LETTERE  ALLA  REDAZIONE
                                    

 

 

                  

Luciano Corrado ed i suoi articoli su Ceriale maggio'07

Gentile Redazione,
 
sono Michele Lenzi, Consigliere comunale per il Movimento Progressista per Ceriale (oltre che, per lo meno sulla carta, anche ex dirigente dell'Italia dei Valori in Liguria e più in particolare nella Provincia di Savona, partito al quale mi sento comunque ancora legato non fosse altro perché continuo a condividerne gli ideali originari e le idee che vedo - nonostante incomprensioni e non totali condivisioni di pensiero con la dirigenza provinciale e regionale ligure, così espressasi nel gennaio-aprile 2006 - insistere a livello presidenziale).
 
Ho letto con molto interesse gli articoli a firma Luciano Corrado interessanti Ceriale ed i suoi concittadini (ma non solo loro) entro i quali articoli ho tra l'altro individuato (o meglio ho compreso dell'esistenza di...) una missiva che, se è vero, sarebbe dovuta pervenire anche al sottoscritto - ad opera degli anziani o per mezzo della giunta comunale locale - e che invece non mi consta di avere ancora ricevuto.
 
Io sono un imprenditore che si sente "imprestato" alla politica, locale ma anche oltre il locale, che, più verosimilmente ha preferito passare dalle chiacchiere ai fatti soprattutto quando, pur non infelice dell'elezione di un certo Silvio al governo nazionale (pensando, come tanti, che avrebbe forse potuto fare di meglio di tanti altri suoi predecessori), dopo pochissimi mesi si rese conto che le cose non stavano andando per il verso sperato ma proprio all'incontrario. E fu a causa di quel modo di governare se mi decisi a scendere in campo aperto, dichiarando modus pensandi e vivendi.
 
Solo in seguito, a causa delle vicissitudini cerialesi e su specifica sollecitazione del compianto dott. Alberto Casati (che ricordo essere a quel tempo un fervente servitore, Consigliere comunale all'opposizione a Ceriale, iscritto nelle liste dei Democratici di Sinistra), ormai cerialese a tutti gli effetti (profondo conoscitore di uomini e della loro rettitudine non fosse che per aver svolto per lunghi anni anche l'attività di medico condotto e poi essere sempre stato impegnato attivamente nel sociale), ebbene solo in seguito e per opera e merito principale di quell'uomo - al quale poi si unirono tanti altri dalle più svariate rappresentazioni politico-sociali - ed alle sue insistenze (mi garantiva tutto il suo appoggio, a me che non mi sentivo pronto, in quel momento, per quel passo) se poi, infine e messo al corrente di taluni fatti, accettai di pormi a disposizione della lista civica che si formò e che volle riunire più teste, più orientamenti, più posizioni (anche di cittadini indipendenti dai partiti) sotto la dicitura di MOVIMENTO PROGRESSISTA PER CERIALE.
 
Oggi, credo con la stessa umiltà di allora, posso affermare di sentirmi tuttora un umile servitore a disposizione della cittadinanza; di certo non mi è ancora cresciuto il pelo, sullo stomaco, che certo altri hanno. E mi auguro che non mi cresca mai: alla sensibilità mia ed altrui ci tengo, così come tengo a potermi guardare allo specchio in ogni istante e potermi dire che mai me ne sono fregato delle ingiustizie così come delle cattive amministrazioni. 
Anzi, più passa il tempo e più mi trovo costretto a scandalizzarmi e, purtroppo, anche a rendermi conto che, con questo tipo di gestione politica ed amministrativa il singolo nulla può se non soltanto responsabilizzando facendo verbalizzare e fuoriuscire a galla ciò che non si vorrebbe far venire a galla.
 
Con ciò io non so se posso essere d'aiuto, fattivo costruttivo e redditivo o comunque risolutivo, per quanti vorrebbero vedere soddisfatte le loro aspettative, semplici o complesse che siano - come coloro che oggi si ritengono anziani, così come lo sarò spero anch'io tra 20 anni, ma anche come coloro che oggi non si vedono anziani né hanno, al momento, le loro perplessità ma ben altre - ma, di certo, la mia porta è sempre stata aperta e sempre sarà aperta a chi, senza volersi imporre prepotentemente a discapito altrui, volesse venire a chiedere il mio personale ascolto e, se condivisibile, il mio personale impegno nel tentativo di raggiungere una soluzione il più congeniale possibile.
 
Per detti motivi,
autorizzandoVi fin d'ora a dare la pubblicità e/o la non pubblicità che riterrete più opportuna a questa mia mail,
che non vuole essere una forma di promozione della mia persona (carta e testimoni potrebbero cantare al proposito che io non mi sono mai personalmente candidato, nel mondo politico, se non ed esclusivamente a seguito di specifiche sollecitazioni altrui),
bensì una semplice segnalazione e conferma, semmai a ribadire in principal modo alla cittadinanza, della mia massima disponibilità e intenzione di vedermi, fin tanto che vestirò una qual funzione pubblica anche di bassissimo profilo, come un umile servitore al servizio dell'interesse pubblico (attuale e futuro, così come anche rispettoso e non traditore di interessi pubblici precedentemente giudicati giusti, in un primo tempo perseguiti e poi eventualmente da terzi disattesi),
sono qui a chiederVi la cortesia di pormi in contatto con detto Sig. Luciano Corrado che, come ho inteso, potrebbe essermi a sua volta d'aiuto per delucidarmi ulteriormente sia su taluni fatti sia aiutarmi a svolgere ancora meglio il mio lavoro di Consigliere comunale e Commissario sollecitatore di argomentazioni e potenziali risoluzioni.
 
Con i più Distinti e Cordiali Saluti.
 
Michele Lenzi

-----------------------

TRUCIOLI

Ho ricevuto con entusiasmo il vs. primo messaggio e voglio evidenziare ciò che più mi rammarica.

Sono residente a Savona da circa sette anni, per motivi di lavoro, sono infatti torinese, ignara, la città mi aveva accolto bene: ho apprezzato molti aspetti di una piccola città che, pensavo, potesse diventare turismo di nicchia con la sua graziosa parte medioevale, con il Priamar, la vecchia darsena ed il prolungamento. Ora leggo e sento con vivo e crescente sgomento che:

vogliono costruire un parallelepipedo di ben 70, dicesi settanta metri fronte mare, alto 12 metri, in cui costruire piscine per la Rari Nantes, togliendo verde ai cittadini, praticamente un terzo degli UNICI giardini pubblici di Savona!!! Un altro piccolo giardino è notoriamente diventato graticola per bimbi, avendo piastrellato uno spazio verde che vedeva mamme e bambini godere di uno dei beni più preziosi: il verde! Non voglio apparire snob, anche perchè snob vuol dire sine nobilitate ma che in una cittadina di 63000 abitanti si debba subire il cemento senza potere dire NO allo scempio che ci vogliono proporre e che già ci hanno imposto ( vedasi l'orrenda casa , anzi il casone, di via Cimarosa e il grattacielo modello torre di Pisa, è infatti cadente) è inaudito, FACCIAMO QUALCOSA !!!!. Certo la Soprintendenza Regionale è stata latitante, chi ha potuto concedere la VIA ? Intendo l'impatto ambientale? e come si può ritenere accettabile un'altra enorme costruzione per Rari Nantes? Sento che non sarete d'accordo, penserete che la torinese non capisce nulla di palla a nuoto, invece no!!! Sono d'accordo nel rendere omaggio alla squadra, sia per i risultati sia per ottemperare a norme europee che vogliono la piscina coperta, ma perchè lì dove si sarebbero invece potuti allungare i giardini o riproporre la pista di pattinaggio? Mi dispiace tanto di non poter partecipare al convegno di Finale ( sarò a Roma per grattacapi ancor più seri...) ma spero mi potrete rendere edotta dei risultati

Cordiali saluti

Nadia Ribaudo

-------------

Il torrente Sciusa di Finalpia

 A proposito dell'articolo di Luciano Corrado, che cita un'intervista all'idrogeologo Pietro Maifredi e un articolo di Maurizio Pellissone, vorrei proporre una visione dei problemi lamentati abbastanza diversa: quella del geologo Mario Tozzi, che invita a lasciare in pace fiumi e torrenti, evitando che ad es. il Tagliamento subisca una triste sorte "se venissero approvati folli progetti di protezione idrogeologica per fronteggiare un'ipotetica alluvione ogni 100 anni" (v. articolo su La Stampa del 3/05/2007 e sul mensile Coop "Consumatori" di maggio, dal titolo "I fiumi morti d'Italia"). Precisamente la sorte che è toccata al torrente Sciusa di Finalpia, nel quale sono in corso da oltre 1 anno faraonici lavori di cementificazione degli argini per fronteggiare eventuali esondazioni, di prevista frequenza secolare, fornendo protezione al cemento costruito lungo i suoi argini con altro cemento.
Il primo risultato raggiunto è stato l'inquinamento delle falde acquifere di Finalpia, grazie a maldestre operazioni di asporto dei sedimenti alla foce, agevolando così una più marcata trasgressione delle acque marine su per l'alveo torrentizio alla minima mareggiata, come quella di pochi giorni fa. Quanto ai "sonni tranquilli" che secondo Pellissone potrebbe dormire Finalpia, lo vedremo alla prossima occasione di precipitazioni di rilievo.
A quanto pare, la filosofia di approccio ai problemi ambientali è sempre molto diversa da parte degli ingegneri e degli ecologi; e poichè hanno sinora prevalso i primi, disponiamo purtroppo di uno sterminato campo dimostrativo della follia di continuare a fronteggiare le forze naturali con contrapposizioni ispirate alla forza bruta: una strada che sta sconvolgendo il mondo. Cementificata Finalpia, speriamo che la lezione serva al Tagliamento e a tutti i fiumi e torrenti d'Italia che si vorrebbe "mettere in sicurezza".
Marco Giacinto Pellifroni 

le foto  mostrano l'invasione marina nell'alveo su distanze dal mare molto superiori a prima.