L´INTERVENTO  La repubblica
 
La Sanità difficile: l´ospedale di Pietra Ligure al centro delle polemiche
 
La vera scommessa del S.Corona
NINO MICELI*

Da qualche settimana molti investigatori sono alla ricerca di un colpevole, se non di un´intera banda di malfattori. Il supposto delitto consisterebbe nella volontà dell´attuale giunta regionale ligure di declassare, smembrare e infine chiudere l´attuale Ospedale S. Corona di Pietra Ligure per " costruirci su qualche bella villetta tra il bosco e il mare" (Sergio Lugaro su Repubblica, sabato 12 maggio).
Al di là delle trame gialle più o meno avvincenti il punto è che molti lavoratori dell´Ospedale S. Corona sono preoccupati, temono per il proprio futuro, e con essi molti cittadini che hanno a cuore i servizi e le qualità professionali che l´ospedale pietrese offre a quel territorio e non solo.
Ecco perché penso che sia necessario analizzare con attenzione i fatti ed immaginare quali possano essere gli scenari possibili.
In primo luogo sgombriamo il tavolo da un tema che rischia di inquinare la discussione: il S. Corona non sta "chiudendo" e nessuno sta pensando di metterne in vendita le aree. Non solo non sono al corrente di alcuna "manovra " in questo senso ma ricordo che l´unico atto concreto che tendeva a contrarre le aree sanitarie dell´ospedale, prevedendo la costruzione di un nuovo monoblocco da finanziarsi attraverso la vendita di parte delle palazzine del S. Corona, risale all´epoca del precedente governo regionale di centro-destra, direttore generale il "commissario liquidatore" Cagliani, e che il primo atto della nuova giunta regionale di centro-sinistra e dell´assessore Montaldo fu bloccare quella operazione ed il ridimensionamento di S. Corona che ne sarebbe conseguito.

Non solo, ma nel corso di questi primi due anni di gestione Montaldo-Neirotti, il S. Corona ha potenziato le proprie già significative eccellenze ed in particolare:
Il centro di rilievo internazionale per la chirurgia protesica è passato dai 950 interventi del 2005, ai 1150 del 2006 e si è posto l´obiettivo, realistico, di 1400 interventi per il 2007.
La capacità diagnostica, già molto significativa, dell´ospedale è stata ulteriormente rafforzata dall´arrivo della Pet-tac, macchina ad altissima qualificazione, macchina per la prevenzione delle patologie tumorali.
Si è avviata l´attività di chirurgia toracica, precedentemente assente in provincia di Savona, in sinergia con l´Ist di Genova.
È stata ulteriormente rafforzata ed incrementata l´attività dell´unità spinale, passata da 26 a 28 posti letto.
Infine è di questi giorni l´avvio della sperimentazione gestionale che porterà alla creazione di una struttura all´interno dell´ospedale destinata all´attività intramoenia.
Inoltre in tutte le occasioni pubbliche l´assessore Montaldo ed il Presidente Burlando hanno costantemente ribadito l´importanza e la centralità del S. Corona per la sanità savonese e ligure, quale unico ospedale in Liguria insieme al S. Martino, sede del Dipartimento di Emergenza e Accettazione di 2° livello.
Il punto pertanto è come integrare al meglio questa struttura preziosa per l´offerta ospedaliera ligure nel contesto più ampio del panorama sanitario ligure caratterizzato da due elementi strutturali che necessitano di una qualche riflessione: da un lato un pesante deficit gestionale che affligge la sanità ligure per circa 300 milioni di euro all´anno e dall´altro la presenza di un numero elevato di cittadini con oltre 65 anni che in provincia di Savona raggiunge il 27% della popolazione.
Oggi le nostre capacità di risoluzione di questi problemi sono spesso insufficienti ed inappropriate. Da questa analisi è maturata l´ipotesi di deaziendalizzare S. Corona e Villa Scassi.
Storicamente la principale differenza tra un´Azienda Ospedaliera e un ospedale gestito all´interno di un Asl consiste nel sistema di finanziamento: le Aziende ospedaliere sono finanziate sulla base di quanto producono, le Asl sulla base dei cittadini residenti. Questo meccanismo fa sì che le Aziende Ospedaliere siano "oggettivamente" portate a produrre molto e l´eccesso di servizi messo in campo dalle Aziende Ospedaliere è acquistato da un unico cliente: la Regione Liguria.
Dal 2007 la Regione Liguria ha modificato i meccanismi di conferimento delle risorse, per superare la cultura competitiva tra le aziende e favorire logiche di integrazione tra territorio e ospedali.
Questo è il tema vero che la politica ed il Consiglio Regionale devono affrontare. E il tema si pone per il S. Corona di Pietra Ligure così come per il Villa Scassi di Sampierdarena.
La scommessa è costruire un nuovo patto che consenta a questi due ospedali di eccellenza di aprirsi e di integrarsi con il territorio che hanno accanto.
NINO MICELI

* Presidente Commissione Sanità e Servizi Sociali Regione Liguria