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A COSA SERVE IL TAGLIO DI UNA CORSA

OGNI ORA SULLA LINEA SAVONA-ANDORA?

 

Alla fine di una serie di incontri che hanno visto allo stesso tavolo ACTS, SAR, Provincia, OO SS ed RSU, nonostante i numerosi distinguo, si è concretizzato il vecchio progetto di ACTS di ridurre le corse sulla linea Savona-Andora.

Mentre da un lato i piani industriali non ci sono, le linee guida sono generiche e gli studi sul traffico restano sulla carta, i tagli e le riduzioni delle corse diventano rapidamente realtà.

Chi ne trae vantaggio?

Non certamente l’utenza che perderà una corsa ogni ora.

Non di sicuro i lavoratori che perderanno alcuni turni e che non subiranno ricadute occupazionali (licenziamenti) solamente perché l’organico è sottodimensionato da anni.

Non chiaramente la qualità del servizio poiché sulla tratta in oggetto non aumenterà la velocità del trasporto pubblico visto che, a fronte di un minor numero di corse, si avrà un aumento da parte dell’utenza dell’utilizzo del mezzo privato.

Non evidentemente la prospettiva di un incremento del servizio pubblico, unica risposta concreta al crescente congestionamento delle nostre strade, in particolare quelle litoranee che d’estate diventano impraticabili.

Non i sindacati confederali i quali, smentendo se stessi, concordano oggi su tagli che fino al giorno prima giudicavano inaccettabili, spacciando per contropartita un possibile incremento su altre linee per le quali, da tempo, l’utenza richiedeva un potenziamento. (Ma per quale motivo il potenziamento di una linea deve avvenire a discapito di un’altra?)

Non infine la Provincia che per l’ennesima volta mostra di essere priva di una propria progettualità e di una capacità di indirizzo e di controllo, limitandosi a ratificare decisioni assunte da altri e in altre sedi.

Le uniche quindi che si avvantaggiano di un risultato sicuro restano solamente le due aziende di trasporto, la SAR perché recupererà una parte dell’utenza non più servita dall’ACTS e l’ACTS perché riuscirà a ridurre, anche se parzialmente, un buco di bilancio dovuto, tra i tanti aspetti di una gestione fallimentare, anche ad una gara d’appalto vinta con un ribasso di fatto insostenibile.

Siamo di fronte ad una ulteriore prova che le logiche della privatizzazione dei servizi pubblici e della cosiddetta concorrenzialità non portano alcun vantaggio né per l’utenza né per i lavoratori.

La CUBTrasporti, che da subito si è pronunciata contro ogni ipotesi di applicazione di qualunque forma di “razionalizzazione” che non fosse contestuale all’applicazione di un vero piano di rilancio del trasporto pubblico sul territorio, ha ribadito anche negli incontri negli uffici della Prefettura la propria contrarietà a qualunque accordo che preveda riduzioni di corse o di organici. 

L’INCREMENTO DEL TRASPORTO PUBBLICO NON PUÒ PASSARE ATTRAVERSO UNA SUA RIDUZIONE! 

Per una politica mirata ad aumentare l’utilizzo del servizio pubblico sono necessari, a nostro avviso, ben altri strumenti, quali, ad esempio:

nella chiara consapevolezza che se tali misure non dovessero essere simultanee perderebbero inevitabilmente di efficacia.

Se è vero, quindi, che sulla linea Savona-Andora vi sono problemi legati al traffico o alla sovrapposizione delle corse, questi avrebbero potuto e dovuto essere affrontati e risolti modificando gli orari  di partenza e di arrivo, restando però nell’ottica di un rafforzamento del TPL e nel quadro di un progetto complessivo riguardante l’intero bacino di utenza. 

Savona, 4 giugno 2007                                                                     CUBTRASPORTI SAVONA

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