Mancano fondi l'Opera Giocosa nella bufera
lunedì vertice in comune IL SECOLOXIX
"Buco" di 60 mila euro. L'assessore: «Non resteremo col cerino in mano, vogliamo discutere i programmi»
ECCO IL CLASSICO GRANELLO di sabbia che va ad inceppare un meccanismo potente. Si è aperto un buco nei conti della stagione lirica savonese: è un disavanzo di sessantamila euro tra quanto richiesto e quanto ottenuto dall'Opera Giocosa per il 2007, ma il problema è che ciò accade a stagione in piena corsa, programmata come se i soldi fossero già in cassa. È uno strappo che ora obbliga gli enti locali a cercare velocemente di tappare la falla e, soprattutto, manda in crisi il complesso e costoso sistema della stagione lirica invernale ed estiva di Savona, scatenando la bufera sul ruolo dell'ente e sulla gestione delle cospicue risorse (1 milione 284 mila 500 euro, di cui 400 mila dal ministero dello Spettacolo e 130 mila dal Comune) che ne sostengono l'attività. La Fondazione Carige ha concesso infatti 50 mila dei 100 mila euro previsti e la Provincia ha tagliato di 10 mila euro i suoi 30 mila. Ed ecco il patatrac: un problema di ordine finanziario, sotto il quale affiora però una difficoltà di politica culturale in senso ampio. Ieri si è saputo anche che l'assessore alla cultura Ferdinando Molteni ha scritto al presidente dell'Opera Giocosa Tito Gallacci, per chiedere una maggiore "condivisione" dei programmi per il 2008: «Non possiamo rimanere con il cerino in mano - ha detto Molteni senza giri di parole - rischiamo di dover fare fronte ad improvvisi maggiori costi di una stagione che non abbiamo concordato insieme». Per completare il quadro, si aggiunga che lunedì si terrà un vertice al quale parteciperanno, oltre allo stesso Molteni, il sindaco Federico Berruti, la dirigente del settore cultura a Palazzo Sisto, Marta Sperati, l'assessore provinciale alla cultura Carlo Scrivano.
L'assessore ribadisce che il Comune, per la stagione lirica, spende una cifra ragionevole: «Il nostro "investimento"è di 13 mila euro a spettacolo e l'Opera Giocosa ci dà anche il palcoscenico per tutta la stagione. E' una situazione vantaggiosa, di per sè. Il problema è che, tra assestamenti di bilancio e nuove improvvise richieste, l'impegno finisce per crescere sempre di più, senza che noi si abbia reale voce in capitolo». Ma il Comune ne fa anche e soprattutto una questione di gestione oculata delle risorse e qui l'attacco allo status quo si fa diretto: «Certo, si dice che l'opera costa - spiega Molteni - ma allora bisogna dire che costa perché si pretende di fare spettacoli con 200 figuranti. Forse dovremmo cercare allestimenti meno sfarzosi e quindi meno costosi». L'assessore tocca quindi il tema centrale delle scelte culturali: «Il mio rammarico è che l'Opera Giocosa abbia abbandonato il suo ruolo di ricerca sul repertorio, di riscoperta di testi dimenticati, di rilancio di opere minori. Oggi forse Savona è considerata una capitale estiva della lirica? Mi pare proprio di no, mentre sino a qualche anno fa era un centro di ricerca riconosciuto in tutta Italia. Insomma, se si è voluto realizzare una trasformazione, non sono sicuro che abbia funzionato». Sottolineati i punti che non vanno, Molteni aggiunge: «Chiusa la stagione 2007, vogliamo essere maggioramente protagonisti dell'eventuale stagione 2008. Tutto questo non significa mettere ind iscussione la collaborazione e il futuro dell'Opera Giocosa, il problema è che non diventi una realtà finanziariamente non sostenibile. Il parziale passo indietro della Fondazione Carige e della Provincia mi fa pensare che qualcuno rischia di restare con il cerino in mano e sicuramente il Comune non può permettersi di farlo». Il punto? «Sediamoci intorno ad un tavolo e vediamo se è possibile risparmiare. Io penso di sì».
Antonella Granero