Un insetto killer distrugge i boschi dell'entroterra  IL SECOLOXIX
l'allarme
Interessati decine di ettari tra Cairo e Cengio L'intervento della Forestale e dei tecnici regionali
 
Cairo. Decine e decine di ettari di boschi tra Cairo e Cengio "bruciati" da un insetto killer, inedito per l'entroterra valbormidese, e scoperto dalla Forestale e subito segnalato alla Regione. Un "vermetto", che nello scorso inverno, complice il clima poco rigido, ha proliferato a dismisura aggredendo foglie, germogli, arbusti e piante - soprattutto roveri e frassini- nella zona delle colline comprese tra località Carretto e i "Pastoni" di Cengio, ma anche a Dego, nei pressi del Castello.
L'allarme è stato lanciato dagli agenti del comando della Forestale di Cairo nei giorni scorsi, dopo numerosi sopralluoghi sollecitati dalle segnalazioni dei residenti delle zone assediate dal parassita.
«Nei pressi dei ruderi del castello al Carretto e del cimitero sembra che sia passato il fuoco», dicono negli uffici della Forestale che hanno subito allertato i responsabili della sede di Sanremo del servizio fitosanitario della Regione.
La Forestale si è mobilitata per tempo, dopo il precedente del cinipide del castagno, individuato per la prima volta in Europa, nel territorio delle comunità montane a cavallo tra la Valbormida, le Langhe e il Basso Piemonte.
Gli agenti, nella loro relazione hanno segnalato "un fenomeno di dimensioni mai viste in Valbormida" chiedendo lumi agli ispettori del dipartimento agricoltura e protezione civile della Regione sulla natura del parassita . Il personale del servizio del coordinamento degli ispettorati agrari si è mosso immediatamente e nei giorni scorsi è arrivato a Cairo per monitorare la situazione. Da un primo riscontro i tecnici sarebbero riusciti a risalire all'identità dell'insetto killer, una simil specie di "tortrice verde delle querce" (tortrix viridana in termini scientifici). Roveri, frassino e altre latifoglie sarebbero stati aggrediti da un' "invasione eccezionale" si legge nel rapporto inviato dalla sede di Sanremo.
Contromisure, per il momento non ne sono state indicate, anche se alberi con rami secchi e in maggior parte "morti", senza foglie, hanno destato prima stupore e poi panico tra gli agricoltori, ma soprattutto tra i numerosi boscaioli e taglialegna che vedono il loro lavoro e relativi introiti compromessi, per via dei tronchi vuoti, mangiati dall'interno dal tortrice.
Forestale e Regione sono pronti a correre ai ripari per trovare degli accorgimenti in vista del prossimo anno "nel caso in cui il grado d'infestazione dovesse essere simile a quello attuale".
Già indicato un primo modus operandi. Infatti si potrà intervenire "tempestivamente", fanno sapere al comando cairese della Forestale, già durante le prime fasi di sviluppo dei bruchi "con trattamenti a base di bacillus thuringiensis". Trattamento però da effettuarsi con autobotti, vista l'ingente invasione dell'insetto. Alberto Parodi