Turchi: «Il sindaco? Non rappresenta la gente, si dimetta» IL SECOLOXIX
A sinistra per savona ha compiuto un anno
Attacco alla maggioranza e agli imprenditori «In consiglio siamo l'unico gruppo d'opposizione»

«FEDERICO Berruti? Se ne dovrebbe tornare a casa. Dimettersi dall'incarico e pensare a fare qualcosa di diverso e più utile per la collettività savonese. Questo primo anno del suo mandato è stato infatti una prosecuzione di quanto era stato imbastito dal suo predecessore Carlo Ruggeri. Berruti si è completamente appiattito rispetto ai voleri dei "poteri forti" che hanno le mani sulla città e ha dismesso il suo ruolo più importante, per il quale era stato votato dai savonesi, che era quello di governo della cosa pubblica nell'interesse della collettività e non di poche persone».
Nonostante si trovi in Germania per un periodo di vacanza, Patrizia Turchi, unica rappresentante in consiglio comunale del movimento "A Sinistra per Savona" (nato poco più di un anno fa, pochi mesi prima del voto amministrativo del 28 e 29 maggio), non ha minimamente cambiato il proprio giudizio sulla coalizione che da un anno governa palazzo Sisto. Anzi, probabilmente è peggiorato. «Quanto avvenuto in questo primo anno dell'amministrazione Berruti - spiega senza mezzi termini Patrizia Turchi - ha confermato in pieno la validità della scelta effettuata un anno e mezzo fa. Quando nell'autunno del 2005 decisi di uscire da un partito (Rifondazione Comunista, n.d.r.;) che aveva deciso di entrare ad ogni costo nella "stanza dei bottoni". Accodandosi a una coalizione di centro-sinistra che con il futuro sindaco Berruti avrebbe dovuto portare avanti quanto già previsto dall'amministrazione Ruggeri».
Una scelta coraggiosa, che forse non ottenne il consenso popolare previsto (è vero che la Turchi come candidato sindaco ottenne mille e 928 voti, ma è anche vero che la lista arrivò a poco più della metà), ma che non ha scoraggiato Patrizia Turchi. «Quella guidata da Federico Berruti - spiega ancora la Turchi - è una amministrazione che rappresenta la continuità con quella guidata da Carlo Ruggeri. Il sindaco si è appiattito nei confronti dei "poteri forti" che hanno le mani sulla città. E mi riferisco all'Unione industriali, all'Autorità portuale e ad un certo numero di imprenditori privati, a partire, tanto per fare un esempio, da Aldo Dellepiane anche se potrei fare i nomi di molti altri. Mi sembra che Berruti sia lì a rappresentare a livelo istituzionale questi poteri. Se fosse un imprenditore lo capirei, ma invece è il sindaco e dovrebbe garantire gli interessi della collettività».
Quindi, secondo lei dovrebbe dimettersi. «Certo, anche perchè a Savona - prosegue Patrizia Turchi - non esiste un problema di contrasto vero tra centro-destra e centro-sinistra, perchè sulle grandi scelte sono d'accordo. E lo dimostra il voto espresso sul progetto della Margonara. Un accordo che deriverebbe addirittura da intese raggiunte a livello regionale. E' anche per questo che sono fiera di essere la rappresentante dell'unica vera forza di sinistra esistente a Savona e dell'unico gruppo di opposizione a palazzo Sisto».
Gianluigi Cancelli


19/06/2007
FEDERICO BERRUTI, SINDACO: «E' un movimento che ci divide molto. Faccio fatica a seguirli sulla fattibilità dei loro programmi. Anche perchèè ormai impossibile condurre in porto operazioni di uno certo spessore senza accordi con i privati». PAOLO CAVIGLIA, VICE-SINDACO: «Sono la sinistra radicale locale. E come tutti i movimenti massimalisti di sinistra estremizzano ogni situazione per cercare di avere un minimo di visibilità. Meglio comunque una sinistra massimalista all'opposizione che al governo della città». FRANCESCO LIROSI, ASSESSORE: «Un movimento che sino ad ora si è rivelato essere molto teorico e poco concreto. In questi mesi ho sentito proporre da parte loro grandi progetti da sinistra estrema, che di certo non erano di grande aiuto per i cittadini». ROSARIO TUVE', ASSESSORE: «Il mio giudizio è positivo, perchè credo che il centro-sinistra abbia bisogno di un qualcosa di sferzante, che lo tenga vivo. Diciamo che ci stimolano a non perder d'occhio le esigenze reali dei savonesi». JORG COSTANTINO, ASSESSORE: «Hanno scelto un percorso diverso, ma su alcuni temi, come ad esempio i box di via Beato Ottaviano, abbiamo votato alla stessa maniera».


19/06/2007