Ceriale,
undicimila seconde case
Ma il Centro anziani è una chimera
Lettera di protesta e denuncia di 1300 pensionati, la categoria
più numerosa in città
La scorsa settimana due nostre inchieste fotografavano
Ceriale nel 2007: ripercorrevano la storia edilizia degli ultimi
50 anni. Per non dimenticare. Per non fare di ogni erba un
fascio. Per evitare che i responsabili dello scempio e del
decadimento turistico non si presentino come i "salvatori della
Patria", ovvero di chi ha condannato Ceriale, bruciato il suo
tessuto sociale, con realtà sempre più stridenti. E'
qualunquismo? Demagogia? Disfattismo? Qualcosa di buono sarà pur
stato fatto se i cittadini continuano a premiare i soliti noti.
Certo, ma c'è chi continua a fregarsi le mani per gli ottimi
affari e chi invece piange per essere rimasto con le pezze nei
pantaloni. Oppure senza un lavoro stabile. Tempi duri per molti
commercianti, esercenti, operatori turistici, unica eccezione
gli stabilimenti balneari.
A Ceriale, attraverso gli anziani, c'è chi chiede una svolta.
Mandare definitivamente a casa chi ha fallito. Ecco il ruolo del
dottor Sergio Ferrero, ma anche i ricordi di personalità
meritorie per il loro impegno disinteressato (come il dottor
Bartolomeo (Bertin) Merlo), troppo in fretta dimenticati. Infine
qualche domanda ad Emanuele Ravina, cittadino cerialese, per
anni direttore generale dell'Apt
"Riviera delle Palme".
Ieri osannato dai più, oggi già nel dimenticatoio.
Ceriale
- Sono state
realizzate dal 1965 ad oggi 11 mila seconde case, ma è
ancora in attesa la realizzazione di un vero centro per
anziani. Oggi esiste un circolo, è tuttavia fuori centro
città e non raggiungibile facilmente. Cosi 1300 anziani
hanno deciso di sottoscrivere una lettera al sindaco, ai
consiglieri di maggioranza e minoranza. |
Con tono pacato, educato, ma fermo ricordano ai
rappresentanti di tutti i cittadini che è una carenza
(la mancanza di un centro anziani) grave, poco dignitosa
per chi la tollera e ha promesso finora invano di
intervenire. La notizia di questo documento segue i due
servizi giornalistici apparsi la settimana scorsa su
"Trucioli". Ricordiamo solo i due titoli dell'inchiesta:
"Ceriale, fatti e misfatti. Ecco
come la mafia del cemento ha messo in ginocchio una
città"....
"Chi costruisce a Ceriale Chi sono
i Nucera...Chi sono i vecchi e nuovi costruttori..".
Un viaggio nella storia edilizia di Ceriale per non
dimenticare. Per ricordare anche alla "città della
cultura" e ai suoi promotori cosa è accaduto in tutti
questi anni. Per non fare di ogni erba un fascio. Per
evitare che i responsabili di ieri e di oggi, un domani
come spesso accade indossino la veste dei "salvatori
della patria".
Sono accaduti fatti molto gravi, volentieri
dimenticati da chi ha paura della memoria storica. Da
chi preferisce celebrare gli eventi culturali, ma ignora
sistematicamente la distruzione ed il saccheggio di una
cittadina che poteva diventare un piccola Svizzera,
anche perché aveva proprio di fronte lo scempio degli
alveari di Borghetto Santo Spirito.
Peccato che ai convegni si invitono più giullari che
coscienze autocritiche. Si dia più importanza
all'esteriore che alla sostanza. Giullari che non
mancano, anzi, nel mondo dell ' informazione.
Così ecco una sassata-denuncia di anziani che non
chiedono privilegi, né esenzione dall' Ici. A proposito
il dottor Silvio Berlusconi continua a sbandierarla
anche nella recente campagna elettorale. Perché non
comincia a prendere a calci quei sindaci e quelle
amministrazioni targate Forza Italia, come a Ceriale,
che fanno pagare l 'Ici anche agli anziani?
E non si venga a dire che mancano i soldi. Mai i
comuni rivieraschi hanno incassato tanto denaro per
oneri di urbanizzazione. Mai finanze erano così floride,
si vadano a rileggere i consiglieri comunali le
relazioni al bilancio degli anni sessanta. Ma forse ad
amministrare la cosa pubblica c'era gente più preparata
e professionale.
Scrivono i pensionati al sindaco: "Non sono
bastate 1300 firme a far si che questa amministrazione
prenda in fattiva attenzione le giuste richieste degli
anziani del paese.
Sono trascorsi cinquanta giorni dalla risposta
della vostra lettera e nulla si è attivato."
Pochi giorni dopo l'invio della lettera e delle
1300 firme, il vice sindaco Manieri è comparso in
fotografia sulla stampa assicurando la cittadinanza che
il Comune si era attivato per reperire i locali idonei
nel centro storico da destinare a sede per gli anziani.
Il 5 aprile scorso il sindaco ha inviato una
lettera nella quale ribadiva le parole di Manieri. Nulla
è cambiato.
Da otto anni, da quando amministrate il paese, gli
anziani attendono una risposta che non è mai giunta a
definizione.
Vi nascondete dietro le decisioni della città di
Verona (immobile sul lungomare di ponente), è
semplicemente un alibi ed una cosa che contrasta con gli
intendimenti.
Gli anziani hanno bisogno di una sede stabile, non
di una sede da settembre ad aprile.
Se è vero che avete individuato la sede in una
settimana si può concludere tutto.
E' comunque triste vedere come questa
amministrazione sia distratta da tante cose e si
dimentichi di chi merita di essere ricordato.
Forse una campagna giornalistica potrà risvegliare
il vostro interesse.
Ceriale è rimasto l'unico paese della costa
savonese che non ha una sede per gli anziani e non
parliamo del circolo Santinelli difficilmente
raggiungibile da chi vive in centro.
Attendiamo sollecita risposta, con ossequi gli
anziani di Ceriale."
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IL RUOLO DI SERGIO
FERRERO
A farsi portavoce dei firmatari un pensionato di spessore,
Sergio Ferrero, una vita a dirigere il reparto di chirurgia
vascolare del Santa Corona, poi dell'ospedale di Cuneo, infine
del San Martino di Genova e già docente universitario. E' stato
anche consigliere comunale ed assessore. Un non politico pur
essendo stato designato dall'allora democrazia cristiana. Un
indipendente non per dispetto, ma perché spesso controcorrente.
Per anni sostenne, inascoltato, che Ceriale andava verso il
baratro senza una svolta urbanistica
Non si doveva
assolutamente seguire l'esempio degli alveari e delle
brutture di Borghetto S. Spirito (pensate che l'attuale
sindaco Malpangotto, ingegnere alla Piaggio, è arrivato
a proporre di abbattere i mostri fronte mare).
A Ceriale, invece, si continuano a costruire
palazzoni anche fronte mare, con monolocali da 28 metri
quadrati. A Borghetto stanno ultimando il porticciolo, a
Ceriale partita 35 anni prima, è ancora tutto sulla
carta. Sfortuna? Ceriale da paese agricolo si è
trasformato in un grande agglomerato anonimo che non ha
tenuto e non tiene conto che lo sviluppo irrazionale ha
aggravato tutte le carenze di infrastrutture primarie e
secondarie, i servizi. Soluzione: parcheggi a pagamento
anche in presenza della crisi, code sull'Aurelia che
condannano senza pietà centinaia di pendolari.
Doppiamente penalizzati. E tanti lavori fatti male,
rifatti. Il sovraffollamento estivo non è la panacea del
turismo che anzi ha proseguito un inesorabile declino.
Dove si è sbagliato? E perché testardamente si continua
sulla strada della cementizzazione del territorio? A
vantaggio di chi? Della collettività?
COSA NE PENSA RAVINA?
Cosa ne pensa a questo proposito un esperto di
turismo come Emanuele Ravina, cerialese Doc, per anni
direttore generale dell'Apt Rivera delle Palme? Ma anche
con passate responsabilità in Comune? Ravina può dare un
contributo, ma fuori dalla logica suicida degli
schieramenti, dei politicanti sempre più in crisi di
identità. La grandissima ipocrisia non ha giovato a
Ceriale e i pochi coraggiosi (da destra, a sinistra, al
centro come i delusi della Margherita) non sono riusciti
a scoperchiare le pentole.
I CITTADINI BENEMERITI
Ceriale ha avuto cittadini benemeriti per la loro
meritoria e disinteressata umanità professionale. Quasi
una missione. E' il caso di ricordare il dottor
Bartolomeo (Bertin) Merlo, tra i cittadini che non si
sono certamente arricchiti con la speculazione edilizia
e terriera. A Bertin, in piena forma e con una memoria
di ferro, sto riservando il capitolo di un libro sulla
transumanza dalle Alpi Liguri alla Riviera. In
particolare a Mendatica.
II dottor Merlo (classe 1918) ha fatto le elementari
a Ceriale, e fu l'unico cerialese ammesso all'esame per
il ginnasio, frequentò gli Scolopi di Finalborgo. Quindi
a Genova al prestigioso Collegio Nazionale Cristoforo
Colombo. Con lui uno studente
poi salito
alla ribalta della cronaca, il partigiano-eroe Cascione.
Racconta Merlo: "Era un bel ragazzo, conservo un
ottimo ricordo, era un anno più avanti di me negli
studi."
Bertin Merlo, laureato nel 1943, entrò a far pratica
nell'ospedale di Alberga. Fu anche medico del mio paese
natio, Mendatica, ma dei suoi interessanti ricordi
dell'epoca, con testimonianze inedite su tedeschi e
partigiani, rimando alla pubblicazione del libro.
Il dottor Merlo era stato anche designato, negli anni
settanta, a componente del consiglio di amministrazione
dell'allora Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo.
Ma è soprattutto l'esempio del buon ed onesto
cittadino, che non chiedeva per se, semmai per aiutare
il prossimo. Per anni medico d'altri tempi raggiungeva a
piedi Peagna, sotto la pioggia, tempeste di vento, o il
sol leone. Erano gli anni di un altro illustre
concittadino medico, il dottor Tagliasacchi.
Ma il personaggio che ha rappresentato la maggiore
personalità locale, anche a livello italiano, è stato il
prof. Ascoli, primario della clinica medica
dell'Università di Roma, con importanti incarichi anche
nella massoneria ufficiale, una famiglia successivamente
distrutta. Ascoli era proprietario dell'immobile dove
per decenni ha esercitato ed abitato proprio l'ottimo
dottor Tagliasacchi.
L'orgoglio, insomma, dei cerialesi dovrebbe far si
che si ponga mano ad una nuova stagione che, come dice
in campo nazionale il diessino Massimo D'Alema, possa
colmare la grande sfiducia verso la classe politica.
Ceriale, nel suo piccolo, potrebbe iniziare a dare
l'esempio.
Ci riuscirà?
Luciano Corrado |
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