pagata copre solo il 91% del
servizio».
An. Gran.
«su
Casalinuovo non è affatto finita qui» |
il
centrodestra |
NEL CONSIGLIO comunale di martedì sera
la maggioranza di centrosinistra ha
respinto l'ordine del giorno (17 no, 13
sì, 1 astenuto) presentato dai gruppi di
centrodestra nei quali si chiedeva
l'abolizione dell'indennità e dei
gettoni destinati al presidente (20 mila
euro lordi) e ai commissari della
commissione Qualità Urbana, meglio nota
come commissione Giuseppe Casalinuovo
(Margherita) dal nome del presidente
incaricato. Alla votazione non hanno
partecipato, uscendo dall'aula, i tre
consiglieri del Prc (Pastorino, Lugaro e
Varaldo) e il consigliere della Sinistra
democratica Roberto De Cia. La
maggioranza ha dovuto incassare anche la
defezione del consigliere diessino
Bonfanti, che si è astenuto. Gli altri
presenti hanno votato la pratica.
«I gruppi di centrodestra desiderano
stigmatizzare il comportamento dei
consiglieri di centrosinistra - hanno
detto i capigruppo del centrodestra
Federico Delfino, Vincenzo Delfino,
Piero Santi e Alessandro Parino - che,
con il loro voto, hanno voluto far
passare la logica di premiare con
incarichi retribuiti chi protesta per
non essere stato chiamato dal sindaco a
svolgere il ruolo di assessore,
confondendo la missione di servizio alla
collettività per la quale ogni singolo
Consigliere Comunale ha ricevuto mandato
popolare con la ricerca di emolumenti da
lavoro privato». Il centrodestra ha
chiesto a Giuseppe Casalinuovo, indicato
per la presidenza, di fare un passo
indietro «rinunciando all'indennità
prevista, come atto di rispetto verso le
istituzioni e verso tutti quei
cittadini, savonesi e non, che faticano
nella vita di tutti i giorni a far
quadrare i propri conti economici». Il
centrodestra ha anche annunciato che
proseguirà in tutte le sedi la sua
azione contro la commissione Casalinuovo
«voluta da un'amministrazione di
centrosinistra più impegnata a sanare le
sue divisioni interne che a risolvere i
problemi della città».
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