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STAGIONE DEL CALCIO GIOVANILE ‘06/’07
di Massimo Bianco

Con la solita alluvione di tornei è finalmente terminata la stagione anche per il calcio giovanile. Ogni anno, quando ci si avvicina al mese di maggio, gli impegni calcistici si moltiplicano a dismisura.
Ci tocca così vedere ragazzini all’incirca tra i dieci e i sedici anni disputare un paio di partite al giorno,

 quasi tutti i giorni, senza nemmeno più il tempo di allenarsi, e quindi a maggior rischio d’infortuni, per accontentare le vanitose ambizioni di un po’ tutte le società, che iscrivono le proprie squadre a mille tornei. Un sacrificio non da poco anche per i genitori, costretti a spendere soldi in benzina e a correre di qua e di là per la Liguria e non solo. Ho presente in proposito la Loanesi classe ’92, che una mattina alle 10 venne a Savona a giocare una finale di coppa F.I.G.C. disputando anche i tempi supplementari, terminati intorno alle 11 e 45. Ebbene, i ragazzi non ebbero neppure il tempo di farsi la doccia, perché dovevano immediatamente partire per Arenzano, dove alle 12 e 40 avevano in programma un’incontro organizzato dalla società ospitante a cui, in caso di vittoria, ne sarebbe seguito un secondo in giornata e non osiamo immaginare in caso di qualificazione in che condizioni saranno arrivati a quest’ultima partita con 140 minuti nelle gambe. Non sarebbe male se i signori dirigenti, prima di assumere impegni per conto terzi, si ricordassero prima di tutto che questi ragazzi non sono dei robot e in secondo luogo che hanno un altro dovere con diritto di precedenza e cioè la scuola, che proprio in quel periodo si trova alle battute finali e richiederebbe la massima concentrazione. Altrimenti raccomandare ai ragazzi serietà negli studi per poi essere i primi a fargli disattendere gli impegni scolastici è pura ipocrisia.

Un esempio chiarificatore di quanto sopra specificato lo possiamo trarre dal commento rilasciato al sottoscritto dal signor Abbaldo, allenatore della Cairese classe ’94, al giornale specializzato “Minigoal” nel numero del 29 maggio, in occasione della cosiddetta finale fair play per esordienti e che qui riportiamo integralmente, compreso la battuta conclusiva non pubblicata dal settimanale:

Ringrazio i ragazzi perché sono stati straordinari, abbiamo disputato 7 partite in 3 giorni ma siamo venuti qui per ben figurare contro la squadra migliore della provincia. Complimenti alla Loanesi per come ha giocato ma io sono convinto che 18 contro 18 la Cairese sia più forte, avrei però voluto la possibilità di dimostrarlo, perché contro di noi si sono presentati in 13 oggi e in 11 in coppa: troppe volte in occasioni di partite importanti accade che certi giocatori si ammalino. Scopo del regolamento degli esordienti è di far giocare tutti ma non sempre accade. Così questo non è più un torneo fair play ma semmai ‘furb’ play.”

E come avete potuto vedere il coscienzioso mister Abbaldo ci ha già introdotto a un altro grave problema che continua a verificarsi nel calcio giovanile. Come scrivevo tempo fa sulla rivista “Villa Cambiaso”:

<<Un errore grave che viene spesso commesso dalle dirigenze e di conseguenza dagli allenatori è quello di considerare il risultato immediato della partita d’importanza fondamentale, cercando così la vittoria a tutti i costi e allo scopo utilizzando magari alcuni bambini saltuariamente e per pochi minuti, pur di assicurarsi il successo, creando così gravi e dannose ingiustizie.>>

Per ovviare a tale pratica scorretta la Federazione italiana gioco calcio (F.G.C.I.) aveva imposto per regolamento che tutti i bambini presenti in distinta nelle categorie pulcini ed esordienti, e quindi tra gli 8 e i 12 anni di età circa, dovessero obbligatoriamente giocare tutti per almeno un tempo intero. Come però si sa, “fatta la legge trovato l’inganno” e se qualcuno, anziché lavorare seriamente per migliorare i bambini a lui affidati, vorrà solo puntare al successo immediato, gli basterà non convocare quelli ritenuti più scarsi, facendoli magari passare per ammalati. Noi naturalmente non possiamo sapere con certezza se i malanni dei ’94 della Loanesi erano tutti autentici o diplomatici, ma il sospetto sorge naturale. Fattostà che durante le finali regionali fair play la Loanesi ha ricevuto un punto di penalizzazione per avere schierato un numero di giocatori inferiore al consentito. Non sarebbe male se il comitato di Savona si adeguasse.

Invece in proposito accade perfino che alcuni allenatori, troppo assetati di successo, tentino di scavalcare gli stessi apparati dirigenziali. L’ho visto accadere quest’anno con i giovani giocatori del Savona ’94, squadra iscritta per farsi le ossa al campionato provinciale riservato ai nati nel ‘92/’93 e dunque non più costretta a ottemperare alle sostituzioni obbligatorie. Ebbene, vigendo lì un’esplicita quanto saggia richiesta del responsabile del settore giovanile del Savona di far giocare comunque tutti, l’allenatore pensò bene di aggirare la richiesta con una trovata di cattivo gusto. Infatti, in alcuni incontri, mentre circa nove undicesimi della squadra disputavano l’intero match o quasi, i restanti due, ritenuti evidentemente meno bravi degli altri, dopo venti minuti dall’inizio dell’incontro venivano sostituiti. I due subentrati giocavano però a loro volta solo venti minuti e quindi venivano sostituiti da altrettanti panchinari per i venti minuti finali. Capito il trucco? Così i nove ragazzini più bravi giocano sempre o quasi, mentre altri sei circa, avendo la possibilità di scendere in campo appena venti minuti a testa, renderanno a proprio scapito la squadra più competitiva, rimanendo sempre più indietro rispetto ai compagni: complimenti!

Pazienza, chiudiamo dunque il rendiconto annuale presentando rapidamente i risultati conseguiti dalle società e che sulla carta (ma, ahimè, come si è visto a volte solo sulla carta) dovrebbero testimoniare il buon lavoro svolto durante l’anno. Ci limiteremo ovviamente ai tornei ufficiali, cioè campionato e coppe federali e inoltre tralasceremo i pulcini, dove i suddetti risultati non dovrebbero davvero contare nulla.

Intanto, come si è già potuto leggere qui sopra, la Loanesi quest’anno è stata molto presente. Giunta tre volte in finale, nel campionato esordienti fair play e nelle coppe provinciali per giovanissimi e per allievi, ha vinto tutte e tre gli incontri. Inoltre, a coronamento di un ottima annata, la Loanesi è riuscita anche a qualificare i suoi allievi classe ’91 alle finali regionali, vinte poi dal Carlin’s Boys.

In ambito regionale è stato però bravissimo anche il Vado, che ha qualificato alle finali allievi una formazione quasi interamente sotto leva.

Il risultato più importante tuttavia lo ha ottenuto ancora una volta il Savona, laureatosi campione regionale giovanissimi 2006/2007, successo conseguito attraverso una stagione in crescendo e culminata con la perentoria e travolgente vittoria per 4 a 0 sul Molassana nella finalissima. I diciotto neocampioni in carica protagonisti dell’impresa sono: Orrù, Zunino, Barlocco, Doffo, Costantino, Carpita, Peisino, Rubino, Battistel, Bottino, Galiano, Roascio, Bove, Ferrando, Pacini, Rotolo, Rapetti, Selvaggio. Allenatore Bottero. Tutti ragazzi, eccetto due, di Savona o delle immediate vicinanze, a riprova che se si sa lavorare bene non c’è bisogno di andare a pescare in mezza Liguria come il Savona faceva invece in passato. I bravi Galiano e Bottino sono stati inoltre anche capocannoniere e vice capocannoniere del loro girone. Complimenti a tutti e 18, quest’anno hanno vinto davvero i migliori. Una volta vinto il titolo si apriva però l’impegno delle finali nazionali e i ragazzi del Savona, sconfiggendo con un secco 3 a 0 i coetanei campioni regionali dell’Emilia Romagna, hanno ulteriormente dimostrato di non essere giunti a questo traguardo per caso. Come disse a fine match, intervistato da Minigoal, uno dei protagonisti, Alessio Bottino:

Sentivamo la partita ma siamo riusciti a condurla come noi sappiamo, grazie al Mister e al preparatore atletico Bizzo.

In seguito purtroppo è prevalsa la sfortuna. Di fronte alla Sestese, società non solo campione regionale toscana ma anche campione d’Italia in carica, i ragazzi hanno perso 3 a 0 ma sbagliando sullo 0 a 1 il rigore del possibile pareggio, per poi subire lo 0 a 2 proprio sul rinvio del portiere seguito al calcio di rigore e in proposito sarà opportuno precisare che in caso di parità o perfino di sconfitta di misura il Savona si sarebbe qualificato al turno successivo.

A coronamento della stagione il Savona ha inoltre portato al successo di coppa entrambe le sue formazioni di esordienti, i ’94 e i ’95, quest’ultima al termine di una serie di risultati impressionanti come numero di gol segnati e culminati con la vittoria in finale sulla Cairese (due finali anche per lei dunque!) per 6 a 0. Grande protagonista del torneo il super bomber Pentenero, autore di 5 reti in finale e con un totale addirittura di 18 gol nelle tre partite a eliminazione diretta e cioè quarti, semifinale e appunto finale. Una grande promessa per il futuro!

Per concludere vanno ricordati i meritatissimi titoli provinciali conquistati dallo Speranza di Savona, allenato dalla coppia Ceraolo - Capone nella categoria giovanissimi e dal Finale del mister Porzio nella categoria allievi.

Massimo Bianco