20 Giugno 2007 LA STAMPA

SAVONA BARRIERE ARCHITETTONICHE IN TRIBUNALE
Disabile “bloccata” in aula giudice chiama i carabinieri
La donna non ha potuto salire sul banco dei testimoni
SAVONA
Aula penale del tribunale: udienza davanti al giudice di Pace. C’è un processo per lesioni colpose e la parte lesa è una donna invalida, che si muove soltanto con la carrozzella. Il giudice, Giuseppe Robatto, la chiama a testimoniare, ma ecco il problema: la postazione riservata ai testimoni è sollevata su una pedana e lo scalino di quaranta centimetri rappresenta un ostacolo insormontabile per un invalido. Il giudice sospende l’udienza, richiama l’attenzione di due carabinieri che si trovano in tribunale per un altro processo e segnala loro il problema di quella barriera architettonica, li invita a informare il Comando, perchè vengano avviati gli accertamenti del caso. Poi riprende il processo e interroga la signora, ma da una decina di metri di distanza.
«E’ incredibile - osserva il giudice di Pace - quello che è successo. Io urlavo le domande, lei si è dovuta sgolare per rispondere. E tutto perchè non ha potuto raggiungere la postazione riservata ai testimoni. E’ stata davvero una situazione incresciosa,soprattutto per quella povera signora». «Per questo motivo - conclude il giudice Robatto - ho chiamato i carabinieri. Perchè si facciano carico di chiamare il Comune per gli adempimenti del caso».
Il processo è poi andato a sentenza con la condanna dell’imputato a una multa di 350 euro per lesioni colpose. La vicenda risalvia ad alcuni anni fa e riguardava un incidente capitato all’invalida che all’epoca riusciva ancora a spostarsi reggendosi su due bastoni. La donna era scivolata nell’ascensore del palazzo dove abita e si era fratturata un femore a causa di un tappetino messo da un operaio che stava facendo dei lavori nel condominio, per non sporcare.